Laura Corraducci, “Il canto di Cecilia e altre poesie”

 

canto_di_ceciliaDalla prefazione
di
Francesco Napoli

 

C’è una riflessione fondativa strettamente connaturata alla poesia, in auge in Italia sin da quel famoso Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io”, che, sempre restando alle nostre latitudini, negli ultimi trent’anni circa ha avuto un’incalzante ripresa: la posizione dell’io (…) Non sfugge a questa traiettoria Laura Corraducci alle prese con l’arcaico dilemma sull’io e che con Il Canto di Cecilia e altre poesie sembra aver raggiunto un solido punto d’approdo nel suo cammino.

L’attraversamento dei confini della prima persona singolare si è compiuto ora pienamente nel Canto di Cecilia e altre poesie, come testimonia quel continuo rimbalzo tra l’io e il tu che di volta in volta si scambiano le parti, in un originale flusso di coscienza, superamento sostenuto anche da una più ampia capacità ricettiva che sa raggiungere (ed è raggiunta) dall’altro da sé. La necessità è ora quella di essere una “voce” e non più un’autobiografia in versi: suono e senso finalmente s’innalzano, esattamente come s’innalzò, di fronte all’estremo della morte, la voce di santa Cecilia, quella rievocata in versi da Laura Corraducci nel poemetto eponimo posto nelle pagine conclusive. Continua a leggere

Tiziano Broggiato, “Preparazione alla pioggia”

TIZIANO_BROGGIATOLa Parola come viaggio

Scheda critica di Francesco Napoli 

0. L’archetipo del viaggio è forma del pensiero dell’Essere: allo stesso tempo è la rappresentazione di tutte le tensioni – verso l’esterno, il futuro e il passato attraverso il viatico della memoria personale e collettiva – e la tormentosa ricerca dell’altro da sé e del dentro di sé. Il viaggio viene compendiato nel percorso che ogni individuo realizza nel continuo procedere del suo vivere. Non privo di fondamento, e di fascino, assimilare questa mozione archetipica alla dimensione lineare del tempo della vita che va dal movimento di piena energia dell’età adulta (ulteriore fascinazione associarvi l’élan vital così come codificata da Bergson agli inizi del Novecento) per giungere alla vecchiaia e poi alla morte nell’incontro dell’opposto (archetipo morte-rinascita).

L’ineluttabilità del viaggio del corpo nell’esistere va di pari passo con la propensione dell’uomo a viaggiare verso la scoperta e l’ignoto. Forte e autentica scintilla dell’intelligenza, la condizione del viaggiatore (il viandante o il nomade di tanta letteratura otto/novecento) spinge l’uomo per amore della conoscenza a uscire dalle sicurezze acquisite mirando a qualcosa che manca, o che si crede perduto, e alla necessità di mettersi a confronto con altre modalità dell’Essere. Continua a leggere

Il ritorno di Dario Bellezza

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Da oggi in libreria

Invettive e licenze apre questo volume che, per la prima volta, riunisce tutti gli otto libri pubblicati da Bellezza fino a Proclama sul fascino apparso nel 1996, pochi giorni dopo la scomparsa dell’autore.

Ai versi editi fa seguito un’appendice di testi dispersi, alcuni inediti, che vuole offrire uno stimolo per accostare nuovi lettori alla produzione di uno dei poeti più controversi e ricchi poeti di fine Novecento.

L’attenta e partecipe curatela di Roberto Deidier, che di Dario Bellezza fu amico, consente non solo di inquadrare ogni testo nel momento in cui fu scritto, ma anche e soprattutto di cogliere il senso di un itinerario poetico globale e coerente.

Dario Bellezza, “Tutte le poesie”, Oscar Mondadori 2015, a cura di Roberto Deidier, (20 euro).

 

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Roberto Mussapi, “Le poesie”

le_poesieE’ in libreria l’intera opera poetica di Roberto Mussapi, la prima raccolta in un unico volume dalla casa editrice Ponte alle Grazie, curata da Francesco Napoli.  Prefazione di Wole Soyinka e saggio introduttivo di Yves Bonnefoy.

A te, lontano da lei, manca una donna,
a me, se lei non c’è, manca me stesso.

IL LIBRO

Nella prefazione al volume, il Premio Nobel Wole Soyinka rammenta con sapienza che “Mussapi non vizia il suo lettore – o, per dirla in modo più accurato, il suo complice, il suo compagno di viaggio – con uno spiegamento di metafore mentre evoca le figure storiche o gli archetipi. Persino le emozioni – concesse raramente, e quasi a malincuore – si trasformano in immagini archetipiche del viaggio umano”. E così il tratto distintivo della poesia mussapiana può essere colto nella sempre elegante compostezza di intonazione e nella naturale ampiezza di respiro dove estro e sensibilità poetica sanno spaziare in un’articolata e progressiva architettura della parola dalla nitida forza comunicativa pienamente ravvisabile nel percorso fin qui tracciato da Mussapi. Continua a leggere