Valentino Zeichen, video-intervista

Dopo Patrizia Valduga che ha riscosso un grande successo su questo blog, è la volta di Valentino Zeichen, incontrato al Festival Internazionale di Roma, “Letterature”, diretto da Maria Ida Gaeta.  Nella video-intervista il poeta che è nato a Fiume ma vive a Roma sulla Via Flaminia, degusta un bicchiere di vino rosso mentre racconta della sua ultima raccolta di versi, “Casa di rieducazione”, e ci parla dell’arte, della necessità dell’artista di esprimere la propria visione del mondo.

Il servizio (e il montaggio) è di Luigia Sorrentino.

http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2012/06/zeichen_06062012.mp4

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Karen Blixen, Luigi Ontani, Eric Satie e Luchino Visconti

La Casina delle Civette di Roma, espressione dei gusti raffinati ed esclusivi del principe Giovanni Torlonia (1873-1938), dedica i suoi spazi, dal 4 aprile al 6 maggio, a Karen Blixen, (nella foto di Hugo Hellsten, 1957), Luigi Ontani, Erik Satie e Luchino Visconti, quattro grandi personalità europee del mondo delle arti che per la loro opera, le loro scelte e soprattutto il loro stile di vita rientrano nella categoria dei Grandi Dandies.

La mostra ‘L’angolo del dandy’ – promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico -Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale e dall’Associazione Culturale ‘La coda dell’occhio’ – ricostruisce il profilo dei quattro personaggi con particolare attenzione ad alcuni aspetti meno noti della loro personalità/attività/produzione e prevede settimane “monografiche” con eventi ispirati a ciascun personaggio e al linguaggio artistico che lo caratterizza (Letteratura, Arti figurative, Musica, Cinema). Continua a leggere

Nicola Vitale, “Figura solare”

E’ in libreria Figura Solare di Nicola Vitale, un rinnovamento radicale dell’arte, Inizio di un’epoca dell’essere Ed. Marietti, 2011 (€. 25,00).

PREFAZIONE
di Maddalena Mazzocut-Mis

Caro Lettore,
il lavoro che ti accingi a leggere non è solo frutto di una ricerca o di una riflessione. È piuttosto teoria applicata; è tecnica che diventa teoria. Il testo “parla” all’epoca attuale e nasce nell’attualità della pratica artistica; apre a questioni legate alla sensibilità e al sentimento, prima ancora che alla ragione; apre alla tecnica artistica prima ancora che all’estetica; supera la morte dell’arte, delineando un’arte solare che, lontano da essere un manifesto d’arte contemporanea, è ricerca di una coerenza di senso, a partire da un percorso artistico ad ampio raggio – una irradiazione solare – per diventare o essere prima di tutto pratica artistica.
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Arte e Poesia, L’artista come Rishi

L’artista come Rishi, si interroga sulla rappresentazione del “sacro” nell’arte contemporanea, indagando relazioni e compatibilità tra esperienza artistica e conoscenza ultrasensibile. Convergenza tra pensiero occidentale e orientale alla luce di una “metafisica unitaria”, ora di matrice laica ora religiosa, che come una corrente invisibile attraversando ogni civiltà e a distanza di molti secoli, ancora oggi ispira l’uomo nel suo desiderio di evoluzione.

La mostra – che si terrà a Roma dal 5 maggio al 7 giugno 2011 a cura di Lori Adragna e Mary Angela Schroth  – nata da un’idea di Lori Adragna ed Enzo Barchi – è frutto della sinergia tra il Museo d’Arte Orientale “Giuseppe Tucci”, Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Bibliothè – Bhagavat Atheneum e l’associazione ASIA. Continua a leggere

Margaret Atwood, il diluvio della poesia

Margaret Eleanor Atwood, nata nel 1939 in Canada a Ottawa, è poetessa e scrittrice.
La sua è una voce a cui dobbiamo prestare ascolto.”
             a cura di Luigia Sorrentino 

“In Canada non esiste un volk unitario ed è difficile individuare i tratti di una identità nazionale… Cosicchè l’unico elemento unificante sembra essere la terra, il paesaggio, e la sua capacità di sovrapporsi prepotentemente alla storia e al gesto degli uomini. Di fronte alla terra, di fronte a un referente ancora forte, l’uomo riacquista la lentezza di un suo senso paradigmatico, perenne. Nella poesia “Insanie progressive di un pioniere” Atwood sembra illustrare le vicende di un ulisside antico che avverte nell’impatto con la terra la propria finitezza. ‘Si fermò, un punto/ su un foglio di carta verde/ proclamandosi il centro,/ senza muri né confini/ ovunque, il cielo smisurato/ sopra di lui, non / circoscritto,/ e gridò./ Fatemi uscire!'”
                                                                    di Fernando Bandini

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“Margaret Atwood conosce la paura, sa delle cose che strisciando ti avviluppano il cuore come un sudario di muffa sul pane. Sa di come hai giocato all’assassinio nell’oscurità, e di come, dopo un bicchiere o due di vino, una volta impiccasti qualcuno per i suoi occhi azzurri.
Conosce la storia di tua madre violata da un cigno (la cameriera nella foto di famiglia ha un fumetto invisibile sopra la testa. Sgualdrina.) Sa di quando calpestasti con forza la pietra nella landa e, vedendo la gamba affondare fino al ginocchio, esclamasti: “Un momento. Questa mi appartiene” e solo una ragazza senza mani si protese per consolarti. Lei sa cosa vuol dire fare questi giochi con te…
Ma viene l’ora in cui la vita si piega in due su se stessa. Il diniego temuto che balza fuori e ti accrechia nella Casa dei Divertimenti all’improvviso sembra poco più che terrore sui trampoli. Avviene qualcosa che, con un tonfo sordo, ti arresta il cuore. Il tempo in cui hai iniziato sta per finire. Tuo padre non è più un uomo anziano, è un uomo che muore.
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