Janet Frame, “Parleranno le tempeste”

Janet Frame

Da “Parleranno le tempeste”
Janet Frame

Curatela e traduzione di Eleonora Bello e Francesca Benocci
Prefazione di Pamela Gordon, Janet Frame Literary Trust

Un proposito

Le persone, scaldate fino alla fragilità
e immerse in acqua fredda, si spaccano.
Non sorriderò più.
Latte, panni, spazzatura.
Persone gentili, sorrisi gentili.
Non c’è tempo per questo pasto lento del tardo pomeriggio.
Latte, panni, spazzatura.
Sì, sì grazie, non sorriderò più.
Sono venuta qui a scrivere storie e poesie,
non a preparare il croccante.
Arriva il buio, col sole ormai calato
su latte, panni, spazzatura.
Non sorriderò più.
Sono venuta qui per scrivere.
Severa, immersa, sana di mente,
rimesterò le sillabe
nella padella in dotazione;
dormirò sul materasso a molle,
girerò la chiave,
pagherò l’affitto,
stenderò protezioni di giornale,
spazzolerò la moquette da spazzolare,
ma sarò torva, niente sorrisi, mai più, mai più,
(latte, panni, spazzatura)
mentre scrivo le mie storie laggiù laggiù
nelle grotte di pietra del loro fondale. Continua a leggere

Willem van Toorn

Willem van Toorn credits ph. Ineke Holzhaus

Papaveri

Portati dal vento come polvere, Dio sa da dove,
segni rossi che sventolano nel campo.
Come farfalle ma con le radici. Numerosi
tra ruderi di colonne a Gòrtyn, accompagnati

da morti greci che tremila anni fa
hanno scritto qua e là sulle pietre:
boustrophedon. Meno lontano
sopra morti più recenti

che sotto la propria croce, in lembi precisi,
posano fino all’orrizonte
verso Ieper, Passchendale e Mametz.

Fini, leggeri come carta lungo trincee.
Sui cemeteri delle automobili. Seccati tra carte assorbenti
in libri per ragazze. Su concimaie,
tetti di paglia e, riprodotti in latta,
portati a vita sui baveri

di vecchi – sfilata zoppa,
ogni anno di ritorno dal proprio inferno.
‘Fango e pioggia. ’Morte. O madre. Terra.

Trad. Paola Malavasi Continua a leggere

Alessandro Ceni è il vincitore del Premio Poesia Città di Fiumicino 2017. Consegnato a Maurizio Cucchi il Premio alla Carriera

Incisione del 500, di Sebastian Munster, raffigurazione dei porti di Roma nella zona della moderna Fiumicino, quello di Traiano e quello di Claudio.

Alessandro Ceni con “Combattimento ininterrotto” è il vincitore del premio Poesia Città di Fiumicino edizione 2017. Secondo classificato Alberto Pellegatta, con “Ipotesi di felicità”, al terzo posto Eleonora Rimolo con “Temeraria gioia”. Continua a leggere

Claudia Ruggeri

Claudia Ruggeri

di Giovanni Ibello

È il 27 ottobre del 1996 quando Claudia Ruggeri decide di lanciarsi nel vuoto: ha solo 29 anni e una bellezza adamantina. Insostenibile.
La sua poesia, un lungo testamento precoce fatto di accensioni visionarie e virtuosismi lessicali, è oggetto di un percorso ondivago. Parliamo di una poetessa per lungo tempo dimenticata dalla critica (accademica e militante), ma anche mitizzata da un nutrito gruppo di fedeli seguaci.
Forse il primo che si è concretamente interessato alla sua opera è stato Mario Desiati che nel 2005, le dedica un lungo intervento sulla rivista “Nuovi Argomenti”, con la contestuale nonché parziale ripubblicazione di “Inferno minore”.
La poesia della Ruggeri, feroce ma decadente… ha il tono di una tragica profezia: è barocca e dissacrante, dal lessico eclettico e senza pudore.
Un dettato scarnificante che non inganna – non finge – è un dire escatologico che tuttavia, chiede al lettore uno sforzo. Il lettore deve tendere la mano, deve fidarsi. Solo così si compie il passaggio, il rituale della parola che – citando Luzi – “tocca nadir e zenith”. Solo così tutto si tiene. Continua a leggere