Luigia Sorrentino, “La squadra”

Luigia Sorrentino / Credits ph. Angelo Nitti

La squadra

nasconde il più profondo inverno
la notte va avanti fino all’alba
a palpebre socchiuse, le lettere di un nome
inciso a colpi d’ago nelle vene
addormentate, rovi selvatici
hanno visto sangue e vomito

la polvere bianca sventra il proprio
antecedente, quello che era prima
delle stelle, nel tempo anteriore
alla città indifferente

seduti in cerchio bruciavano neve
nella carta stagnola, fiammella venerata
laccio emostatico stretto con i denti

morte caduta nelle braccia
crivellate di colpi
presenza terribile nello sterno

degrada il terriccio
dietro le scale della villa comunale
la metamorfosi nella capra
la sola davvero scelta

la squadra compie il rito
l’anestesia recupera la parola rubata
la parola amata

la violenza fondatrice umanizza
il nostro sguardo
conduce su una prospettiva che muta
dallo sfondo
sposta l’immagine in primo piano

allora vedi la giovinezza
nella macchia scurissima che la inghiotte
scendi nelle crepe in cui non sei mai stato
nella ferita che voi non avete mai visto

la grande opera è sola

Luigia Sorrentino, La squadra

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Nicola Gardini, “Lacuna”

 

lacuna_fbLacuna” di Nicola Gardini (Einaudi, 2014) è un saggio sul non detto,  un aspetto fin qui, poco esplorato della cultura letteraria mondiale. 

Ma perché “Lacuna”?

Per Gardini una buona narrazione tralascia sempre qualcosa, ed è proprio “la parte che sembra mancare”, perché si inabissa nel non detto – il lettore deve cercarla –  il “quid”, che dà identità e definizione a  ogni grande opera letteraria.

Nella sezione che ha per titolo “La realtà”, leggiamo qualcosa di molto importante: “Il realismo non consiste in un semplice rispecchiamento tra letteratura e vita. In un romanzo, come avverte Vladimir Nabokov, non c’è altra realtà che la mente dello scrittore. Quale vita sarebbe poi rispecchiata in quelle pagine che leggiamo con gli occhi? Quella del tempo in cui vive lo scrittore? Lo stesso Dostoevskij, con tutta la sua pretesa di ancorarsi alla contemporaneità, (la “realtà attuale”, la “realtà concreta”), negava che il realismo fosse solo una questione di fatti: la realtà sta nel significato che sta dietro ai fatti; e il compito principale dello scrittore consiste nella comprensione più che nella semplice rappresentazione.” […] Continua a leggere