Nadia Agustoni, “Lettere della fine”

lettere-della-fine-15.05.2015-3-785x589Nota di Fabrizio Fantoni

E’ un libro sorprendente “Lettere della fine” di Nadia Agustoni, una raccolta che si segnala per profondità e unitarietà, tutta incentrata su un’idea di “fine” reiterata e declinata nelle varie sezioni del libro in cui si delinea un percorso che gradatamente si forma man mano che si procede nella lettura.
La prima parte del libro è dominata dalla figura della fanciullezza. Il bambino, felice e inconsapevole, gode della scoperta del mondo ma istintivamente avverte che le gioie della giovinezza presto scompariranno lasciando il posto ad un senso di precarietà dell’esistere “ avremo le rondini per pochi anni: andranno nel breve di un’ala e nell’azzurro. Un paesaggio vivo arriva nel grigio dei fiumi: saremo un atterraggio di vento.” Continua a leggere

Chandra Livia Candiani, “Bevendo il tè con i morti”

libro10Nota di Nadia Agustoni

Ripubblicato da Interlinea è di nuovo disponibile “Bevendo il tè con i morti” di Chandra Livia Candiani. La prima edizione del 2008 era esaurita da tempo e il libro merita di essere conosciuto e riletto. Un canzoniere intenso di cui non so dire se la visione precede la parola o la parola contiene il suono che conduce l’immagine. Immagini forti, segni incancellabili di un vivere dentro la materia del nostro mondo, senza rifiutare nulla, ponendosi però sul margine d’ombra che consente di vedere e dire sempre qualcosa in più. Continua a leggere

L’importanza di essere piccoli 2016

piccoliLA POESIA CERCA L’ALTRO

Tutti i giorni esco e cerco l’Altro sempre.
F. Hölderlin

con

GNUT, NADIA AGUSTONI, GIUSI QUARENGHI, IACAMPO, MOTTA, MATTEO PELLITI, TÊTES DE BOIS, GIOVANNI NADIANI, ALESSANDRA RACCA, ERICA MOU, TIMISOARA PINTO, LUCIA MAZZONCINI Continua a leggere

Francesco Balsamo, “Cresce a mazzetti il quadrifoglio”

Nota di Nadia Agustoni

Un bellissimo disegno dell’autore apre “Cresce a mazzetti il quadrifoglio” e gli occhi di Francesco Balsamo anticipano, nei tratti a matita, le parole dei suoi versi. Versi di tenerezza, ma senza autocompiacimento e fili di una malinconia che affiora sempre, ma senza rabbia. Il linguaggio è lieve, chiaro, con prevalenza del frammento e una vena surreale fin dal testo di apertura: “fare la gallina delle cose in miniatura/ come faccio io/ e con tutte le parole/ sparire nel calzino nero di una poesia” p. 12.

Eventi quotidiani e cose minime ci dà la voce dell’autore, la cui poetica è una delle più mature e interessanti, tra quelle apparse negli anni zero. Balsamo è siciliano, la sua isola si affaccia qua e là nei testi e sentiamo così il sapore della vita in una provincia in cui l’inatteso accade: “ digrigna di caldo il giorno/ la testa di leone della luce/ io salto giù da una/ delle quattro torri del tavolo” p. 53; e l’amore ha gesti e parole che riconosciamo e nello stesso tempo sanno essere nuovi: “servirebbe scriverti/ cominciando dal pane —/ uno vive in piedi come il grano…/ p.48. Continua a leggere

Luisa Pianzola, “Una specie di abisso portatile”

libro-pianzoladi Nadia Agustoni

La poesia di Luisa Pianzola in questa nuova raccolta “Una specie di abisso portatile” 2015, attesta un interrogarsi rigoroso sulla memoria e sul presente e nello stesso tempo la fluidità e porosità della lingua; lingua viva che respira e sa raccontare il tempo, il lavoro, il corpo, la speranza e l’indifferenza. Temibile lo sguardo dell’autrice che indaga le più riposte pieghe della modernità, dai suoi miti materni (e paterni), fino agli echi di un capitalismo quotidiano e famigliare che riverbera di non detti, come di frasi rivelatrici e cattivi pensieri. E’ forse la cattività in cui ci stringono le mode, i vezzi, i conformismi a fare da filo conduttore tra le sillogi che compongono questo libro. L’autrice, più che onestamente, non si chiama fuori; nessuno è assolto, nemmeno indicato a dito, piuttosto ne escono evidenziate le trasformazioni a cui si soggiace a volte senza capirle. Continua a leggere