E’ morta Birgitta Trotzig figura centrale della letteratura svedese contemporanea, autrice tra le più originali e profonde della poesia europea di questi decenni. La poeta che sceglieva i premi Nobel. In Italia i suoi versi sono stati pubblicati da Mondadori nel 2008. E’ morta sabato sera a Stoccolma all’età di 81 anni dopo una lunga malattia. L’annuncio della scomparsa è stato dato dall’Accademia Reale di Svezia, di cui Trotzig faceva parte dal 1993 occupando la poltrona numero sei. In questa veste, Trotzig era considerata ‘la signora del Nobel’, facendo parte come accademica svedese della ristretta cerchia che ogni anno decide i vincitori del Premio Nobel della Letteratura. Convertitasi dal luteranesimo al cattolicesimo nei primi anni Cinquanta, l’opera narrativa e poetica di Trotzig e’ segnata da ‘una religiosità esistenziale’. Continua a leggere
Category Archives: LA TRADUZIONE DELLA POESIA
Nels Anderson, senza dimora
Nels Anderson Il vagabondo, Sociologia dell’uomo senza dimora, a cura di Raffaele Rauty, Donzelli Editore, 2011, (€ 18,00) Traduzione di Caterina Dominijanni.
Torna in libreria un grande classico della sociologia, un libro indimenticabile, come hanno scritto molti studiosi. Il vagabondo di Nels Anderson è il primo studio sugli uomini senza fissa dimora, la prima articolata descrizione di problemi e cambiamenti delle vite nelle grandi città.
Hobo è, nel gergo americano, il termine che indica i vagabondi, i lavoratori senza fissa dimora. Nels Anderson, allievo atipico della Scuola di Chicago e hobo lui stesso in passato, compie una ricerca tra i vagabondi, giovani e meno giovani, che popolano Hobohemia, nelle aree tra West Madison e Jefferson Park, della Chicago degli anni venti. Gli hobos, lavoratori migranti posseduti dalla smania del viaggio, erano espressione contraddittoria della mobilità interna alla frontiera americana e del processo di industrializzazione in atto, di un contesto in cui si mescolano modernità e preindustrialismo. Continua a leggere
La Palestina ‘special guest’ al Salone di Torino
La Palestina è special guest al Salone del Libro di Torino che si inaugura il 12 maggio con la sua letteratura “come resistenza”. Così la definisce l’arabista Isabella Camera d’Afflitto, autrice dell’antologia ‘Cento anni di cultura palestinese’ (Carocci) che dal 2006 ha avuto diverse ristampe.
A Torino arrivano due tra i poeti palestinesi più significativi della vecchia e nuova generazione: il giovane Mourid Barghouti pubblicato in Italia da Ilisso Edizioni, e il più anziano Samih al-Qasim di cui da noi è uscito ‘Versi in Galilea’ (2006, Edizioni Q).
C’è anche la grande Suad Amiry che ha raccontato la vita sotto l’occupazione in Murad Murad (Feltrinelli) oltre a storici e sociologi come Ilan Pappe e Jamil Hilal e il segretario dell’Associazione scrittori Mohammad Ali Taha. Continua a leggere
Jill Jonnes, la Tour Effeil compie 120 anni
Jill Jonnes Storia della Tour Eiffel Donzelli, 2011(€ 26,00), Traduzione di Cristina Spinoglio.
Icona di Parigi, famosa persino più del Louvre e di Notre-Dame, la Tour Eiffel, che compie oggi 120 anni, ha alle spalle una storia a dir poco controversa. La fin de siècle era alle porte e la Francia era fermamente determinata a fare dell’Esposizione universale del 1889 l’occasione per una grande celebrazione della Repubblica e del centenario della Rivoluzione. Occorreva un monumento senza precedenti, ed ecco che si decise di commissionare all’ingegnere Gustave Eiffel, da tempo impegnato nella costruzione di ponti e reti ferroviarie, la realizzazione di una torre in ferro alta trecento metri. Continua a leggere
Alexandra Petrova
Alexandra Petrova: “Scrivo perché non posso non scrivere.
Perché lo DEVO fare.
Perché sono felice quando lo faccio e infelice quando non lo faccio.
Perché riesco a capire meglio (tutto).
Dal caos di ogni giorno poter costruire qualcosa che ha anche senso, una direzione. Una gerarchia. Un altro tipo di caos, ma che io capisco meglio. Così do di nuovo i nomi a tutti gli oggetti e dopo questo inizio a vederli. Altrimenti sto al semi buio.
Scrivo per superare il mio mutismo”.