Inger Christensen, “Scale d’acqua”

Nello scaffale, Inger Christensen
a cura di Luigia Sorrentino

 
Le fontane di Roma. In danese

Venticinque anni dopo l’unica traduzione, riecco Inger Christensen, compianta autrice innamorata della matematica ma sensibile ai grandi del Romanticismo

di Roberto Galaverni

Nella cultura poetica di un Paese in cui si traduce tanto e spesso bene come l’Italia, credo che l’assenza più sorprendente sia quella di Inger Christensen (1935-2009), la poetessa danese che gode invece della massima considerazione in Paesi come la Gran Bretagna, la Germania o gli Stati Uniti. Continua a leggere

Saggio poetico-musicale nei Lieder di Mahler

I Lieder eines fahrenden Gesellen: un viaggio poetico-musicale nel passaggio fra due civiltà

di Giorgio Galli

Thomas Mann disse che il Lied è “l’anima del popolo tedesco”. Non aveva torto: il Lied (letteralmente canto, canzone) ha attraversato la storia tedesca come un fiume carsico, dall’epoca carolingia fino all’epoca dei Maestri cantori di Norimberga (che non sono solo personaggi di un’opera di Wagner, ma figure storiche di artigiani-cantastorie del Rinascimento), ha cominciato a prendere una forma più moderna nel Barocco, ma è solo col Romanticismo che è entrato nell’età del suo splendore. Mozart e Beethoven hanno scritto dei Lieder (plurale di Lied), ma è con Schubert che il Lied è entrato veramente nell’ “anima del popolo tedesco”.

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Dell’arte del romanzo

La vostra voce
a cura di Luigia Sorrentino

Dell’arte del romanzo
di Giorgio Galli

Ciò che rimprovero alla narrativa è d’aver falsificato l’essere umano. Il racconto, il romanzo, il dramma hanno costretto la realtà dei fatti, e quella interiore, in delle strutture, e hanno imboccato così un vicolo cieco in cui non possono più indagare, cogli strumenti a loro congeniali, né l’una né l’altra. Oggi la narrativa -quasi tutta la narrativa- non serve più a conoscere. Ma come è accaduto? Continua a leggere

Tiziano Broggiato, “Città alla fine del mondo”

Nello scaffale, Tiziano Broggiato
a cura di luigia Sorrentino
 
Città alla fine del mondo, Jaca Book, p.130, euro 12
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di Loretto Rafanelli

Tiziano Broggiato, ha il rigore dell’escursionista, prepara tutto con minuzia, quindi parte per una scalata dal raro impegno, ma evita i pericolosi passaggi, guarda attentamente le condizioni del tempo e scruta il temporale vicino, che evita con prontezza. Sa che per scrivere in poesia è indispensabile una perizia assoluta, perché la conseguenza può essere quella di cadere nel precipizio della retorica o nel caos linguistico. Difficile peraltro che questo possa accadere a chi, come lui, ha dalla sua non solo una lunga militanza poetica, ma pure approfonditi studi e riflessioni sulla lingua e sui testi dei grandi maestri, richiamando a sé gli esempi maggiori quali Montale, Celan (a cui dedica una bella poesia: “È la stessa Senna silenziosa/ che accolse l’urgenza delle tue ombre/ nel suo pietoso grembo…”), Tranströmer, Krüger. Continua a leggere

Ottavio Rossani, su “Olimpia” di Luigia Sorrentino

Appuntamento

Domani lunedì 18 febbraio alle ore 18, a Roma, nella Casa delle letterature (piazza dell’Orologio, 3), si presenterà il nuovo libro di poesie di Luigia Sorrentino Olimpia (Interlinea, 2013, pagg.105, euro 14), corredato dalla prefazione di Milo De Angelis e con la postfazione di Mario Benedetti. Interverranno Brunella Antomarini, Fabrizio Fantoni e Valentino Zeichen. L’autrice leggerà alcuni testi.

di Ottavio Rossani
Si tratta di un poema monotematico che si sviluppa in sezioni e quadri. Alle poesie si affiancano prose poetiche che introducono le diverse sezioni.

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