Poesie della strage

Matteo Fantuzzi / Credits Daniele Ferroni

di Eleonora Rimolo

Dal 2 agosto del 1980 sulle orizzontali tracciate dai binari della stazione di Bologna non si muovono solamente treni e viaggiatori: il silenzio della memoria, infatti, sussurra continuamente la storia terribile di una strage, e così farà per sempre, perché è lì che si comprende/il senso di una strage,/quando il silenzio avvolge e copre/senza scelta e senza distinzione. È con questi versi che Matteo Fantuzzi, ne La stazione di Bologna (Feltrinelli 2017), delinea immediatamente la quiete attonita che segue per un attimo l’esplosione. In questa sua raccolta di versi tutta dedicata al senso di quel massacro e all’estrema umanità con la quale Bologna si è rialzata, Fantuzzi descrive in maniera puntuale i fatti di cronaca, citando i nomi delle vittime, ancorando responsabilmente il verso alla realtà, e quindi assegnandogli il fondamentale compito di sottrarre all’oblio un evento che ha cambiato la storia italiana degli ultimi trent’anni. Continua a leggere

SUSAN STEWART, “C E N E R E”

Susan Stewart

‘Dimmi, cantore devastato,

come la cenere generi il seme.’

Nota e traduzione a cura di Maria Cristina Biggio

Le poesie qui presentate sono tratte dal nuovo libro di Susan Stewart, CENERE (New and Selected Poems, GRAYWOLF 2017). Il volume raccoglie una sezione di nuove composizioni (Pine: New Poems) e un’ampia retrospettiva di testi precedenti che abbracciano oltre trent’anni di poesia. Salutata dalla critica come uno dei maggiori intelletti delle lettere americane, la poetessa statunitense si conferma, con questa raccolta che re-incanta il mondo, come una delle voci più originali degli ultimi cinquant’anni e autentica pietra miliare nel panorama della poesia contemporanea. Continua a leggere