Renato Minore, La promessa della notte

E’ intenso e ricco di ‘storia’ questo nuovo libro di Renato Minore ‘La promessa della notte’ Conversazioni con i poeti italiani edito da Donzelli.

Bertolucci, Betocchi, Buttitta, Caproni, Cergoly, Fortini, Giudici, Giuliani, Guerra, Loi, Luzi, Merini, Pagliarani, Pierro, Porta, Raboni, Rosselli, Roversi, Sanguineti, Spaziani, Zanzotto. Ventuno poeti raccontati da Renato Minore attraverso le loro stesse parole. Poeti,  alcuni tra i massimi del Novecento, che lo scrittore ha incontrato negli anni passati a intervalli quasi regolari. “Mi sedevo di fronte o accanto al mio poeta […] e si parlava in libertà, senza un argomento prescelto, per ore (a volte anche con sedute ripetute in più giornate), seguendo gli umori che per me erano soprattutto quelli depositati dalla recentissima lettura o rilettura e per il mio interlocutore potevano anche coincidere con il sentimento della giornata, magari con un raggio di sole che tagliava la stanza e poi improvvisamente volava via, scrive Renato Minore. Schegge luminose, indimenticabili, di incontri. Come quello con Pagliarani raccontato da Minore attraverso l’intonazione, lo spessore della voce del poeta che spesso si impenna, o si incrina…
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Il Fondo per l’Ambiente Italiano compie vent’anni

“Vent’anni fa – scive Marco Magnifico, Vice Presidente Esecutivo del FAI – io ero poco più che un ragazzo e al FAI a vevamo tutti (eravamo in quattro gatti!) un grande sogno proteggere le bellezze del nostro Paese, proteggere la nostra storia, fatta di monumenti, opere d’arte, giardini storici, “pezzi” intatti di paesaggio: tanti piccoli paradisi dal nord al sud d’Italia. Così con un piccolo gruppo di volontari, abbiamo iniziato ad aprire più Beni storici sconosciuti possibili: luoghi incantati che necessitano di tutela, tesori nascosti che sono la sostanza stessa della nostra identità nazionale”. Continua a leggere

A Roma, una porta sul futuro

Immagine anteprima YouTube

Inaugurazione venerdì 28 ottobre ore 10,30 Lezione di Susan George (Transnational Institute). Più di 120 ospiti italiani ed internazionali,  oltre 40 conferenze e tavole rotonde,  70 espositori dal 28 ottobre al 1 novembre a Roma.

Sarà Porta Futuro, il nuovo spazio, nel cuore di Testaccio, voluto dalla Provincia di Roma e dedicato alla formazione  e all’orientamento, ad ospitare la terza edizione del Salone dell’Editoria Sociale. Quest’anno il tema del Salone  è “Etica e responsabilità pubblica”, legato ai problemi dell’attualità: la crisi economica, la responsabilità sociale  ed il ruolo della politica, la legalità e la lotta alle mafie, la chiesa e le istituzioni formative di fronte al disagio dei giovani,  la comunicazione ed il giornalismo sociale, la lotta al razzismo e l’integrazione dei migranti, il contrasto alle nuove povertà  ed emarginazioni, il ruolo dell’arte nella formazione della coscienza pubblica. Continua a leggere

Wole Soyinka, “la rabbia sta bussando alla porta”

Lo scrittore e poeta nigeriano Wole Soyinka, premio Nobel per la Letteratura nel 1986, il primo africano ad averlo vinto, chiede ai suoi connazionali di “dialogare, di avere ancora un po’ di pazienza”, e, rivolgendosi alla classe dirigente del Paese, li avverte “che una rivolta popolare” in stile arabo potrebbe travolgerla e spazzarla via. “I nigeriani sono spazientiti, i sintomi sono tutti intorno a noi, la rabbia sta bussando alla porta e potrebbe eruttare presto in una rivolta come accaduto in nord Africa e in parte del mondo arabo”, ha detto Soyinka nel corso di un affollatissimo convegno letterario, interrotto più volto da cori e applausi da stadio. Continua a leggere

Mark Strand e Edward Hopper

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Un grande poeta e scrittore americano, Mark Strand, (cliccando qui potete vederlo in una video-intervista di Luigia Sorrentino) premio Pulitzer per la poesia, legge trenta famosi quadri di Edward Hopper, il pittore americano per antonomasia, nella traduzione di Damiano Abeni. Vengono così ripercorsi nel libro, gli scenari più intensi della mitologia statunitense moderna: distributori di benzina, strade, spazi urbani, ferrovie, locali notturni, camere d’albergo…
La dimestichezza che si ha con la materia figurativa trattata da Hopper ha fatto sì che questo artista venisse costretto, superficialmente, dentro etichette limitative. Così è accaduto sia sotto il profilo storico, come quando si è voluto rinchiudere Hopper entro la definizione di «realista americano», sia sotto il profilo tematico, come quando se ne è voluto fare, incontrovertibilmente, l’«artista della solitudine e dell’alienazione». Continua a leggere