“Fragilità del bene”, di Loredana Magazzeni

Una nota su “Fragilità del bene” di Loredana Magazzeni

di Nadia Agustoni

Un percorso che è apprendimento del quotidiano quello di Loredana Magazzeni, che con “Fragilità del bene” Smasher 2012 ci dà il senso di un’aderenza a parole che ci riportano alla materia di cui la vita si sostiene. Lontanissima dalla vanità dei distruttori, Magazzeni crede invece nel gesto che ripara, gesto sommamente femminile se lo pensiamo come cura materna, se pensiamo all’arte medica, ed è un esempio, le cose sono più complesse. La poesia di Loredana Magazzeni ha la franchezza di chi esplora confini, già lo dimostrava la sua precedente raccolta “Volevo essere Jeanne Hébutern” uscita per Le voci della luna 2012, ma in questi testi, pubblicati ora ma scritti tra il 1998 e il 2004, vi è una meditazione sull’oscuro in cui si avverte che né l’io né il noi sono certezza, ma restano campo aperto, domanda. Continua a leggere

Loredana Magazzeni. Volevo essere Jeanne Hébuterne

Nello scaffale, Loredana Magazzeni
a cura di Luigia Sorrentino

Loredana Magazzeni. Volevo essere Jeanne Hébuterne
Le Voci della luna Edizioni 2012
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di Nadia Agustoni

Un libro di poesia in cui sono presenti il pensiero femminista e le elaborazioni sul gender, oltre che la vita dell’autrice, una Alice le cui meravigliose scoperte la rendono libera. E’ importante dire subito che Loredana Magazzeni con “Volevo essere Jeanne Hébuterne” entra nel vivo di una materia che riguarda chiunque si sia interrogato sul maschile e sul femminile, sulla costruzione del genere e sull’esistenza-resistenza femminile in un mondo poco accogliente per le donne.

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Opere inedite, Loredana Magazzeni

Loredana Magazzeni è insegnante e poeta. In lei è ben presente una genealogia femminile che l’accompagna e la guida. Loredana sente e ribadisce un compito di armonizzazione e di mediazione che crea senso nel suo lavoro con la parola. Insegnante da quando aveva 28 anni, prima, per tre anni ha lavorato in agenzie pubblicitarie a Bologna. Le interessava già allora l’aspetto creativo della lingua, per creare scrittura.  

Loredana ha iniziato a scrivere a 40 anni con un gruppo di donne, il Gruppo ’98, che crede nell’importanza e nella diffusione della scrittura delle donne, e nella pratica delle relazioni fra donne e dell’ascolto. Per relazionarsi con altre donne nel 2004 ha dato il via a un progetto chiamato “Patchwork” che consiste nell’abilità delle donne di mettere insieme frammenti, anche della propria vita (e dei tanti ruoli che vi sono chiamate a svolgere con uguale intensità, e qui sta il primo enorme dispendio di energie creative che non è ancora stato riconosciuto alle donne) per costruire arte, bellezza.

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