Milo De Angelis, “L’infinito presente”

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Milo De Angelis, (Credits / Viviana Nicodemo)

di Luigia Sorrentino

Per comprendere il percorso poetico di Milo De Angelis è necessario soffermarsi sulla familiarità e sulla relazione che il poeta ingaggia tra la potenza di una voce maschile e un’altra, femminile, caratteristica essenziale e centrale dell’intero discorso poetico. Spesso questa presenza si manifesta in una fugace apparizione o in una traccia improvvisa e drammatica del verso, percepita da una lontananza, da un luogo mitico e leggendario che il poeta rivive nella modernità assoluta dei suoi versi, in un infinito presente. Continua a leggere

Sebastiano Aglieco

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Sebastiano Aglieco (credits/Viviana Nicodemo)

Il dolore delle rondini

Senti che non c’è più respiro
tutto avanza nel respiro
tutto ci acceca nel poco tempo
in ciò che sarà splendente
nella fragile luce del mattino.

Baciami, abbracciami prima del livore
prima ancora che non so
abbracciami con le parole che non ci
saranno, portate dal dolore delle rondini:
Noi verremo ancora qui
nella casa che hai custodito per noi sotto la grondaia
per noi, solo per noi. Continua a leggere

Luigi Cannillo, “Galleria del vento”

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Introduzione

di Sebastiano Aglieco

Si potrebbe dire che il grande tema della perdita attraversi tutto il nuovo libro di Luigi Cannillo. Ne è prova, ma non solo, il primo nucleo di poesie “L’ordine della madre”, concentrate intorno ai gesti postumi del figlio in lutto e che improvvisamente deve ricostruire e capire: la morte della madre tutto è, tranne che una questione sentimentale.
Così la parola si fa responsabile, le immagini vogliono respirare dentro un ordine e sembra quasi, leggendo, che ogni parola sia dovuta per compito. I versi non si sciolgono; restano alti, chiedono al lettore un’attenzione, un essere presenti, in coro. Troviamo le ricorrenze del limite, dove le parole vorrebbero custodire ciò che resta del dolore della casa.

Più ti incammini e la materia
si esaurisce asciugata dalla luce
che resta a segnare i confini
La distanza fra le case
ogni dislivello, tutto
pulsa unito nel salto

Ecco: da una parte la distanza, la corsa verso una luce infinita; dall’altra la finitezza che ci abita e che non ci chiede la resa ma l’ordine. Ora. Qui. Perché, dopo, esiste il tempo di un altro respiro, la dispersione delle orme. Continua a leggere

Nadia Campana (1954 – 1985)

 

Nadia-CampanaGiovedì 9 aprile 2015 – ore 21
Casa della Poesia di Milano
Largo Marinai d’Italia, 1

NADIA CAMPANA (1954 – 1985)

Verso la mente e Visione postuma (ed. Raffaelli, 2014)

Tutta l’opera in versi e in prosa di Nadia Campana a cura di Milo De Angelis, Emi Rabuffetti e Giovanni Turci

Intervengono

Sebastiano Aglieco, Umberto Fiori, Marco Focchi, Angelo Lumelli, Giancarlo Majorino, Roberto Mussapi, Giancarlo Pontiggia, Maria Pia Quintavalla

Letture Viviana Nicodemo

Saranno presenti i curatori del libro e l’editore Walter Raffaelli