Yun Dong Ju, “Vento blu”

Yun Dong Ju (1917- 1945)

YUN DONG JU nasce il 30 dicembre 1917 a Longjing, nell’allora Manciuria, ora Cina settentrionale. Nel 1940 si laurea alla Yeonhui Techical School, che in seguito diventerà la Yonsei University.
Dopo la laurea si appresta a pubblicare una raccolta di diciannove poesie intitolata Cielo, vento, stelle e poesia, ma il professore al quale mostra la raccolta gli consiglia di rimandare la pubblicazione a un momento meno turbolento al fine di evitare la censura.
Nel 1942 si trasferisce in Giappone e e tra nel dipartimento di letteratura della Rikkyo University a Tokyo. Sei mesi dopo si sposta a Doshisha University a Kyoto.
Il 10 luglio viene arrestato per aver manifestato per l’indipendenza coreana. I suoi scritti vengono presi in esame e assunti come prove a suo carico. Il 31 marzo del 1944 Yun Dong Ju viene condannato dalla corte regionale di Kyoto a due anni di reclusione nel carcere di Fukuoka per aver violato la quinta legge sul mantenimento dell’ordine pubblico. La mattina del 16 febbraio 1945 Yun Dong Ju muore durante il periodo di reclusione.
Ancora oggi non sono chiare le cause della sua morte. Si pensa che nel carcere di Fukuoka dov’era recluso fossero stati messi in atto esperimenti medici sui detenuti.
Nel 1948 per interessamento dell’amico Chong Chiyong, al quale Yun Dong Ju aveva affidato alcune delle sue poesie scritte in Giappone, viene pubblicata postuma la raccolta di trentuno poesie Cielo, vento, stelle e poesia.

Questa edizione è a cura di Eleonora Manzi, ed è la prima traduzione in italiano dell’intera opera poetica conosciuta di Yung Dong Ju, (Ensemble editore, 2020).

PROLOGO

Spero di guardare il cielo fino al giorno della mia morte
senza provare la minima vergogna,
anche per il vento che agita le foglie
ho provato tormento.
Con il cuore che celebra le stelle
so che debbo amare tutto ciò che va incontro alla morte
e devo seguire ogni strada
che mi è stata assegnata.

Anche questa notte il vento graffia le stelle.

20 novembre 1941

 

AUTORITRATTO

Giro solitario ai piedi della montagna, vado verso un
[campo di riso dove trovo un pozzo abbandonato e
[guardo dentro.

Nel pozzo vedo la luna splendente, le nuvole che si
[addensano, il cielo vasto che si dilata, il vento blu e
[l’autunno.

Vedo anche un uomo.
Senza una ragione lo odio e mi allontano.

Mentre mi allontano provo pietà per lui. Torno
[indietro e l’uomo è ancora là dentro.

Di nuovo provo odio per lui e vado via.
Mentre mi allontano quell’uomo inizia a mancarmi.

Nel pozzo vedo la luna splendente, le nuvole
[addensate, il cielo vasto che si dilata, il vento blu,
[l’autunno e c’è un uomo simile a un ricordo.

Settembre 1939 Continua a leggere

L’ordine del mondo



Nel tempo del coronavirus
di Luigia Sorrentino

 

 

La pandemia da coronavirus della quale si è cominciato a parlare in Italia dal 22 febbraio 2020 è l’epidemia mondiale chiamata COVID-19 e provocata dal virus SARS-CoV-2.

Di questo virus noi, persone comuni, sappiamo davvero ben poco.
Ci hanno detto che si era diffuso già molti mesi prima nel mercato del pesce di Wuhan, in Cina, per poi propagarsi in Giappone, poi in Italia, e via via, velocemente in tutto il mondo, causando migliaia e poi milioni di morti.
Successivamente abbiamo saputo che il virus, manifestatosi con febbre alta, tosse, e con una strana polmonite interstiziale, circolava in Italia già dall’ ottobre 2019.

Il governo italiano colto alla sprovvista ha preso decisioni drastiche: nel tentativo di arginare l’emergenza sanitaria e la diffusione del virus ha costretto l’intera popolazione a restare in isolamento per mesi, fermando, di fatto, l’intero Paese.

La necessità di contenimento imposte dalla pandemia hanno sollevato numerose proteste sul piano geopolitico e ideologico, volte a rivendicare i diritti umani che sembravano essere stati messi in discussione. Anche se nella maggioranza dei casi, le reazioni più condivise sono state di accettazione eppure spesso alla base vi era un fondo di amarezza per quello che sembrava essere, oltre che una misura di tutela sanitaria, anche un attentato alla libertà individuale e collettiva. Continua a leggere

Paolo Lagazzi, “Light stone”

brullo.lagazzidi Davide Brullo

Non è mai troppo tardi per scrivere un buon romanzo. Paolo Lagazzi ha compiuto 66 anni a marzo 2015  e quatto quatto se ne esce con l’ennesimo colpo da illusionista, «questa piccola storia forse un po’ folle» (parole sue), che ha un titolo in inglese (Light Stone, Passigli, pp.224, 18,50 euro), è stampata da un piccolo, nobile editore fiorentino (Passigli, per cui il geniale Mario Luzi curava la collana poetica), ma si svolge, perfino, in Giappone. Lagazzi, tuttavia, che pure mantiene un cuore naif, non è esattamente un novellino: un passato inquieto da rocker e da prestigiatore di provincia, incassa la tesi con Luciano Anceschi e diventa il custode dell’opera lirica di Attilio Bertolucci, di cui cura tutto il possibile, dal “Meridiano” Mondadori ai fasci di inediti (usciti una manciata di mesi fa per Diabasis comeIl fuoco e la cenere). Continua a leggere

Paul van den Nieuwenhof a Via Margutta

 

agrumiAppuntamento

Paul van den Nieuwenhof espone con i cento pittori a Via Margutta da mercoledì 30 aprile a domenica 4 maggio 2014 dalle 10:00 alle 20:00.

Van den Nieuwenhof è nato ad Eindhoven in Olanda. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a ‘s-Hertogenbosch, sempre in Olanda.

Dagli anni novanta vive fra Olanda e Roma dove fa parte del gruppo dei Cento Pittori Via Margutta. Le sue opere figuranno in collezioni private in Olanda, Italia, Spagna, Germania, Inghilterra, Russia, Giappone e Stati Uniti. Continua a leggere

Premio Catullo 2013

Appuntamento

Sabato 30 novembre 2013, alle ore 12 nella Sala Arazzi del Comune di Verona, cerimonia di consegna del Premio Catullo, sotto la presidenza del Sindaco di Verona, Flavio Tosi. I premiati della seconda edizione  saranno presentati dai membri della Giuria: Davide Rondoni, Antonio Riccardi, Paolo Lagazzi, Angiolina Martucci Lanza e Stefano Quaglia. Continua a leggere