Harlot Produzione di Michele Placido presenta INTRATTENIMENTO VIOLENTO di Eleonora Danco con Lunetta Savino, Valentina Lodovini, Eleonora Danco (nella foto). Produttore esecutivo Andrea Ricciardi.
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Teatro Piccolo Eliseo dal 18 al 29 aprile h:21
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Scritto e diretto da Eleonora Danco: “Intrattenimento Violento : la relazione tra città e adolescenza nella vita adulta. Tre Attrici. La donna rana, la donna scarpa, l’anima in pena, nate come un’immagine nella mia testa, in un montaggio tra realtà e astrazione. Le attrici di diversa età e provenienza interpretano anche ruoli maschili. Il corpo è usato come stato inconscio, sia del testo, che della città. In questo spettacolo la donna non è un elemento tranquillizzante o risanatore. Al contrario la donna tocca tanti punti della condizione umana. Creando un’energia provocatoria e fisica. Senza reticenze.
Itesti sono in Italiano e in slang romano. Sotto forma di monologhi, dialoghi, poesie. I personaggi raccontati sono tutti invischiati in conflitti adolescenziali. Per adolescenza intendo l’impulso, anche inconscio, di esprimersi senza memoria. Continua a leggere
Monthly Archives: aprile 2012
Il trittico del Beato Angelico torna a Palazzo Corsini
Il capolavoro realizzato dal Beato Angelico intorno alla metà del XV secolo, torna a Palazzo Corsini, sede della Galleria Nazionale d’Arte Antica, dopo essere stato oggetto di un restauro durato circa un anno e mezzo.
Il dipinto su tavola, in cui sono raffigurati l’Ascensione, il Giudizio Universale e la Pentecoste, entrò a far parte della Collezione Corsini nel XVIII secolo, come dono per il cardinale Lorenzo Corsini, futuro Papa Clemente XII. Continua a leggere
Giovanni Tesio: “Blotto, uomo di sfide e dismisure”
Nello scaffale, Augusto Blotto
a cura di Luigia Sorrentino
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Pubblico su questo blog una recensione scritta da Giovanni Tesio su un poeta torinese nato nel 1933 Augusto Blotto, definito “il poeta italiano più prolifero della sua generazione“. In realtà Blotto è quasi un caso letterario: troppo poco si è sentito di lui, ed è per questo che ne parliamo qui, leggendo la recensione scritta da Giovanni Tesio e alcuni testi di poesia dell’autore. Soltanto una domanda: perché tanto silenzio su questo autore?
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La poesia attaccata alla sua cosa
di Giovanni Tesio
Di Blotto – è ormai un dato ripetuto – si sottolinea l’opera prodigiosamente numerosa, che una sola vita non basterebbe a interpretare. Ma di lui – non meno prodigiosa – andrebbe sottolineata la numerosità dei luoghi visti e attraversati. Continua a leggere
Premio Pulitzer 2012 per la narrativa: «Nessun premio»
Pulitzer per la narrativa: una svolta epocale?
di Nicola D’Ugo
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Pomeriggio grigio a New York il 16 aprile. Seguito dal gelo diradante nella notte buia. Non toccava le case, né le strade della Grande Mela, ma espandeva i suoi fini tentacoli nelle sale dove erano stati appena annunciati i vincitori del Premio Pulitzer, nelle stanze ronzanti delle case editrici sparse qua e là oltre gli Appalachi e le sconfinate radure d’America, dei giornali brulicanti, dei tanti scrittori che speravano di poter vedere il proprio nome o quello del proprio editore tra i finalisti, se non di ambire ad un riconoscimento troppo importante per essere anche solo sperato. Continua a leggere
Ruggero Cappuccio mette in scena “il giovane Rossini”
Dal 18 aprile 2012 è in scena al Teatro dell’Opera di Roma la più amata delle opere di Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia. Il nuovo allestimento, in coproduzione con il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, del capolavoro rossiniano è firmato per la direzione d’orchestra da Bruno Campanella e per la regia da Ruggero Cappuccio; le scene sono di Carlo Savi, i costumi di Carlo Poggioli. Maestro del Coro Gea Garatti Ansini.
“Nell’allestimento del Barbiere di Siviglia – ha detto il regista Ruggero Cappuccio – metterò in scena Gioachino Rossini. La regia si concentra sulle notti febbrili del grande compositore che a soli ventiquattro anni scrisse un capolavoro destinato ad attraversare i secoli con travolgente vitalità. Un giovane attore, infatti, impersonerà Rossini alle prese con il suo tumulto creativo, mentre lo spettacolo diventa una soggettiva giocosa e malinconica sviluppata dall’angolazione del musicista. Nel Settecento sospeso, creato dallo scenografo Carlo Savi e dal costumista Carlo Poggioli, Rossini determina le azioni dei suoi interpreti, come posseduto dagli spiriti che animano il suo melodramma buffo e geniale”.