Marco Sonzogni

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La foto di Marco Sonzogni è di Giuseppe Balsamo

ALLA STAZIONE DI WELLINGTON

Chiama l’altoparlante nomi
di partenze e forse anche di arrivi;
pochi i binari e i treni tutti uguali,
corti e tozzi come bruchi,
poca gente che va o viene;
eppure io penso
alla Stazione Centrale di Milano:
in qualsiasi stagione a qualsiasi ora
del giorno o della notte
persino nei suoi pochi momenti
di nulla di fatto—in mano
un long black bollente
rispedisce al mittente questa strana
nostalgia. Davanti a me piccona
paziente una gang di piccioni
gonfi di freddo e quasi tutti zoppi:
s’avvicinano col piede buono,
l’altro corroso dai loro stessi escrementi
s’amputerà presto.
È una domenica mattina
in pieno inverno in fondo al mondo,
cerco casa. Continua a leggere

Jonathan Galassi, “Lateness”

 

Galassi1Proponiamo, per la prima volta in lingua italiana, “Lateness”, una delle più belle poesie di Jonathan Galassi tratta dalla sua prima raccolta di versi, Morning Run, (Corsa Mattutina), del 1988, nella traduzione di Marco Sonzogni.


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Contrappasso, “Long Distance”

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Presentazione a Sydney, in Australia, dell’ultimo numero della rivista letteraria Contrappasso, Long Distance e dedicato, appunto, al tema della ‘lunga distanza’.

Questo numero speciale è un vero e proprio viaggio intercontinentale che vede la luce grazie agli scritti di autori provenienti da ogni angolo del pianeta e grazie all’impegno del curatore l’italianista Theo Ell, anch’egli autore e traduttore. Continua a leggere

Sulla poesia di Michael Schmidt

 

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Dio e il giardino come fatti incarnati

di Chiara De Luca

“Chi gettò la radice d’ogni cosa tanto a fondo / che nulla vola via di quel che nominiamo? / Perché possiamo ridere e poi subito piangere / e dare un nome al ridere e alle lacrime? / Qual è la malattia che ci oscura gli occhi? / – Siamo umani perché siamo soli: // tocchiamo e parliamo, ma il silenzio segue / le parole come un’ombra, la mano si ritrae.” Continua a leggere