Premio Strega 2012, vince Alessandro Piperno

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Non è Emanuele Trevi il vincitore del Premio Strega 2012 come tutti si aspettavano, editori compresi, ma Alessandro Piperno. Lo scarto tra i due finalisti è stato davvero minimo, solo due voti: 126 di Piperno contro i 124 di Trevi. Dunque è  Alessandro Piperno ad aggiudicarsi la sessantaseiesima edizione del Premio Strega con il romanzo edito da Mondadori: “Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi”. Ma, quando lo scarto dei voti è così minimo, si potrebbe dire che in realtà i vincitori sono due. Continua a leggere

La ‘sapienza’ del tradurre

Sette laboratori di traduzione, organizzati da “Sapienza” Università degli Studi di Roma, in collaborazione con la Casa delle Traduzioni.

I laboratori sono aperti agli studenti e a tutti gli interessati all’arte e alla tecnica della traduzione letteraria. Anche a chi non conosca le lingue da cui si traduce (polacco, francese, tedesco, italiano, russo, neogreco) può accedere ai gruppi di lavoro, potendo contare su una traduzione interlineare e dando il proprio contributo nella stesura delle versioni italiane.

Primo appuntamento, martedì 3 aprile 10.30-12.30 Monika Wozniak Fiabe e traduzione audiovisiva.

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Claudio Magris, nel giornalismo c’è ‘la mania delle opinioni’

Nel giornalismo “c’è un po’ la mania delle opinioni, c’è un’ inflazione delle opinioni”. Ne è convinto Claudio Magris, germanista e scrittore, che oggi, giovedì 22 marzo riceve a Milano il premio E’ Giornalismo, dopo cinquant’anni di collaborazione con la carta stampata, dei quali 45 con Il Corriere della Sera.

Stando a quanto riporta l’Ansa due sono le cose che sottolineano il pensiero dello scrittore: da un lato la ‘mania del chiedere (n.d.r. o elargire) opinioni’, dall’altra la convinzione che il desk, i mezzi tecnologici di una redazione, non possono sostituirsi al vedere le cose (n.d.r. vederle come sono davvero).

Vale a dire – ma interpreto il pensiero di Magris – lo stare seduti a una scrivania, davanti a un computer con le agenzie che scorrono veloci (veloci anche le immagini che arrivano dalle agenzie e dai circuiti internazionali) al desk appunto, non può diventare l’unica nostra realtà . Perché – interpreto il pensiero di Magris – le cose, forse, vanno viste anche al di là delle notizie preconfezionate.  Fa parte del nostro mestiere di giornalisti. “Si può sostituire una macchina fotografica con un’altra – ha spiegato Magris – Continua a leggere

Simona Costa è il nuovo presidente del Viareggio-Repaci

La professoressa Simona Costa è il nuovo presidente della giuria del premio letterario Viareggio Repaci, dopo le dimissioni di Rosanna Bettarini, che rimarrà comunque tra i giurati. La designazione è avvenuta oggi: domani, salvo ripensamenti, sarà ufficializzata.

Nata a Genova e laureata a Firenze con Lanfranco Caretti, è professore ordinario di Letteratura italiana, all’università Roma Tre dove tiene la cattedra di letteratura italiana contemporanea.

Ha insegnato negli atenei di Sassari, Trieste, Macerata. Qui è stata anche Preside della Facoltà di Lettere e filosofia e coordinatrice della Cattedra leopardiana. Attualmente, secondo quanto riporta il sito ufficiale del premio, “è membro del Consiglio Universitario Nazionale”. Continua a leggere

Video-lettura di Luigia Sorrentino, Osip Mandel’štam

Luigia Sorrentino legge una poesia di  Osip Mandel’štam Mi lavavo all’aperto ch’era notte (1921) nella traduzione di Remo Faccani.
Osip Mandel’štam (1891-1938) è forse il più grande poeta russo del Novecento. Subì il confino, il carcere, la deportazione. Ebreo polacco (nacque a Varsavia) nel 1938 fu condannato ai lavori forzati e trasferito nell’estremità orientale della Siberia. Morì a fine dicembre nel gulag di Vtoraja Rečka, un campo di transito vicino Vladivostok. (Nella foto segnaletica si vede Mandel’štam del 1938, all’epoca del suo secondo arresto, fonte Wikipedia).

Nelle immagini da me scelte per la lettura di questa poesia non vedrete, come forse vi aspettereste, i gulag, i campi di lavoro forzato pensati per la repressione degli oppositori politici dell’Unione Sovietica. Vedrete, invece, i lager, i campi di sterminio e di lavoro usati dal regime nazista.  E’ voluta la contrapposizione e l’associazione tra le due diverse realtà. Spero nessuno abbia da ridirne. In tutti e due i casi, nel gulag e nei lager, si è voluto ‘eliminare la biografia all’essere’.   (VEDI ANCHE QUI) .

http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/02/mandelstam.mp4