A “Notti d’autore” Matteo Basilè

Ospite di “Notti d’autore” in onda la notte tra mercoledì e giovedì del 28 febbraio 2013 alle 0:30 su Rai Radio1 è Matteo Basilè, uno dei più affermati artisti della sua generazione. Nato a Roma nel 1974, Matteo Basilè è figlio di una lunga dinastia di artisti, pittori, scultori incisori, i Cascella. Figlio di Tommaso e nipote di Pietro, famosi come tutti gli altri Cascella, Matteo Basilè, che prende il nome dal caposipite Basilio nato nell’Ottocento, si definisce semplicemente un fotografo. La sua opera, così densa di immagini, di storie e di situazioni, appartiene al corpo digitale del mondo. Con l’obiettivo della sua macchina fotografica Basilè entra nell’intimo di geografie umane, complesse ed eterogenee, utilizzando un linguaggio, che potremmo anche definire una tecnica, che è un misto, tra elettronica e manualità, sempre alla ricerca di nuove integrazioni culturali. La frase che ripete spesso? “Per me la cosa fondamentale è vivere d’arte senza toccare la materia.”

L’intervista a Matteo Basilè di Luigia Sorrentino

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A “Notti d’autore” Valeria Parrella

Protagonista di “Notti d’autore” il 21 febbraio 2013 alle 0.30 su Radio1 Rai è è Valeria Parrella, una giovane scrittrice napoletana che è già molto affermata nel panorama della narrativa italiana e internazionale. E’ nata nel 1974 e vive a Napoli. Ha già pubblicato numerosi romanzi, racconti, testi per il teatro; ha scritto anche un libretto d’opera per il Teatro San Carlo, ‘Terra’ musicato da Luca Francesconi in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Le sue opere sono state tradotte in Germania, Francia e negli Stati Uniti. Il suo esordio narrativo nel 2003 con una raccolta di sei racconti “Mosca più balena” con la quale ha vinto il Premio Campiello Opera Prima. Il suo primo romanzo è “Lo spazio bianco” del 2008, dal quale Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film da lei diretto e interpretato dall’attrice Margherita Buy.

Una delle caratteristiche del carattere di Valeria Parrella è questa: è una donna che affronta la vita con passione e determinazione. Per lei non c’è non c’è nulla che non si possa risolvere, perché a tutto c’è una soluzione.

L’intervista a Valeria Parrella di Luigia Sorrentino

Valeria Parrella intervistata da Luigia Sorrentino offre a “Notti d’autore” la sua testimonianza esemplare: soltanto qualche anno fa lavorava come commessa alla Feltrinelli, poi la svolta, con la pubblicazione di “Per grazia ricevuta” (entrato nella cinquina dello Strega nel 2004). E’ stato allora che è scattata in lei la molla che ha fatto diventare la scrittura il suo mestiere .
Valeria Parrella non manca di interrogarsi su tematiche civili seguendo un principio laico ed etico, come fa nella sua “Antigone”. Chi sarebbe Antigone oggi? Se nella tragedia di Sofocle Antigone fronteggia il tiranno per dare o negare la sepoltura al fratello, Polinice, nella sua riscrittura carica d’intensità e di poesia, è il diritto “alla giusta morte” a essere al centro del racconto.

“Olimpia”, di Luigia Sorrentino

di Fabrizio Fantoni
Roma, 10 febbraio 2013

Milo De Angelis nella prefazione di “Olimpia” (Interlinea 2013), afferma: “Scrivendo Olimpia, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso.”[…] E aggiunge: […] “I tempi s’intrecciano, entrano in un’epopea dove tutto è così nostro da diventare remoto, tutto è così perduto da diventare presente. Olimpia riesce a esprimere questo tempo assoluto, e lo fa in modo mirabile, con architetture possenti ma anche con i guizzi fulminei della vera poesia. Tempo assoluto che contiene ogni tempo.” Un’opera della maturità, sottintende il poeta scrivendo: “Olimpia punta all’essenza, tocca in profondità le grandi origini della vita e della morte.”
Chi è per te Olimpia?

 

Olimpia” è l’incontro con un luogo, con un’essenza femminile, con una città, con una condizione, la condizione umana. Nel libro non vi è più nulla della città, forse non c’è più nemmeno l’umano, ma soltanto il riverbero di una voce che arriva da lontano. Tutto è irrimediabilmente sparito, raso al suolo, forse proprio per questo De Angelis scrive che “Olimpia” esprime un tempo assoluto, cioè un tempo che contiene ogni tempo. Tutto è già accaduto, è dietro di noi, ma anche davanti a noi, racchiuso in uno spazio circolare. La poesia è lì, in un’essenza viva, nitida, pulsante, è una voce che chiama a sé i suoi figli e li accresce, “in tutto ciò che siamo stati” e facendo questo percorso a ritroso nel tempo, tocca le grandi origini della vita e della morte. Continua a leggere

Carlangelo Mauro, “Il giardino e i passi”

Nello scaffale, Carlangelo Mauro
a cura di Luigia Sorrentino

dalla quarta di copertina

In questa sua ultima raccolta Carlangelo Mauro si muove alla ricerca della propria origine: un mondo di umili, lontano, rimosso, che riaffiora per segni e ritrovamenti di sepolti in una lenta, spesso impossibile discesa, segnata com’è dagli «occultamenti » del presente. Di fronte agli avvenimenti irrevocabili e catastrofici della storia, l’economia di gesti domestici e di «voci in disarmo» costituisce una sapienza perduta per la stessa poesia che rivela la sua insufficienza. Le parole di quel mondo «che valgono una vita / senza essere mai scritte» sono infatti irripetibili, i piccoli rimangono «foglie disperse / senza racconto o rima». Nei suoi luoghi abitualmente vissuti, l’autore incontra morti e reperti umani «sigillati» dal materiale piroclastico del Vesuvio, che sembrano comunque voler esprimere, a fronte dei «roghi perfidi » dell’oggi, il valore della marginalità, individuale e storica.

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Al Vittoriano di Roma una mostra sul Cubismo

Appuntamento

Oltre duecento opere tra oli, disegni, sculture, oggetti di design, filmati, costumi, musiche, documenti, racconteranno il movimento artistico fondato da Picasso e Braque tra il 1907 e il 1914. E’ la mostra ‘Cubisti Cubismo’ che sarà ospitata dall’8 marzo al 23 giugno 2013 al Complesso del Vittoriano di Roma. Diffusosi a macchia d’olio nell’arco di tre anni, il cubismo conquista artisti in Spagna, Inghilterra, Cecoslovacchia, Russia, Messico, Italia e Stati Uniti, restando sinonimo di modernita’ e influendo con potenza sui vari aspetti della cultura. La rassegna presenta opere degli spagnoli Pablo Picasso e Juan Gris; dei francesi Georges Braque, Fernand Leger, Albert Gleizes, Jean Metzinger; del pittore americano Marsden Hartley, dell’artista messicano Diego Rivera, della russa Natalia Goncharova; degli italiani Gino Severini e Ardengo Soffici; degli artisti inglesi Wyndham Lewis, Vanessa Bell e molti altri. Continua a leggere