Mariella Cerutti Marocco ci presenta in questo libro, Il dolce sonno mi promise pace, (I Quaderni de la Collana Stampa 2009, 2014) una sintesi dei suoi lavori in corso. Il titolo riprende un verso di Ludovico Ariosto e apre la struttura di un nuovo modo di versificare che si pone dentro una striscia di luce.
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“La dolorosa radice del micondó”
Dalla Prefazione di Chiara De Luca
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Il micondó, è una varietà di baobab africano, che può raggiungere ventitré metri di altezza e vivere oltre duemila anni. Il suo ampio tronco costituisce una riserva d’acqua e le sue radici si spingono molto a fondo nel terreno. In questa raccolta di Conceição Lima, il micondò, che nella tradizione assume anche una valenza sacrale, diviene simbolo del profondo scavo a ritroso nella memoria lungo le proprie radici, per risalire all’origine di sé. […] L’intera raccolta è un inno alle radici, in cui Conceição Lima ripercorre la propria storia personale e familiare, che s’interseca con le vicende storiche che hanno scosso la sua terra, con le le piaghe e tragedie che l’hanno prostrata, dalla corruzione politica (“Pantufo”), allo sfruttamento e alla colonnizzazione (“Anti-epopea”), dalla tragedia del Ruanda (“Ignominia”), al massacro di Batepá (“1953”), Continua a leggere
Giovanna Frene, tre poesie
Giovanna Frene, (foto di ORLANDO MYXX) asolana di nascita, vive tra Padova e Crespano del Grappa (TV). Il suo libro di poesia più recente è Il noto, il nuovo (Transeuropa 2011). Ha pubblicato in molte riviste ed è inclusa in varie antologie poetiche, tra cui: Nuovi Poeti italiani 6, a cura di G. Rosadini, Einaudi 2012; Poeti degli Anni Zero, a cura di V. Ostuni, Ponte Sisto 2011; New Italian Writing, a cura di J. Calahan e R. Palumbo Mosca, “Chicago Review”, 56:1, Spring 2011; Parola Plurale, Sossella Editore 2005. Ha collaborato al progetto “Calamita/à”: http://calamitaproject.com/en/ .
Elena Salibra, quattro poesie
trittico per il martirio d’Ortigia
…in fuga dall’altra terra il martirio
d’Ortigia s’accomoda
nell’angolo
in ombra della sala dove non
è traccia d’un
amore dietro i pentimenti
del pittore. se tu stemperi
sul tappeto persiano il garbuglio
dei sensi in un pomeriggio
di prima estate
sei nel triangolo della memoria
o è un miscuglio di colori quel
me e te confusi d’umori nuovi…
da: il martirio di ortigia, Manni, 2010
Carlo Bordini, “I costruttori di vulcani”
L’editore Luca Sossella ha recentemente ristampato il libro di Carlo Bordini “I costruttori di vulcani” che contiene tutte le poesie di Bordini dal 1975 al 2010.
di Filippo La Porta
“Bisognerebbe poi tentare di descrivere la musicalità di Bordini: essa è iterativa… ininterrotta, un po’ ipnotica, come di una melodia familiare, insistente, ascoltata nel dormiveglia, o, per usare un ossimoro, in un dormiveglia vigile, nelle prime ore di un’alba “tenue e dorata”. Si potrebbe parlare di un flusso di semicoscienza, nel senso che i versi assomigliano a un flusso di pensieri, sensazioni, meditazioni, frasi prese di qua e di là, notizie di agenzia, nomenclature da trattato di patologia, etc., un materiale che sembra animato di vita propria e che viene rielaborato in uno stato di semicoscienza, nel quale la mente è appunto non interamente presente e attiva. L’io lirico qui vede “tutta la gente dietro un vetro”, senza riuscire a raggiungerla, rischiando deliberatamente la follia…”