Fernando Pessoa (1888 – 1935)

Fernando Pessoa

Primiero
ULYSSES

O mito é o nada que é tudo
O mesmo sol que abre os céus
É um mito brilhante e mudo –
O corpo morto de Deus,
Vivo e desnudo

Este que aqui aportou,
Foi por não ser existindo.
Sem existir nos braços.
Por não ter vindo foi vindo
E nos creou

Assim a lenda se escorr
A entrar na realidade,
E a fecundá-la decorre
De nada, morre.

(Fernando Pessoa)

*

Primo
ULISSE

Il mito è il nulla che è tutto.
Lo stesso sole che apre i cieli
è un mito brillante e muto:
il corpo morto di Dio,
vivente e nudo.

Questi, che qui approdò,
non esistendo esistette.
Senza esistere ci bastò.
Non essendo venuto venne
e ci creò.

Così la leggenda scorre
entrando nella realtà,
e a fecondarla decorre.
in basso, la vita, metà
di nulla, muore.

(Trad. Giulia Lanciani) Continua a leggere

Due inediti di Iole Toini

Iole Toini

Un Oh basterebbe

Dopo la prima curva, all’ingresso del sentiero,
punture gialle di fiori mi svegliano.
Il becco della terra si schiude. Ciuffi d’erba
guizzano come pesci intorno ai sassi. I sassi
zigzagano fra cespugli di pino mugo e
rododendri. I piedi sono cavalieri in groppa al
verde.

In alto, gruppi di gracchi – indocili come tutto in
questo luogo – si allungano in vasche d’aria.
Nessuno è solo qui; tutto gorgheggia in
un persempreamore.

Senza l’ingombro di pensieri ogni cosa è
rivelata.
Ma sono i tentacoli di una lumaca che
squittiscono da un muretto a secco a esplodere
piena la gioia che si infilza in ogni punto visibile
e non visibile.

La bocca inghiotte ed è inghiottita – dentro
le asole dei larici, nei ronfi dei
gufi, nei trisavoli dei ceppi dei pini.
È vero quindi, si può toccare Dio e la sua
altitudine.

Da sopra la testa, i massi più grandi tengono
d’occhio ogni cosa con un mirino tanto potente
quanto – forse – scarico di miccia.

La fiamma della cima è ancora lontana e io
arranco dicendole vuoi essere mia amica?

Qui niente è complesso, tutto fonde in sé e in
altro da sé travasa; e la luce e i fili d’erba e me
siamo sui bastioni a chiamare, a larghe braccia:
avanti! Continua a leggere

Bianca Garufi, il volto delle donne

Bianca Garufi

“Tu sei veramente una fiamma che scalda ma bisogna proteggere dal vento. A volte non so se un mio gesto tende a scaldarmi o a proteggerti. Anzi allora mi immagino di fare le due cose insieme e questa è tutta la mia e la tua tenerezza come una cosa sola.”
Cesare Pavese

Pavese dedica a Bianca Garufi i “Dialoghi con Leucò”, trasposizione greca del nome Bianca. Lei è per Pavese, la Musa e l’interlocutrice ideale dei Dialoghi.

Una poesia di Bianca Garufi

Sono stata cavalla
mucca farfalla
Sono stata una cagna
una vipera un’oca
Sono stata tutte le cose mansuete
e ampie della terra
il vuoto del corno che chiama alla guerra
l’oscuro tunnel dove sferraglia il treno
la caverna a notte dei pirati
Sono stata quella che sempre deve essere là
una certezza quadrata
Sono stata tutto ciò che poteva servirti
a prendere il volo
sono stata anche tigre
cima e voragine
strega
sacra e terribile bocca dentata
Come avresti potuto altrimenti essere tu il cacciatore
l’esploratore
l’eroe dalle mille avventure?
Sono stata persino terra e luna
perché tu potessi metterci
il piede sopra
E adesso
questa ruota si è fermata
devo fare una cosa
mai fatta forse mai esistita
una cosa anche per te ma
soprattutto per me
per me sola
tanto autentica e nuova
che trema persino il volto della vita. Continua a leggere

Lo scrittore messicano Daniel Saldaña París

Daniel Saldaña París

18

Quisiera escribir sobre la escritura, como un bardo que se muerde la cola.
Pero no llego: muerdo
la monotonía.
Lo que me recuerda:
nunca supe bien lo que es una peonía.
Me da pena decirlo
pero tampoco sé decir
cómo es un mirlo.

Volviendo a la prosa: anoche tuve la impresión de que he desperdiciado al menos cuatro meses en los últimos tres días. Escucho música de baile o me dejo llevar por internet hacia un naufragio sin tema. En vez de vida interior tengo unos buenos audífonos. A veces retengo frases que he leído por error y no sé cómo borrarlas: “¿Cuál es la caída de voltaje en un diodo de silicio?” ¿Es esta meseta lo que se conoce como edad adulta? El fruto, dice el lugar común, siempre cae en el instante puntual de su cumplimiento.

Pedazo de tiempo: has llegado a ser mi creación más refinada;
fuera de ti no hay nada.

18

Vorrei scrivere sulla scrittura, come un bardo che si morde la coda.
Però non ci riesco: mordo
la monotonia.
Questo mi viene in mente:
non ho mai saputo bene cosa sia una peonia.
E non è bello da riconoscere
ma non so nemmeno dire
com’è un merlo.

Tornando alla prosa: ieri sera ho avuto l’impressione di aver sprecato almeno quattro mesi negli ultimi giorni. Ascolto musica leggera o mi lascio trascinare da internet verso un naufragio senza tema. Invece di vita interiore ho dei buoni auricolari. A volte trattengo frasi che ho letto per sbaglio e non so come cancellarle: “a quanto può arrivare il calo di tensione in un diodo di silicio?” E’ questo altopiano quello che si conosce come età adulta? Il frutto, dice il luogo comune, cade sempre nell’istante preciso del suo compimento.

Pezzo di tempo: sei diventato la mia creazione più raffinata;
fuori di te non esiste niente.

3

La cita de Byron que me enviaste me deprimió mucho a las 7:55, una hora récord. Fue una de esas tristezas repentinas que me hacen planear el playlist de mi velorio. ¿A qué quieres jugar hoy: a los parámetros o a las categorías? Ambos tienen sus ventajas: el uno organiza provisionalmente nuestros afectos y el otro domestica las cosas del mundo. (Mi categoría favorita es “Objetos que empiezan por la letra M”.) Los parámetros, claro, y aunque no nos encante, son más lo nuestro: podemos hacerlos y deshacerlos y darles la vuelta en el mismo día: es un juego infinito que, en cierto sentido, diluye nuestro deseo.

3

La frase di Byron che mi hai inviato mi ha intristito molto, erano le 7.55, un’ora record. E’ stata una di quelle tristezze repentine che adesso mi faranno creare la playlist della mia veglia funebre. A cosa vuoi giocare oggi, ai parametri o alle categorie? Tutte e due hanno i loro vantaggi: una organizza in prospettiva i nostri affetti e l’altra addomestica le cose del mondo. (La mia categoria favorita è “Oggetti che iniziano con la lettera M”.) I parametri, certo, che forse non ci piacciono troppo ma sono più nostri: possiamo farli e disfarli e rigirarli nella stessa giornata: è un gioco infinito che, in un certo senso, diluisce il nostro desiderio.

6

La Primera Persona tiene la secreta convicción de que las hormas para zapato son en realidad complejos aparatos de tortura. Tiene, como Constanza, una arraigada fascinación por los autómatas, aunque no es, ni remotamente, un erudito. Su concepción de la prosa es más bien burda: red que sirve para atrapar a las mariposas del sentido. La Primera Persona se refugia en una región paradisíaca de sí mismo cuando sospecha que afuera todo se está yendo a la chingada. Sus circundantes no lo advierten, excepto quizás por el hecho de que tiene blackouts ortográficos.

6

 

La Prima Persona ha la segreta convinzione che le forme per le scarpe siano in realtà complessi strumenti di tortura. Prova, come Constanza, una profonda fascinazione per gli automi, anche se non è, neanche alla lontana, un erudito. Il suo concetto di prosa è alquanto grossolano: rete che serve per catturare le farfalle del senso. La Prima Persona ha il suo rifugio in una regione paradisiaca del proprio sé quando sospetta che fuori tutto sta andando a rotoli. Coloro che gli stanno intorno non se ne accorgono, salvo rendersene conto quando ha blackouts ortografici.

49

Estoy sentado en el balcón
atento al vaivén
de los altos bambúes
y al movimiento frenético de los gorriones
antes de la tormenta.

En mi pecho también se balancea
remotamente oriental
un sentimiento
y pienso, acompañado
por los sonidos fraternales,
que la desesperación
es el revés
de la perseverancia.

Uno de los gorriones
es absoluto
y guarda bajo las alas
un país entero
y una vocal.

49

Sono seduto sul balcone
attento all’oscillazione
degli alti bambù
e al movimento frenetico dei passerotti
prima della tempesta.

Sul mio petto ondeggia anche
remotamente orientale
un sentimento
e penso, accompagnato
dai suoni fraterni,
che la disperazione
sia il rovescio della perseveranza.

Uno dei passerotti
è assoluto
e conserva sotto le ali
un paese intero
e una vocale.

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