Poesia, di Luigia Sorrentino

Il primo blog di poesia della Rai

Jyrki Vainonen

20140518 Tampere, kirjailija Jyrki Vainonen. Kuva: Marjaana Malkamäki

Testo introduttivo e traduzione di Giovanni Agnoloni

Ho avuto il piacere di conoscere Jyrki Vainonen, scrittore e traduttore finlandese, in occasione di un breve soggiorno a Helsinki, circa un anno fa. La sua scrittura, che ho apprezzato leggendo la traduzione inglese di una sua raccolta di racconti, The Explorer & Other Stories, mi ha fin da subito colpito per la capacità di fondere realismo ed elementi immaginativi e surreali, il che lo pone un passo oltre il comune errore di dividere la letteratura in generi. Vainonen esalta, al contrario, la grande efficacia della fusione di elementi ascrivibili al “fantastico” con la descrizione della vita nella sua nuda oggettività, e utilizza questi stilemi per condurre un’analisi onesta della natura umana e dei suoi archetipi. Le sue storie toccano i grandi temi dell’esistenza, dall’amore alla morte, dalla solitudine alla crescita e altri ancora. Ma, soprattutto, la sua è una narrazione seducente, densa di suggestioni sensoriali e capace di mantenere la suspense giusto quanto necessario per rendere la lettura profondamente coinvolgente, ma senza mai scadere nell’effetto. Anche gli elementi surreali scivolano all’interno delle trame con naturalezza, quasi fossero “cose normali”. Le difese razionali del lettore vengono così colte impreparate, e la valenza archetipica ha maggior facilità a emergere. Del resto, la formazione di questo scrittore (destinatario di diversi premi e tradotto in varie lingue) è altamente letteraria, anche in relazione alle sue traduzioni di autori del calibro di William Shakespeare, Jonathan Swift e Seamus Heaney.

Ne Il giardino, queste sue qualità vengono evidenziate da una storia in apparenza semplicissima, ma che in realtà affonda quanto mai nel profondo dell’emotività umana, ritraendo un passaggio doloroso e cruciale nella vita di un bambino. Continua a leggere

Mario Benedetti, “Tutte le poesie”

Foto di copertina di Dino Ignani

A cura di Stefano Dal Bianco, Antonio Riccardi e Gian Mario Villalta

Mario Benedetti è uno dei poeti più intensi e originali della nostra letteratura. Sin dalle prime prove, tra la fine degli anni Settanta e i primi Ottanta, la sua scrittura in versi è cresciuta seguendo una tenace fedeltà alle cose, soprattutto le più comuni e dimesse: quelle che entrano a far parte dell’esperienza di un individuo nel tempo che gli è dato in sorte, accumulata giorno dopo giorno, anno dopo anno. E proprio nella parola esperienza si trova la chiave del percorso del poeta, che pone due problemi essenziali: come si possa rappresentare nella scrittura in modo autentico il vissuto di un individuo, senza trasfigurarlo in pose eroiche, istrioniche, profetiche, o attribuire loro una vaticinante investitura civile; e come la poesia possa farsi spazio etico di conoscenza e di insegnamento attraverso la rappresentazione dell’esistenza stessa.

Questo volume raccoglie per la prima volta l’intera opera poetica di Mario Benedetti, da Umana gloria (2004) a Pitture nere su carta (2008), Tersa morte (2013) e Questo inizio di noi, inedito in volume (2015). Continua a leggere

Seamus Heaney, “Una porta sul buio”

Vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1995, Seamus Heaney è uno dei più grandi protagonisti del rinascimento culturale irlandese. La sua lirica, come suggerisce Roberto Mussapi, è fortemente legata alla realtà e ai miti della sua terra, ma non assume mai connotazioni particolaristiche o nazionalistiche, si traduce al contrario in una partecipe esplorazione della natura, un viaggio capillare nel paesaggio, nei segreti delle sue acque e delle sue torbiere, nella vita germinale della campagna. La sua poesia è un incessante lavoro di scavo, la sua penna è, come lui stesso ha scritto, una vanga affondata nella terra alla ricerca delle nostre origini e dei misteri primordiali dell’essere, ma sempre entro i confini dell’esperienza quotidiana e concreta. Continua a leggere

Papusza, “Canto romanì”

Papusza, Bronislawa Wajs, 1908-1987

CANTO ROMANÌ CON PAROLE USCITE DALLA TESTA DI PAPUSZA

Il bosco mi ha allevata come ramo dorato,
in tenda romanì simile a un fungo.
Amo il fuoco più della mia vita.
Venti impetuosi e lievi
cullarono la bimba romanì.
La spinsero come trottola in giro…

Le piogge mi asciugarono le lacrime,
il Sole – aureo padre romanì –
m’ha il corpo riscaldato
e l’anima abbronzato.
Dalla fonte azzurra forza ho tratto,
i miei occhi ho sciacquato… Continua a leggere

Scrivere per amore 2017

L’AMORE IN 18 TITOLI. ALLA 22^ EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE SCRIVERE PER AMORE SONO IN GARA 18 AUTORI ITALIANI E INTERNAZIONALI

L’amore perduto e quello ritrovato, l’amore virtuale e quello carnale, l’amore assoluto, la passione, l’innamoramento e la follia, la meraviglia e il dolore, l’ironia e il disincanto, l’amore coniugale e il dramma familiare, l’amore erotico e quello sentimentale: per raccontare la forza e la complessità del legame amoroso, per dipanare i meccanismi e le sfumature di un sentimento che tutti viviamo a modo nostro nella vita, il Premio letterario internazionale Scrivere per Amore parte quest’anno da 18 titoli, 18 opere di narrativa edite in Italia che hanno per tema una storia d’amore.

I libri sono stati selezionati in vista della serata finale in programma il 21 ottobre 2017 al Teatro Nuovo di Verona, quando la Giuria, presieduta da Umberto Galimberti, decreterà il vincitore. Continua a leggere