Didier Ben Loulou, “Chroniques de Jerusalem et d’ailleurs”

gerusalemmeLe note di Didier Ben Loulou ci trascinano da un’isola delle Cicladi alla città vecchia di Gerusalemme. Si tratta sia della sua pratica fotografica, sia delle sue meditazioni sulla memoria ebraica, dei rapporti complessi tra la letteratura e le immagini o del dialogo con la natura, o ancora della sua esperienza con la violenza, delle relazioni letali che legano la religione e il fanatismo. Continua a leggere

Amir Or, “Tredici poesie”

13_poesiedi Nadia Agustoni

Amir Or, classe 1956, nato a Tel Aviv, all’attivo svariate raccolte di poesia, ha insegnato all’Università di Gerusalemme l’antica religione greca e dal 1990 insegna poesia e scrittura creativa all’ Helicon Society di cui è co-fondatore. Alle scarne note biografiche torno dopo la lettura di “Tredici poesie” edito da The Writer 2014. i tredici testi proposti, con una presentazione di Paolo Ruffili, hanno l’impronta di un disincanto che rende la lingua di Amir Or viva, priva di orpelli, ma capace di trattare una materia difficile, senza cadere nella disaffezione al mondo. Il discorrere dell’autore collega immagine e gesto, parola e voce, simbolo e materia e il mondo è il libro in cui legge. Un senso religioso è ben presente, ma libero, a tratti un po’ segreto o fermo a una soglia che non sembra potere oltrepassare. Eppure da lì lo sguardo è acuto.

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L’Italia che risuona

Rai Educational presenta in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Roma domenica 17 novembre 2013 alle 16.00, all’interno dell’Auditorium Spazio Arte Movie il progetto L’Italia che risuona,  un ciclo di puntate monografiche dedicate alle tradizioni musicali del nostro Paese.

Dopo sessant’anni dalla storica ricerca etnomusicologica condotta da Alan Lomax e Diego Carpitella – che ha prodotto la più importante collezione sonora di musiche popolari italiane –  Rai Educational ritorna sul campo per documentare lo stato di conservazione e trasformazione del nostro patrimonio artistico culturale. La ricerca scava nel cuore profondo del Paese facendo emergere storie e realtà originali segnate dalla volontà di riscoprire le proprie radici culturali. (Nella foto, degli anni Cinquanta, un momento del rito della processione del Venersì Santo a Sessa Aurunca, Caserta.) Continua a leggere

Shay Frisch, campo 100535 B/N & video

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Shay Frisch, artista israeliano, è alla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma con la sua installazione “Campo 100535 B/N”. La mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, è aperta al pubblico fino al 27 gennaio 2013.

E’ il Nuovo Prometeo, Shay Frisch, artista israeliano, in mostra con una propria personale alla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma. Il titolo della mostra a cura di Achille Bonito Oliva è “campo centomila cinquecento trentacinque Bi barra Enne” e si snoda in quattro differenti sale.

Il lavoro di Shay Frisch consiste nella creazione di campi elettrici e nella loro interazione con lo spazio. Il campo è generato dall’assemblaggio di centinaia di moduli, normali conduttori di corrente elettrica, attraverso i quali passa l’energia che si fa forma.

Visitando questi Campi di Shay Frisch si incontra una ‘zona fredda’, nella quale si raccolgono poetiche che sembrano prescindere dal livello soggettivo ed emotivo. Lo spettatore si trova alla frontiera tra i visibile e l’invisibile. Protagonisti sono i flussi energetici, che si moltiplicano fino a raggiungere una dimensione ambientale.

VIDEO- INTERVISTA DI LUIGIA SORRENTINO

“Falling in Line”, Maya Attoun e Hilla Ben Ari

Arte e Poesia
a cura di Luigia Sorrentino

Mercoledì 14 dicembre 2011, la galleria Marie-Laure Fleisch presenta per la prima volta in Italia il lavoro di due artiste israeliane, Maya Attoun e Hilla Ben Ari, con la mostra Falling in Line.

Questa è la prima di quattro mostre previste in galleria nell’arco di un anno (dicembre 2011 – dicembre 2012), il cui progetto complessivo, dal titolo About Paper. Israeli Contemporary Art, curato da Giorgia Calò, vedrà la partecipazione di Hilla Ben Ari, Maya Attoun, Yifat Bezalel, Maya Zack, Etty Abergel, Yael Balaban e Ofri Cnaani.
Sono sette artiste di generazioni diverse che lavorano su tematiche eterogenee, il cui trait d’union è la carta declinata secondo le proprie indagini personali, nella realizzazione di installazioni site specific. Le artiste affrontano questioni differenti che vanno dalla meta-comunicazione alle ricerche intorno alla vulnerabilità femminile, dalla rappresentazione di una dimensione illusoria fortemente estetica alla raffigurazione di luoghi epici, dalla presenza/assenza dell’uomo alla natura effimera della memoria. Continua a leggere