Boris Abramovič Sluckij , “Il sesto cielo”

 

sluckijCon la scelta delle poesie di Boris Sluckij, Passigli editore ha inaugurato una sezione della collana di poesia interamente dedicata alla poesia russa del Novecento e contemporanea. Infatti, al di là degli autori più celebri del primo Novecento, alcuni pubblicati anche dalla Passigli Editori (Achmatova, Berberova, Blok, Esenin, Majakovskij, Mandel’stam…), la Russia ha espresso e continua a esprimere altri importanti poeti che per la maggior parte restano del tutto sconosciuti ai nostri lettori. Tra questi, Boris Sluckij, di cui qui si dà la prima antologia italiana. Un autore in cui solo a distanza di tempo si è compresa la vera grandezza e originalità, anche perché risulta di non facile definizione, diviso da una sorta di adesione alla storia sovietica del suo Paese e nello tempo profondamente critico verso quel regime, tanto che solo con la Perestrojka gorbaceviana, ebbe luogo una vera riscoperta dell’autore e di quella parte della sua opera rimasta fino a quel momento inedita.

Dal risvolto di copertina

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Da : Il sesto cielo e altre poesie di Boris Sluckij , a cura di Alessandro Niero, Passigli, 2013. Con testo russo a fronte. Continua a leggere

Opere Inedite, Mario Benedetti

Oggi a Opere Inedite leggiamo la poesia di Mario Benedetti. Un poeta già affermato nel panorama della poesia italiana del secondo Novecento di cui ho scritto in questo blog qualche tempo fa quando è uscito il suo libro Materiali di un’identità (potrete rileggere cliccando qui).

Mario Benedetti mi scrive una nota sulla poesia che riporto fedelmente, integralmente e volutamente, senza alcun commento: “Riesco a scrivere soltanto una breve nota perché la condizione del poeta e della poesia merita una riflessione lunga, complessa di cui possiedo unicamente barlumi offuscati. Premetto che non posso ritenermi uno scrittore già bellamente avviato ad una carriera, a qualunque livello essa sia considerata. Potrei riconoscermi un poco nelle biografie del poeta russo Sergei Esenin o dell’artista figurativo Alfred Kubin: diciamo grandi ‘talenti’, e poi grandi risultati, loro di certo, irregolari. Io, nella mia misura, ho avuto una inclinazione diciamo “nascosta’, troppo precaria e ‘sofferta’ per cui sento che potrei smettere davvero di scrivere. Oggi dubito di tutto. Continua a leggere