Sulla poesia di Michael Schmidt

 

michael-schmidt

Dio e il giardino come fatti incarnati

di Chiara De Luca

“Chi gettò la radice d’ogni cosa tanto a fondo / che nulla vola via di quel che nominiamo? / Perché possiamo ridere e poi subito piangere / e dare un nome al ridere e alle lacrime? / Qual è la malattia che ci oscura gli occhi? / – Siamo umani perché siamo soli: // tocchiamo e parliamo, ma il silenzio segue / le parole come un’ombra, la mano si ritrae.” Continua a leggere

Milo De Angelis, “Incontri e agguati”

 

MiloDeAngelisOggi, 6 giugno 2015, in occasione del compleanno di Milo De Angelis, pubblico, per gentile concessione dell’autore e dell’editore, una poesia tratta dall’ultima raccolta di versi del poeta milanese, “Incontri e agguati”, uscita pochi giorni fa con Mondadori.
Una raccolta bellissima, quella di De Angelis, che nella lettura, a tratti, mi ha fatto risuonare nella testa la voce dell’ Also sprach Zarathustra, (Così parlò Zaratustra), di Friedrich Nietzsche là dove il filosofo scriveva: “Amo quelli che non sanno vivere che per sparire, perché sono coloro appunto che vanno di là.”
In tutta la poesia di De Angelis, l’ultimo uomo sta nelle vene di un buio primitivo,  in “un pericoloso andare di là, un pericoloso essere in cammino, un pericoloso guardare indietro”.
(di Luigia Sorrentino)

Continua a leggere

Michel Orcel, La Divine Comédie

Fondation Saint-John Perse.

Dante, Inferno, Canto III
Traduzione dall’italiano al francese di Michel Orcel

Luigia Sorrentino legge il Canto III dell’Inferno

 Enfer

Chant III

 

PAR MOI L’ON VA DANS LA CITÉ DOLENTE,

PAR MOI L’ON VADANS L’ÉTERNE DOULEUR,

PAR MOI L’ON VA PARMI LA GENT PERDUE.

 

 

JUSTICE MUT MON SOUVERAIN FACTEUR :

ME FABRIQUA LA DIVINE PUISSANCE,

LE SUPRêME SAVOIR, L’AMOUR PREMIER.

 

 

IL N’Y EUT DEVANT MOI CHOSES CRÉÉES

SINON ÉTERN’ ET JE DURE ÉTERNEL.

LAISSEZ DONC TOUT ESPOIR, VOUS QUI ENTREZ. Continua a leggere