Paolo Ruffilli, Variazioni sul tema

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Nota di lettura di Franco Dionesalvi

Con questo libro in forma antologica Variazioni sul tema (Aragno Editore, pp. 360, € 12) Paolo Ruffilli ci consegna un’opera ampia, articolata, generosa; che contiene composizioni sue già note e ne aggiunge di nuove, venendo a costituire un insieme organico e foriero di stimolanti accostamenti, smistamenti polisenso, ulteriori ramificazioni e significazioni.

Nella sezione “La notte bianca” colpisce la riflessione su temi e sollecitazioni impegnativi e talvolta inquietanti, eppure svolta con semplicità, con una franca immediatezza qualche volta addirittura disarmante (ancorché ingannevole, perché il doppio senso, il rimando, il consapevole inganno è sempre in agguato). Del resto “la memoria cede / annaspa e caracolla”.  Si noti l’uso delle rime: “un sentimento/…/ perduto prima di averlo conquistato/ e delirato”: quel che nella tradizione poetica era combaciamento, allineamento, consolazione, qui invece è spiazzamento, depistamento, ulteriore sollecitazione della mente e dei sensi. Continua a leggere

“Avverso il nome”

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LietoColle con Avverso il nome Antologia di poesia anonima (nelle librerie italiane da settembre 2014) lancia una provocazione: rompere “lo schema di autoreferenzialità autoriale – (così si legge nell’introduzione al libro) – che caratterizza questo tempo”. La sfida, dunque, è quella di pubblicare un’antologia che – “nell’anonimato della presenza – voglia e sappia dare testimonianza della supremazia della parola rispetto alla vanità dell’autorappresentazione.”

Rigorosamente anonimi sono, infatti, tutti gli autori, compreso i curatori della raccolta. Ma l’identità di ognuno, a un certo punto, sarà svelata dalla pazienza di chi vorrà leggerla fino in fondo, provando a snocciolare “i nomi” che la poesia cela, un rosario di nomi, restituiti, alla fine, soltanto dalla lingua della poesia.
(n.d.r)  

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Detenuti e poeti, trenta poesie che parlano d’amore

Trenta poesie che parlano di amore, affetto e speranza. Trenta componimenti scritti dagli alunni (detenuti e detenute) del laboratorio di poesia della Casa di Reclusione di Bollate (Milano), sono raccolte nell’antologia “Sono i miei occhi” (Ed. La Vita Felice, 80 pagine, 12 euro) che verrà presentata sabato 16 giugno 2012 a Milano, a Palazzo Marino. Il titolo è il primo verso di una poesia scritta da un ragazzo di nazionalità marocchina. Il laboratorio va avanti da sei anni. Il tema che emerge maggiormente nei versi dei detenuti è la mancanza di affettività, sia familiare che amorosa.

Alla presentazione interverranno alcuni degli autori delle poesie e il sindaco Giuliano Pisapia, che ha curato la presentazione del volume.

Il laboratorio di poesia si tiene ogni sabato dalle 9.30 alle 13:00 e gli iscritti sono una trentina, tra i 25 e i 64 anni, tra i quali cinque donne. Provengono da tutti i reparti e una decina hanno origini straniere. Continua a leggere

Oh mia patria, versi e canti dell’Italia unita

Libri Come
Appuntamento

A Roma, all’Auditorium Parco della Musica, venerdì 9 marzo alle 20:00, Oh mia patria, Versi e canti dell’Italia unita (1796-2011) di Vanni Pierini, prefazione di Tullio De Mauro, introduzione di Raffaele Manica.

In chiusura dell’anno dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, poesie, inni, canti popolari, canti folcloristici e di tradizione, canzoni d’autore per ripercorrere e spiegare la storia e la cultura del nostro paese. Un’opera narrativa che vuole abbatte le barriere tra cultura ‘alta’ e cultura ‘bassa’ per restituire un racconto variegato sulla storia dell’Italia unita.

Vanni Pierini dialoga con Tullio De Mauro e Max Manfredi, modera Stefano Iucci. Continua a leggere

E’ morta Perla Cacciaguerra, aveva creato il Museo della Poesia

La scrittrice Perla Cacciaguerra, creatrice del Museo della Poesia e lei stessa poetessa, è morta il 14 febbraio 2012, all’età di 86 anni nella sua fattoria della Contea di Cesa, nel comune di Marciano della Chiana (Arezzo). 

Nel 2000 inaugurò il Museo della Poesia, allestito nei locali della cripta dell’antica chiesa di Santa Lucia, ricostruita nel XVI secolo sulle rovine di quella distrutta intorno al 1200, proprietà del vescovo di Arezzo, acquistata ai primi del ‘900 dal conte Cacciaguerra, padre di Perla, per farci la cantina della fattoria. Il museo era una sorta di cenacolo anche per mostre, incontri culturali, convegni e spettacoli.

Nata a Firenze nel 1926 (la madre era americana, figlia di William Morgan-Schuster di origine tedesca, il quale era noto per aver salvato le finanze iraniane per gli Stati Uniti nel 1911 e che aveva scritto un libro su questo tema con il titolo “The Strangling of Perse”), dopo la seconda guerra mondiale Perla Cacciaguerra lavorò per Rodolfo Siviero a Firenze, il cui compito era quello di riportare nei loro paesi le opere d’arte che erano state rubate e portate in Germania. Successivamente lavorò a Roma per la Fulbright-­Foundation e poi per l’Onu a Ginevra.

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