Nicola Bultrini

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Nicola Bultrini, nella foto di Dino Ignani

AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

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Faccio tante cose, a volte troppe, penso, ma non so stare fermo mai e non mi piace sprecare il tempo. Mi stanco raramente e anche quando mi rilasso, la mia mente è comunque in continuo movimento. Non se sia una virtù o meno, non mi interessa, io sono nato così e così sto bene. Mi piace moltissimo la musica, certamente la leggera, ma adoro il jazz (sono un imperdonabile strimpellatore di sassofono). Ancora sogno con Star Wars e non me ne vergogno affatto (e per inciso, mi piace moltissimo giocare, giocare davvero). Continua a leggere

Premio Poesia Città di Fiumicino 2016

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Art. 1

L’Associazione Culturale “CORTE MICINA”, con l’alto patrocinio del Comune di Fiumicino, della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale, bandisce la seconda edizione del “Premio Poesia Città di Fiumicino”. Il premio, riservato a libri di poesia in lingua italiana di autori viventi editi dal 31 maggio 2015 al 31 maggio 2016, a partire da quest’anno si articola anche nelle seguenti sezioni:

– “Premio Opera Prima” – riservato alle “opere prime” di autori italiani viventi pubblicate dal 31 maggio 2015 al 31 maggio 2016;

– “Premio Poesie Inedite” – volto a valorizzare giovani autori – di età non superiore ai 35 anni – con una raccolta inedita di poesia in lingua italiana;

– “Premio alla Traduzione” – riservato alla traduzione di opere di poesia di autori stranieri (viventi e non)  in lingua italiana;

– “Premio alla Carriera” – volto a riconoscere l’alto valore culturale della produzione poetica di un noto autore italiano. Continua a leggere

Addio a Zaha Adid, la regina dell’architettura

zaha_hadid_luigia_sorrentino“Siamo stati fortunati ad avere a Roma la grande Zaha Hadid, la donna che ha cambiato il volto e il futuro di molte città.”
Luigia Sorrentino

Nell’immagine di Fabrizio Fantoni, la grande First Lady dell’architettura contemporanea, il giorno dell’inaugurazione del MAXXI, il 28 maggio 2010. Continua a leggere

Giuseppe Conte

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AUTORITRATTO

Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

Qualche anno fa, incontrai per la prima volta Umberto Eco di persona, dopo averlo tanto letto e discusso sui libri. Mi prese a braccetto e mi disse, con la sua proverbiale ironia, che per me aveva anche un familiare retroterra piemontese: “Ma tu Conte, che hai scritto un libro come La metafora barocca, com’è che ti sei ridotto così?”. Risposi che era per il mio folle amore per la poesia. E in effetti è per la mia fede nella missione della poesia che mi sento tutt’ora esiliato, insultato, vilipeso dalla società. Come un arabo capitato in un quartiere di razzisti. Continua a leggere

Umberto Piersanti


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La foto di Umberto Piersanti è di Dino Ignani
 
AUTORITRATTO

Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

 

Sono nato il 26 febbraio del 1941: a Urbino c’era il nevone o così è stato tramandato. Mio padre era in Jugolavia dove infuriava la guerriglia partigiana. Mia madre mi ha sempre raccontato che per nascere non ho aspettato l’ ospedale, ma sono sceso al mondo nella lettiga dove era trasportata giu’ per via Raffaello. A me piace pensare d’ essere nato davanti alla porta del mio piu’ grande concittadino, ma le probabilita’ sono scarse. La mia famiglia, mio padre, mia madre, io e due sorelle una di sette anni e l’ altra di quattordici più grandi di me, stava a villa Gloria situata a pochi metri dalle mura: una casa con vari appartamenti, abbastanza bella, abitata da professori universitari, dirigenti, insomma da una borghesia medio-alta. Il nostro pero’, era un piccolo appartamento situato nel sottoscala: mio padre lavorava alla fornace di Volponi, sicuramente eravamo i più poveri del palazzo. L’orto attorno alla villa nel mio ricordo e’ grande e bellissimo: e quando era a casa, mio padre faceva l’ortolano. Continua a leggere