L’idea portante della mostra, condivisa da Ottavio Celestino, Riccardo De Massimi, Dino Ignani, Claudio Nardulli, Alessandro Valeri è una sottolineatura della necessità di “eliminazione del rumore di fondo”, scegliendo manufatti antropici – architetture e statuaria – in assenza proprio dell’essere umano tutto intorno. Ne risultano strutture quasi metafisiche che, come spiega la curatrice, Barbara Martusciello, “sono calate in atmosfere ambigue e sempre con un effetto di sospensione spazio temporale; Continua a leggere
Category Archives: ARTE E POESIA
A Recanati, Enzo Cucchi-Niba
ENZO CUCCHI – NIBA
Testo di Nikla Cingolani
OPENING: DOMENICA 18 NOVEMBRE 2018 DALLE ORE 18
Domenica 18 novembre si inaugura alla Galleria Idill’io arte contemporanea la mostra di “Enzo Cucchi e Niba a Recanati”.
Il titolo suggerito da Liliana Maniero al gallerista Pio Monti, identifica una temporalità per designare un’azione che dovrà accadere. E’ bastato solo un accento volato su una o, come un passero “sulla vetta della torre antica”, a creare la dimensione profetica di un’occasione che potrà avvenire. E sono lo spiazzamento onirico dell’installazione e la sospensione temporale a rendere il senso infinito dell’attesa. Il Leopardi tutto d’oro di Niba si confronta con la statua della piazza che si riflette nella vetrina della galleria.
Joseph Beuys, l’artista che amò l’Italia
Costellazione 2 è la seconda puntata di due esposizioni che raccontano storie e tesori tedeschi rinvenuti a Roma. Il progetto ideato da Giuseppe Garrera e curato insieme a Maria Gazzetti è pensato in primo luogo come un omaggio a Walter Benjamin, alla flânerie, al collezionismo, alle tante storie, ai tanti segni e passaggi di civiltà dispersi, in una metropoli, nei luoghi di scarico, robivecchi, cenciaioli, rigattieri, antiquari.
La nuova puntata è dedicata interamente ai ritrovamenti legati alla figura e all’opera di Joseph Beuys (1921 –1986). Oggetti, manifesti, cartoline, inviti, edizioni, fotografie e segni di affetto dell’artista tedesco testimoniano non solo la diffusione del suo operare e della sua carismatica presenza, ma soprattutto il legame straordinario dell’artista con l‘Italia. Continua a leggere
“Lontano da qui”, la poesia investe l’infanzia e protegge dalla mediocrità
E’ in arrivo nei cinema italiani a partire dal 13 dicembre 2018 Lontano da qui (titolo originale The Kindergarten Teacher), film interpretato da Maggie Gyllenhaal, Gael García Bernal, Parker Sevak e Rosa Salazar.
Vincitore del premio alla regia all’ultima edizione del Sundance Film Festival e presentato con successo di pubblico e critica al Toronto Film Festival, Lontano da qui è diretto dalla giovane regista italoamericana Sara Colangelo e racconta la storia di Lisa Spinelli (Maggie Gyllenhaal), maestra d’asilo appassionata di poesia che scopre in Jimmy (Parker Sevak), suo giovane alunno, un talento innato per la quinta arte.
ANSELM KIEFER “Fugit Amor”
Il 28 ottobre 2018, la Galleria Lia Rumma di Napoli inaugura la nuova mostra personale di Anselm Kiefer dal titolo Fugit Amor, che segna il ritorno dell’artista in città. L’amore fugge e gioca con il tempo e la storia, sembra volerci dire Anselm Kiefer. La nota scultura di August Rodin, Fugit Amor, una figura maschile stretta ad una femminile che sembrano essere trascinati da una corrente invisibile, realizzata dall’artista francese alla fine dell’Ottocento in numerosi esemplari a partire da quello destinato all’opera incompiuta della Porta dell’Inferno, viene scelta da Kiefer come una sorta di spirito guida all’interno del suo nuovo progetto espositivo pensato per gli spazi della galleria Lia Rumma e ci accompagna attraverso temi e motivi del suo lavoro, seguendo un percorso cronologico discontinuo fatto da un passato e presente tra loro volutamente confusi. E’ con Rodin che l’anno scorso Kiefer ha stabilito uno dei suoi poetici dialoghi d’autore a distanza, esponendo a Parigi nel Musée Rodin dichiarando: «Mi sento sempre in colpa a dipingere ciò che è rassicurante. I grandi artisti sono iconoclasti. Io so che tutto ciò che affronto contiene contemporaneamente la sua negazione». Per l’artista tedesco che opera come un vate-alchimista alla continua ricerca di nuove forme da contrapporre all’esistente, cercando così di ridisegnare ogni volta un nuovo ordine del mondo, l’atto creativo è sempre un processo in trasformazione. Un non finito su cui ritornare come quello di Rodin e le sue sculture. Dal primo stadio di decomposizione della materia vile, per gradi verso la realizzazione della pietra filosofale. Ed è da qui che si deve partire per intraprendere il viaggio epistemologico all’interno delle tante opere disseminate nelle varie sale della galleria, cariche di storia e di storie a volte dimenticate, andando incontro all’essenza dell’amore che forse si ritrova in ogni dove. La sala grande è occupata da una serie di vetrine che, come tante capsule del tempo, custodiscono materiali eterogenei e organici, quali cenere, ferro, piombo, foglie, terracotta, fiori, piante, che dall’interno verso l’esterno si offrono a più letture. «Il vetro delle vetrine – spiega Kiefer – è in qualche modo una pelle semipermeabile che collega l’arte con il mondo esterno in una relazione dialettica». L’artista ha immaginato una sequenza di connessioni tra gli oggetti posti all’interno delle teche, che sono come sospesi in un limbo, a metà tra ciò che erano e ciò che diventeranno. Sono scatole di vetro che raccontano storie ispirate all’Antico e Nuovo Testamento, come nel caso di Thermutis – Moses, aperiatur terra et germinet salvatorem. Ma anche misteriose evocazioni di antichi miti. Per l’artista non c’è differenza tra mito e storia, ha ripetuto più volte. Il risultato è un paesaggio di poetiche rovine che non riproduce integralmente alcun passato e allude invece a una molteplicità di passati, come teorizzato da Marc Augé, che parla di un tempo puro senza storia. La mostra è completata da due opere pittoriche – Aino e Vainamoinen verliert Aino – che si ispirano al poema epico cavalleresco finlandese Kalevala, scritto nel 1835 da Elias Lönnrot. Sulle tele sono citati passaggi e nomi di alcuni dei protagonisti (il vecchio vate Väinämöinen e la giovane Aino) di quest’opera letteraria che, pur centrata sull’identità costitutiva della comunità finlandese, abbraccia temi storici, mitologici e religiosi universali cari all’artista tedesco. Continua a leggere