Mariella Mehr, nata sghemba

Mariella Mehr / Credits ph Dino Ignani

Nichts,
kein Ort.
Es lärmt noch immer
Das Unheil im Kopf,
und auf der Himmelskarte
bin ich nicht vorhanden.

Niemals war Frühling
Flüstern die Aschenstimmen,
auf der Sprachwaage
sei ich ein Wort ohne Gewicht
und beschneide die Zeit
mit bewaffneten Augen.

Zukunft?
Sie spricht mich nicht los,
mich Schiefgeborene,
Komm, sag sie,
der Tod ist eine Wimper
am Lid des Lichts.

***

Niente,
nessun luogo.
C’è ancora rumore
Di sventura nella testa,
e sulla mappa del cielo
io non sono presente.

Mai è stata primavera,
sussurrano le voci di cenere,
sulla bilancia del linguaggio
sono una parola senza peso
e trafiggo il tempo
con occhi armati.

Futuro?
Non assolve
Me, nata sghemba.
Vieni, dice,
la morte è un ciglio
sulla palpebra della luce. Continua a leggere

Corrado Benigni, da “Tempo riflesso”

In un atomo tutto è già scritto,
prima di noi.
Solo il buio mette davvero a fuoco il cielo,
questo è l’indizio.
Tieni un margine bianco sul fondo della pagina,
annoda in una parola suoni e volti,
i dettagli destinati alla perdita.
Un nome è il fossile che lasciamo.

*

La fotografia è un testimone che non mente
porta impressa, sicura, la memoria,
come la superficie l’orografia di un paesaggio.
Siamo se non nel segno di chi scrive
o guarda.
Così ci specchiamo nei corpi non trasfigurati
di un’immagine, nella loro violacea penombra.
Ma cosa divide dal nostro il loro destino?
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Anna Achmatova, la poesia dell’assoluto

PAROLE GRANITICHE E RIPOSI ETERNI

COMMENTO DI BIANCA SORRENTINO

Anna di tutte le Russie – risuona nella sua magnificenza l’epiteto che l’adorante Marina Cvetaeva attribuì ad Anna Achmatova, impareggiabile simbolo dell’assoluto poetico ben oltre i confini della pur vasta patria. Durante il periodo più cruento del Terrore staliniano e la prigionia del figlio innocente, la poetessa è in grado di restituire con le parole lo strazio suo e di tutte le madri in fila davanti alle carceri di Leningrado: il sacro requiem che la donna pronuncia si leva come la voce di un intero popolo, stretto in una sofferenza che affratella. Un destino luttuoso colpisce gli intellettuali che non aderiscono in modo acritico ai dettami del regime; ad Anna Achmatova tocca in sorte il saluto inconsolabile ai sodali scomparsi: la parola si fa di pietra, il silenzio urla nella gola e solo la memoria custodisce il valore senza tempo dei suoi versi granitici.
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Tre poesie di Stefano D’Arrigo

Stefano D’Arrigo

Più di tutti mortale, trafelato,
tu più solo sei vissuto nel giro
degli orologi fatti a mano,
le improvvise clessidre del tuo male
donde quaggiù colava così esatta
coi granelli di sabbia raggelata
la tua noia infinita ove ti disfi.

*

Oggi tu alzi le tue mani a scudo
sul tuo petto assalito dalla luce,
alzi la voce, oh lancia che difenda
da quel drago favoloso tra di noi.
Così tu muori inerme, ti sfiguri
nei nostri gridi quando è notte o volo
di corvi notturnanti nel tuo sguardo. Continua a leggere

Milo De Angelis e il “De rerum natura”

A Pordenonelegge (venerdì 20 settembre ore 11 e 30) Milo De Angelis parla del De rerum natura di Lucrezio e presenta alcune sue nuove traduzioni. Le letture sono di Viviana Nicodemo.

Il De rerum natura, uno dei capolavori della letteratura latina, è opera ricchissima di temi ed episodi, che vengono affrontati con la violenza espressiva tipica di questo autore misterioso, Tito Caro Lucrezio, di cui si è persa ogni notizia biografica. Tutti noi ricordiamo per memoria scolastica le formidabili scene in cui la natura su manifesta in tutta la sua catastrofica potenza: voragini, incendi, uragani, terremoti, forza immense che sovrastano l’uomo e lo schiacciano, povera canna al vento. Ma il De rerum natura è anche un trattato sulla vita degli animali, delle piante e del cosmo intero ed è un libro in cui l’uomo viene scrutato in ogni suo aspetto, con affondi mirabili nelle zone più buie e drammatiche della sua vita interiore, come vediamo nelle pagine del quarto libro dedicate all’amore, tra le più crudeli che siano mai state scritte su questo tema grandioso. Continua a leggere