François Rannou, œuvres inédites

 

francois_rannouFrançois Rannou è nato a Nizza nel 1963. Ha fondato nel 1990, con il poeta Jean-Louis Aven, la rivista “La rivière échappée” e ha diretto una collezione di poesia con lo stesso nome con le edizioni Apogèe. Coodirige attualmente (con Pierre-Yves Soucy) una collana di poesia “La Lettre Volée” e collabora con François Bon alla diffusione di libri on line su publie.net.

Ha tradotto poesie di Peter Huchel, Emily Dickinson, Sarah Plimpton e  Joan Salvat Papaseit e la serie “Les éléments” (poème bardique) dal bretone.  Ha realizzato libri d’artista con Hung Rannou, Maya Mémin, Thierry Le Saëc e Caroline François-Rubino. Ha pubblicato un numero della rivista “Europe” sulla letteratura della Bretagne e due poderosi volumi  della rivista “L’étrangère” su André du Bouchet.

Pubblichiamo per la prima volta nella traduzione in lingua italiana, alcune poesie inedite di François Rannou. Continua a leggere

Nino Morena & Eugenio Montale

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Un poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino

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“La scelta di leggere ‘I limoni’ di Eugenio Montale, è stata spontanea, sentita.
In questa poesia vi sono “silenzi in cui le cose si abbandonano”  come scrive Montale.
L’attrazione per la sua poetica, nasce dalle cose semplici delle quali il poeta ci ha parlato: natura, (come l’odore dei limoni, il volo degli uccelli che si disperde nell’ aria, le viuzze , i ciuffi d’erba , i ciglioni e che si accostano in maniera quasi coincidente con quelli della mia terra di origine), punti di partenza verso cui proiettare tematiche universali, interiori alla ricerca del libero volo. Il  giallo dei limoni è una apertura alla vita, tanto da disfare il gelo dei nostri cuori  e ricominciare dal suono della speranza, nella più alta espressione di gioia e felicità che un animo possa offrire e custodire.”

Nino Morena

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Patrizia Giovannoni, “Visione al fuoco di un’architettura”

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Dalla Prefazione di Roberto Mussapi

“…leggendo questo libro viene in mente la versione fotografica di “messa a fuoco”. La poesia da cui il libro prende il titolo, poi, rappresenta una visione ispirata da un’architettura, che però appare come ossificata: contrario del pieno, del tornito, l’architettura qui è “un arco” che “sospende l’occhio a mezz’aria / tra il veggente e l’accecato”, l’occhio cade sui serramenti, una colonna bianca all’inizio, solitaria, mentre le fondamenta sono amalgama “collante la prossima rovina”. La visione è anche, quindi, la messa a fuoco di un’architettura, un edificio crollante, arco, colonna, serramenti: una visione spettrale. E l’ossessione ottica organizza questo libro complesso, irto, teso, fondato su un primigenio contrasto luce buio, con rapinose apparizioni di squarci di bianco, un racconto in bianco e nero fortemente contrastato.” Continua a leggere

Rachel Slade & Antonella Anedda

 

 

notti-di-pace-occidentaleUn poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino

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“Ho scelto questa poesia di Antonella Anedda per l’atmosfera e le immagini che suscita. Nel contesto di audio / visivo, abbiamo voluto presentare la creazione di una nuova esperienza visionaria delle parole evocate dalla poesia.”

Rachel Slade

 

 

 

 

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