
Philip Larkin
*
Niente dovrebbe essere più semplice
Philip Larkin
*
Niente dovrebbe essere più semplice
Huellas de siglo
1.
La química sirve para todo,
hasta para borrar manchas históricas
Orme di secolo
1.
La chimica serve a tutto,
perfino a cancellare le macchie storiche.
2.
Si Dios me dice ¡Hola!
Yo le contesto:
¿Y dónde estabas tú,
antes que el infierno lo devorara todo
dándose un opíparo festín?
2.
Se Dio mi dice Ciao!
Io gli rispondo:
E dov’eri tu,
prima che l’inferno divorasse tutto
con un lauto banchetto?
3.
Y al séptimo día
creaste al hombre
a semejanza tuya
y son millones de ediciones.
3.
E il settimo giorno
creasti l’uomo
a tua somiglianza
e in milioni di edizioni.
4.
Los héroes están en las plazas
para no dejarnos tan solitarios
frente al pasto.
4.
Gli eroi sono nelle piazze
per non lasciarci troppo soli
davanti all’erba. Continua a leggere
Hilda Doolittle
Pubblichiamo in Anteprima Editoriale tre poesie tratte dal volume H. D. Poesie Imagiste di Hilda Doolittle, a cura di Giorgia Sensi in uscita il 9 settembre 2021 con Interno Poesia.
Nata nel 1886 a Bethlehem, Pennsylvania e conosciuta semplicemente con le iniziali H.D., la poeta Hilda Doolittle studiò letteratura greca al Bryn Mawr College di Philadelphia, ma si ritirò prima di aver completato gli studi. Nel 1907, per un solo anno, fu fidanzata con Ezra Pound. Le sue poesie, apparse su “Poetry” nel 1913, sono da Pound definite come un perfetto esempio di poetica imagista.
«Pound disse: “Ma Driade, questa è poesia.” Tirò un frego con la matita. “Taglia qui, abbrevia questo verso… “Hermes of the Ways” è un buon titolo. Questa la mando a Harriet Monroe di Poetry ...” E scrisse a grosse lettere “H.D. Imagiste” in fondo alla pagina».
Questa la versione che Hilda Doolittle, non ancora H. D., dà dell’incontro – lei quindicenne e lui sedicenne – con Ezra Pound.
L’incontro avvenne per la prima volta nel 1912 nella sala di lettura del British Museum e segnò la nascita del movimento poetico chiamato Imagismo.
Tra Ezra Pound e Hilda Doolittle nacque subito una stretta amicizia, un tormentato rapporto amoroso con numerose interruzioni, che durò per più di mezzo secolo, fino alla morte di Hilda, nel 1961.
H. D. e Ezra Pound fecero parte di quegli scrittori americani di inizio secolo, tra i quali T. S. Eliot, la cui vita e opera fu plasmata dalla scoperta dell’Europa, dove trascorsero la maggior parte della vita e scrissero le loro opere più importanti.
Ezra dominava Hilda (e non solo lei) affermandosi come sua guida e maestro, la avvicinava a nuovi libri e nuove idee, le dava occhi nuovi (come ebbe a dire più tardi), aiutandola e allo stesso tempo controllandola.
Apparentemente archiviato l’amore per Ezra Pound, la vita sentimentale di H. D. fu comunque tumultuosa. Nel 1913 sposò Richard Aldington, poeta inglese, che insieme a Hilda e Ezra frequentava la reading room e la celebre sala da tè del British Museum e che, con lei, partecipò alle prime antologie imagiste. Al di là della poesia, li accomunava un grande amore per i miti della Grecia classica.
Dopo la separazione da Aldington, H. D. iniziò una relazione con la scrittrice Frances Gregg, ebbe altre relazioni sia etero sia omosessuali, un rapporto di amicizia con D. H. Lawrence la cui natura non è mai stata chiarita, soffrì di disturbi nervosi, (il suo analista fu Sigmund Freud), ebbe crisi mistiche, mise al mondo una figlia, Perdita, avuta dal compositore Cecil Gray, e infine conobbe Bryher (il cui vero nome era Winifred Ellmann), una ricca industriale, che fu la sua compagna stabile per il resto della sua vita.
Poesie imagiste di H. D. (Hilda Doolittle)
Mid-day
The light beats upon me.
I am startled –
a split leaf crackles on the paved floor –
I am anguished – defeated.
A slight wind shakes the seed-pods –
my thoughts are spent
as the black seeds.
My thoughts tear me,
I dread their fever.
I am scattered in its whirl.
I am scattered like the hot shrivelled seeds.
The shrivelled seeds
are split on the path –
the grass bends with dust,
the grape slips under its crackled leaf:
yet far beyond the spent seed-pods,
and the blackened stalks of mint,
the poplar is bright on the hill,
the poplar spreads out, deep-rooted among trees.
O poplar, you are great
among the hill-stones,
while I perish on the path
among the crevices of the rocks. Continua a leggere
Básník František Halas
Imagena
Zastínila okno křídlem stříbrným
chvilku sebou bilo
z pramene mé bezesnosti uvízl v něm rým
Už se bojí už si stýská už je zajata
Imagena Imagena
pláče slova pláče hudbu pláče poupata
Tolik věcí chce být ještě chtivě uchopeno
Čím jen tobě odměním se
zvábíš-li je do mé noci Imageno Imageno
František Halas
Imagena
La sua ala argentea ombreggia la finestra
palpita per un attimo
ecco dalla sorgiva dell’insonnia vi si impiglia una rima
Ha già paura già è ghermita già si duole
Imagena Imagena
piange bocciuoli piange musica parole
Tante cose ancora vi sono da carpire
in che modo potrò ricompensarti
se alla mia notte tu le adescherai Imagena Imagena
František Halas
(Traduzione di Angelo Maria Ripellino)
da “Genziana”, 1933, in “František Halas, Imagena”, Einaudi, Torino, 1971
Philip Larkin
When I see a couple of kids
And guess he’s fucking her and she’s
Taking pills or wearing a diaphragm,
I know this is paradise
Everyone old has dreamed of all their lives—
Bonds and gestures pushed to one side
Like an outdated combine harvester,
And everyone young going down the long slide
To happiness, endlessly. I wonder if
Anyone looked at me, forty years back,
And thought, That’ll be the life;
No God any more, or sweating in the dark
About hell and that, or having to hide
What you think of the priest. He
And his lot will all go down the long slide
Like free bloody birds. And immediately
Rather than words comes the thought of high windows:
The sun-comprehending glass,
And beyond it, the deep blue air, that shows
Nothing, and is nowhere, and is endless.
Da High windows (1974)
Quando vedo una coppia di ragazzi
e immagino che lui se la chiava, che lei
prende la pillola o porta il diaframma
penso “questo è il paradiso
che ogni vecchio ha sognato per una vita intera”.
Catene e riti buttati via da qualche parte
come una vecchia mietitrebbia
e tutti i giovani che scivolano
verso la felicità, senza fine. Mi chiedo
se quarant’anni fa qualcuno mi ha
guardato pensando “così dev’essere la vita,
niente più Dio, basta sudare nel buio
pensando all’inferno e cose simili;
e perché mai celare quello che pensi del prete?
Lui e i suoi sgherri scivoleranno via
come liberi uccelli di sangue. E subito,
più delle parole, penso alle finestre alte:
il vetro che assorbe il sole
e lì nell’oltre-azzurro, un’aria profonda che non dice niente
e non è da nessuna parte. E non finisce.
Traduzione di Giovanni Ibello Continua a leggere