Seamus Heaney

In quel momento

Un intero nido di uova fredde, semi nascosto
nel concime di foglie dell’autunno scorso, compresi
dalla sua immobile opacità, marcito,
mutava in sudore di morte la rugiada del mattino
che non ne rischiarava i gusci ma li infracidava.
Ero a carponi là nell’umida
erba sotto la siepe, in adorazione,
mattiniero, intento a tendere la mano
e avvezzo a trovare uova tiepide. E invece
questa improvvisa borchia polare
e marchio e freddo d’alba cerchiato di pietre
nella mia mortificata mano destra, prova evidente
di ciò che tramava in quel momento per guastare
la materia nel proprio impasse planetario.

(da District and Circle, a cura di Luca Guerneri, Mondadori, Milano, 2009) Continua a leggere

Seamus Heaney, “La lanterna del biancospino”

La lanterna di biancospino occupa un posto importante di riflessione, di recupero, si può dire quasi di silloge di momenti del percorso del suo autore, per un nuovo slancio e per una riconquista di freschezza comunicativa.» Come osserva Francesca Romana Paci nell’introduzione, The Haw Lantern è una raccolta dotata di struttura unitaria e va letta dunque come sistema. Un sistema in cui si mantiene vivo il coraggio di una ricerca «fondata nel reale, ricerca dei confini e del senso del reale stesso, del rapporto della mente con il reale, della verità nella contraddizione, dell’equilibrio tra tensioni opposte, della libertà pur nella indiscussa permanenza di legami importanti: questo è il cuore della poetica di Heaney, il vero argomento di tutta la sua poesia, il suo vero, continuo oggetto d’indagine».

La raccolta è legata a uno dei periodi più felici della produzione di Seamus Heaney e segna un’ulteriore maturazione all’interno della sua attività poetica. Nel solco della grande tradizione irlandese, Heaney celebra come di consueto la bellezza e la sacralità della sua terra, ma in più aggiunge qui una nota di freschezza e leggerezza che rende ancora più piacevole la lettura dei suoi versi. Continua a leggere

Seamus Heaney, “Poesie”

heaneyIl Meridiano (Mondadori, 2016) uscito il 30 agosto 2016, riunisce due corpose antologie scelte dall’autore: la prima è relativa agli anni 1966-1987, la seconda è stata approntata dal poeta appositamente per il Meridiano e pubblicata postuma da Faber nel 2014.

Sono dunque presentate senza soluzione di continuità tutte le poesie scelte da Seamus Heaney come pietre miliari del suo cammino poetico: quasi cinquant’anni di versi con cui Heaney ha esplorato in profondità le corde della natura umana, raccontando la responsabilità di scelte individuali e collettive.

Il Meridiano è a cura di Marco Sonzogni. Saggio introduttivo e cronologia delle opere di Piero Boitani. Traduzioni di Massimo Bacigalupo, Luca Guernieri, Gabriella Morisco, Roberto Mussapi, Anthony Oldcorn, Francesca Romana Paci, Gilberto Sacerdoti, Marco Sonzogni.
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Paolo Febbraro, “Fuori per l’inverno”

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Molti i temi e le soluzioni formali: le cinque sezioni affrontano la Storia, la Natura e l’Io nelle loro varie forme, evocando personaggi e miti del passato o affrontando decisamente il qui e ora.

Febbraro convoca più aspetti del mondo sulla propria pagina sonora e spesso tagliente, spaziando fra il monologo narrativo, la nuda scena e l’elegia, ma sempre riconducendo alla propria cifra stilistica personale, come un regista di teatro, le diverse figure che si presentano alla sua immaginazione.

Dalla quarta di copertina

I versi di Paolo Febbraro hanno da sempre un timbro ben riconoscibile, un elemento costruttivo razionale, un recitativo che si afferma nella forte suggestione ritmica dei suoi accenti. La sua è una vocazione teatrale, in qualche caso romanzesca, che contrastano con gli ideali che attraversano le poetiche del secolo scorso, che miravano a investire liricamente la realtà, o a fondarla nella parola. Continua a leggere