Stefano Strazzabosco, poesie

Stefano Strazzabosco

Mogador

A Mogador le strade sono strette
come i rami dei rovi
che il vento porta in giro con la polvere
e poi il sole arroventa.
Appena fuori dalla Porta el Marsa
i pescatori aprono la pancia
dei pesci sul cemento del molo,
sotto una ressa di gabbiani in volo
sopra l’Oceano Atlantico.
Dopo si leva una nuvola bianca
di spruzzi megalitici
sui bastioni del porto
dove coltelli arrugginiti vegliano
geroglifici d’acqua e di sale
che non dicono nulla
e non tacciono nulla,
eventualmente accennano.

*

Jajce

Davanti alla tenda di Mehemet II,
nel campo dell’imperatore, a Jajce,
fu giustiziato Stjepan Tomasévić,
l’ultimo re di Bosnia,
fuggito inutilmente a Kljuć, tradito
per poche lire da uno dei suoi
e abbandonato dalla bella moglie
e i legittimi eredi.
Mentre la testa di Stjepan cadeva
sull’erba, decollata dalla sciabola
del gran sultano, le stirpi delle serpi
e le cornacchie appollaiate in cima
ai campanili e alle torri spiavano
il rivolo di sangue che scendeva
verso il torrente nella valle, chiaro
nella sua nebbia di vapore acqueo,
luminoso tra i campi.
Una giovane quercia proteggeva
con la sua ombra la sorgente e il luogo
dove il regno divenne
un disegno scarlatto in mezzo a un prato
e un odore di piscio e di pollai.

* Continua a leggere

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Nelo Risi, “Tutte le poesie”

Nelo Risi

Da: LE RISONANZE

Troppi gli avvenimenti, arduo
essere del proprio tempo,Da
«l’air résonne(cito l’enfatico
Corneille) des cris qu’au ciel
chacun envoie», sto in mezzo
ai fatti che urgono si accalcano
e non ne afferro bene il disegno
dovrò risorsa estrema attendere
che l’epoca dello spreco e delle
scelte rimandate sia trascorsa?

IL FILO

Da pellegrino sempre in cerca:
fessure? niente luce solo crepe
labirintiche le vie sono intricate
tra rocce cadute
tutto un percorso dalle linee spezzate
prove su prove mirando al centro
al ventre delle cose al dritto mezzo
al cuore! uno smarrirsi in meandri e ipogei
le mani avanti a difesa del corpo
il volto rabbuiato da più maschere
sotto la maschera quanti volti hai?
un affondare per emergere
recuperando il filo in viottole segrete
in anditi tortuosi in cieche stanze
finestre a inganno dipinte sul muro…

Onda su onda, freccia dopo freccia
libro dopo libro conta il cercare
non raggiungere in centro

Continua a leggere

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Maria Giorgia Ulbar, poesie

Maria Giorgia Ulbar

Dormo qui solo ogni tanto
su questa forma mia di materasso
con un affossamento
allungatosi nel tempo
forma di quello che sarei
fossi rimasta qui per tutto il tempo
a sporcare l’aria di me
lasciare odore nella stanza.
Invece l’aria qui è intatta
liscia e profumata
insieme alle camicie di mia madre,
solo altrove lontano ce l’ho fatta
a fare veri buchi
neri odorosi di presenza.

Da I fiori dolci e le foglie velenose, di Mariagiorgia Ulbar (Firenze libri, 2012)

*

Mi lascia insoddisfatta la montagna
e il lago si è perfino ritirato.
Un sole orizzontale mescolato
al vento e più lontano
una diga di qua alta, di là più ancora
cemento fatto a strati
l’inclinazione curva della pietra.
Tolgono il respiro le dighe che dividono
acqua forte covata che poi esplode
elettricità che scende fino a valle
e lì una fioca lampadina
a illuminare pelle su altra pelle.

Da Gli eroi sono gli eroi di Mariagiorgia Ulbar (Marcos y Marcos, 2015)

Continua a leggere

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Liz Lochhead, poesie

Liz Lochhead

ANNEMARIE

Men see men I’ve had it
Up to here absolutely
It’s all off completely.
I said suppose that’ll suit you fine I said
You can go out with your mates
Every night of the week and not just Thursdays
I said,
Look at the state of you
The beer’s all going to your belly already
And coming from the West of Scotland you
Are statistically unlikely
even to reach the age of 25
without false teeth
And to tell the truth
Since we got engaged
You never bother with the Brut
Or the good suit I said
I’m sick to the backteeth of
every time we go for a Chinese
You order
Chicken and chips, fried eggs and peas.
I said No way
Believe me the only way I’d ever consider
The World Cup in Mala-bloody-ga
For my honeymoon
Is if I was guaranteed
An instant trade you in for a
Six foot shit-hot sharp shooter that never failed to hit the spot.
I told him where to stick his bloody
One carat diamond-is-forever.

I blame his mother.

ANNEMARIE

Gli uomini degli uomini ne ho
avuto abbastanza lo giuro
è tutto finito.
Ho detto immagino che ti stia bene ho detto
così puoi uscire con gli amici
tutte le sere e non solo il giovedì
ho detto,
ma guarda come ti sei ridotto
con la pancia già gonfia di birra
e venendo dall’ovest della Scozia
è statisticamente improbabile
che arrivi anche solo ai 25
senza denti finti
e a dir la verità
da quando ci siamo fidanzati
ti sei scordato del Brut
o di un vestito decente
ne ho piene le scatole
ogni volta che andiamo al cinese
tu ordini
pollo e patatine, uova fritte e piselli.
Ho detto Non c’è verso
stanne certo l’unico modo perché prenda in considerazione
la Coppa del Mondo a Mal-edett-aga
per la mia luna di miele
è se avessi la garanzia di
uno scambio immediato tra te e un
fusto superaccessoriato di annessi e connessi che non scazza un colpo.
gli ho detto dove ficcarsi il suo fottuto
un diamanteèpersempre da un carato.

Tutta colpa di sua madre.
Continua a leggere

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  

Patrizia Cavalli, “Vita meravigliosa”

Patrizia Cavalli

Vita meravigliosa
sempre mi meravigli
che pure senza figli
mi resti ancora sposa

*

Ma prima di morire
forse potrò capire
la mia incerta e oscura condizione.

Forse per non morire
continuo a non capire
sicura in questa chiara confusione.

*

Ma valeva la pena di sognare
quel sogno così umile e ossequioso,
fermo al servizio di ogni mi paura,
copia stantia sei sogni dell’infanzia,
truffa e figura scialba del mio male
che già nel buio cominciavo a espiare,
colpa d’indifferenza e di incostanza?”

Da: Vita meravigliosa, di Patrizia Cavalli, Einaudi, 2020

Continua a leggere

Condividi
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •  
  •