Al via “Umbria Poesia”


umbria_poesiaNota di

Maria Borio, Marco Paone, Carlo Pulsoni
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Umbria Poesia
nasce con l’idea di far luce sul valore della poesia come arte che sappia parlare ai contemporanei, per dar vita a uno spazio di dialogo, incontro, intrattenimento fra poeti, poesia e pubblico. Un’arte che dalla nicchia della diffusione tra specialisti possa farsi portavoce di una comunicazione più ampia, in modo da mettere a frutto la ricchezza del suo linguaggio, riscoprire il valore del letterario, realizzando un circuito di interazione viva che difenda il senso formativo e culturalmente fondante della letteratura. L’aspetto creativo, immaginifico, ma anche di pensiero che ha la letteratura sono spesso adombrati da sistemi mediatici che filtrano le opere in un setaccio di informazioni, per ridurle a una sorta di referto o catalogo. La complessità e la ricchezza, al contrario, si auspica possano risaltare in un incontro diretto, nella disponibilità di un faccia a faccia reale tra autore e lettore.

Con cadenza mensile, gli appuntamenti si svolgeranno nell’unione della poesia a un tema specifico, dall’attualità alla letteratura, presentando una scala di argomenti simbolici e fluidi.

antonella-anedda-5-jpg-img-dettaglio(n.d.r. Nella foto Antonella Anedda, uno dei primi poeti ospiti di Umbria Poesia). Continua a leggere

XII Quaderno Italiano di Poesia Contemporanea

Dodicesimo-quaderno-italianoCorposo e potente questo Dodicesimo Quaderno sulla poesia italiana a cura di Franco Buffoni.

Vi sono inclusi sette poeti. Il più giovane è nato nel 1989 e si chiama Samir Galal Mohamed. Notevole la sua poesia che ha per titolo  “A un padre“, e che fa riferimento a un uomo che si è annientato nel nome di un’altra identità.

Sono presenti nel Quaderno due donne di grande sensibilità versificatoria, Maria Borio e Maddalena Bergamin. Due figure opposte, ma direi anche, complementari. La prima, Maria Borio, sembra dominata da un’apparente incertezza: “Il sole è quasi a gennaio/ le ombre della terra/ risalgono il campo, liberano/ le estremità degli alberi“. Più sicura e determinata, invece, la voce di Maddalena Bergamin: “La madre è uguale alla figlia/ sul fondo lo sfondo urbano, che strano/ la madre è uguale alla figlia!” Continua a leggere