Nello scaffale
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“Ma come si fa a non prendere e stringre mani fino a sentir male, guardare fino a far lacrimare gli occhi, come si fa a vivere così, sapendo.
Sapendo che possiamo celebrare finalmente insieme la diaspora dal nostro egoismo, fare una cosa sola, o anche due, e così scendere dal calvario di una vita che intanto ci inchioda a esser soli, sordi, ciechi e scontenti.
L’ottimismo e voler resistere al male, comunque.”
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Mariapia Veladiano crede nelle parole che fanno la differenza. Le sceglie per noi, ce le affida. Affinché queste parole possano essere nostre compagne. Il libro è quasi un dizionario dei sentimenti. In esso ci sono il bene e il male che si confrontano, si osservano, si sfidano, come in questa piccola prosa che ho scelto per voi, che ha per titolo “Tenerezza”. Ha a che vedere con gli abbracci, quelli che fanno la differenza e che mancano, mancano ovunque, quando si è piccoli, ma anche quando si è adulti.
Proviamo ad ascoltare queste parole. Continua a leggere
Tag Archives: a Luigia Sorrentino
Brunella Antomarini, La preistoria acustica della poesia
Appuntamento
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Mercoledì 4 dicembre 2013 alle ore 18.00 alla Casa delle Letterature di Roma (Piazza dell’Orologio 3) Alfonso Benadduce, Silvia Bre, Sonia Gentili, Paolo Morelli, Giampiero Moretti e Lidia Riviello presentano il libro “La preistoria acustica della poesia” di Brunella Antomarini. Introduce Maria Ida Gaeta.
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LA PREISTORIA ACUSTICA DELLA POESIA, Nino Aragno Editore, 2013 (euro 10,00)
Scopo di questo saggio è quello di considerare la complessità dell’arte della poesia che si può comprendere, tracciandone le radici antropologiche e i suoi sviluppi storici non lineari, a partire dall’ambiente orale in cui l’esigenza di trasmissione di credenze si esprime attraverso linguaggi rituali e corporei, per arrivare alla scrittura come valore di auto-esibizione estetica. Continua a leggere
Erri De Luca, Storia di Irene
Letture
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Erri De Luca, “Storia di Irene” Feltrinelli, 2013 (euro 9,00)
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Descrizione
Una bambina salvata in mare dai delfini cresce orfana su un’isola greca. Si chiama Irene, di giorno vive in terraferma, di notte si unisce in mare alla sua vera famiglia. Irene, (Ειρήνη che in greco significa pace) è una ragazza che ha perso i suoi genitori durante un naufragio. Il suo nome è la veste del suo destino. È stata salvata dal mare. Le onde la hanno cullata, i delfini le hanno dato il sorriso. Dicono che è sordomuta ma Irene, percepisce e produce vibrazioni. Conosce il linguaggio del mare. A quattordici anni è incinta e consegna a uno straniero di passaggio la sua storia. Continua a leggere
Cattedrale, dialogo tra artisti
Appuntamento
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Dall’ 1 dicembre 2013 al 7 febbraio 2014 sarà possibile vedere all’Istituto Svizzero di Roma (Via Ludovisi, 48) Cattedrale, l’opera costruita da Enzo Cucchi e da altri artisti contemporanei durante incontri di lavoro e di dibattito sull’arte.
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Opening: 30 Novembre 2013 ore 18.30
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Cattedrale è un’opera, commissionata dall’Istituto Svizzero di Roma, costruita durante tre incontri di lavoro e di discussione, tra il giugno e il novembre 2013, da: Sunah Choi, Enzo Cucchi, Michele Di Menna, Paolo Do, Daniel Knorr, Salvatore Lacagnina, Victor Man, Maximage, Lorenzo Micheli Gigotti, Dan Perjovschi, Fabio Marco Pirovino, Thomas Sauter, Maximilian Zentz Zlomovitz, Valentina Vetturi, Jakub Julian Ziolkowski. Gli autori sono stati invitati da Enzo Cucchi, Salvatore Lacagnina e Victor Man. Continua a leggere
Presentazione “Olimpia” a Roma
Appuntamento
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“Siamo colui che se ne va / abbiamo le sue gambe / le spalle, l’incedere veloce / la traccia del saluto / siamo colui che sprofonda / a un passo da noi”. Luigia Sorrentino incontrerà gli appassionati di poesia lunedì a Roma alle 18,30 a Trastevere in via della Luce 5. Si parlerà dell’ultima raccolta dell’autrice: ‘Olimpia‘, edita da Interlinea (2013) . Interverranno il critico letterario Fabrizio Fantoni e Francesco Agresti dell’Associazione culturale ‘Amici del mare’.
Sorrentino approfondisce il tema della morte e il significato profondo che essa ha nella vita di ciascuno di noi. Nello scritto ‘La deformazione’ l’autrice descrive così la Grande Mietitrice: “Sempre di più, il morire. Fluttuando nella sostanza emotiva che preserva e cura, svanisce la memoria di ciò che siamo. La transizione nella morte da vivi, provoca spaesamento. In un grumo di forze distese, avviene lo smantellamento, lo spostamento, l’inversione. Ritorniamo arcaici, al servizio di ciò che siamo stati”. Continua a leggere