Residenze estive 2014

800px-Castello_di_DuinoIncontri residenziali di Poesia e Letteratura a Trieste e in Friuli Venezia Giulia a cura dell’Associazione & Rivista Almanacco del Ramo d’Oro in collaborazione con il Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico, Società Italiana delle Letterate, Assciazione & Rivista LeggereDonna

XV Edizione: 25-30 giugno 2014

Il Laboratorio di poesia e cultura è un progetto che comprende prospettive diverse tra loro, crea occasioni di confronto e scambio attraverso rapporti formali e informali, con poete/i, scrittrici, scrittori, artiste/i di varie tendenze, con letture, seminari, video, performances.

Caratteristica del progetto è la residenzialità “aperta” delle/degli ospiti che soggiornano per cinque giorni a Duino (Trieste), presso la Foresteria del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico e incontrano il pubblico appassionato di letteratura in diverse occasioni e luoghi, condividendo momenti e spazi della vita quotidiana. Continua a leggere

Carolyn Carlson “Dialogue with Rothko”


222_mu_VA_CarlsonAL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI VILLA ADRIANA – TIVOLI (RM)

L’appuntamento è per giovedì 3 luglio 2014 ore 21:00

Carolyn Carlsoncoreografia, interpretazione, testi
Yoshi Oïda assistente
Jean-Paul Dessy musiche e accompagnamento al violoncello
Juha Marsalo voce
Aleksi Aubry-Carlson, Pierre-Alain Samanni collaborazione musica registrata
Rémi Nicolas ideazione luci e scene
Chrystel Zingiro costumi Continua a leggere

“Poeti da riscoprire”, Arturo Onofri

 

arturo_onofriProgetto editoriale ideato e curato da Fabrizio Fantoni con la collaborazione di Luigia Sorrentino

L’anomalia poetica di Arturo Onofri

di Tiziano Salari

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Arturo Onofri (1885-1928) esordisce con un primo volume di versi “Liriche” (1903-1906) dalla tonalità dannunziana, ma esprimendo da subito il senso di un’ascesi, che deve ancora chiarire a se stessa il proprio metodo e le proprie ragioni.

O Vita, o Vita! O sforzo recente/delle imperfette materie/che anelano a perfezioni supreme;/essenziale magnifico Segno/d’altre più antiche ed in numeri composizioni/delle potenze del Cosmo/ per ordine immenso di secoli-/ oggi che il Delfico Nume,/ Apolline auricrinito,/ saettatore di tutte le brame/ degli uomini, aedo del Mondo,/ disse al mio Sogno:”Fa cuore,/ oggi io ti vo’ celebrare,/miracolo grande dell’Essere.

L’ispirazione è paganeggiante, sulle tracce della Laus vitae di D’Annunzio con cui si apre Maia,ma lo spirito è già antitetico. In D’Annunzio manca qualsiasi anelito a trascendere le imperfette materie della vita, ma è:proiettato orizzontalmente ad afferrare la vita nelle sue manifestazioni più istintuali e nella diversità delle creature: lo slancio di Onofri è fin dalle origini verticale. Continua a leggere

Elena Salibra, “Nordiche”

 

 

JOB02414SALIBRA_COVERRecensione di Luigia Sorrentino

“Indugiano i sogni sulla soglia del sonno” scrive Elena Salibra in una delle poesie contenute nella sezione eponima del suo nuovo libro, “Nordiche” (Stampa, 2014), con prefazione di Maurizio Cucchi.

Questo libro, forte ed elegante,  esprime il segno di una vitalità estrema, talvolta anche giocosa, ironica, e, al tempo stesso, traccia con il sangue, un dolore estremo e incancellabile. Due opposti coesistono nell’opera della maturità di Elena Salibra e trovano compatibilità in un perenne contraddittorio.  “Nordiche” sono le città, dove “una notte di intensa luce rischiara”. Terre sulle quali si vorrebbe sostare, nel maggio inoltrato,  ma non si può, non è dato, il viaggio deve proseguire, è necessario avanzare, raggiungere il confine,  dove quasi sempre è buio e vi è solo il chiarore del ghiaccio a illuminare il cammino. Stiamo per raggiungere una terra lontanissima, dove non c’è più alcuna forma di vita apparente: gli enormi ghiacciai del mare glaciale Artico, sono attraversati dal riverbero di una solitaria e pallida traccia di sole. Lì tutto si trasforma in un cristallo, compatto e muto, e  la memoria – ciò che eravamo – si iberna, paralizzata nel tempo.

Con una  lingua leggera e lirica che ha perduto la gravità dell’esistere, l’autrice dèvia, abbandona, frantuma più volte, la linearità del “discorso” di ogni singolo componimento, per scivolare sempre più sul terreno instabile e precario della condizione umana che preme nel costato. Continua a leggere

Andrea Nicolaevic Ruffolo

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E’ in libreria “Se questo è un padre“, memorie di un padre incompreso, di Andrea Nikolaevic Ruffolo, Effigi Editore 2014. Riportiamo, di seguito, la prefazione di Maria Rita Parsi e l’introduzione  di Stefano Adami, oltre alla premessa dell’autore.

PREFAZIONE

Maria Rita Parsi

Un racconto rivoluzionario se per rivoluzionario si intende il ruolo che generalmente attribuiamo a padri e madri nella cura e nell’assiduità con i figli. Una conseguenza dei grandi cambiamenti che hanno interessato la società post-industriale e l’ingresso della donna nel mondo del lavoro e nella ripartizione dei diritti-doveri non solo nella società, ma anche nella famiglia dove all’impegno lavorativo della donna-madre ha corrisposto una maggiore presenza intramoenia casalinghe dell’uomo-padre.

Una storia che può interessare non solo molti padri, ma anche molti addetti ai lavori o semplicemente chi voglia capire le passioni che si possono generare in situazioni estreme.

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