Nino Morena & Eugenio Montale

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Un poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino

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“La scelta di leggere ‘I limoni’ di Eugenio Montale, è stata spontanea, sentita.
In questa poesia vi sono “silenzi in cui le cose si abbandonano”  come scrive Montale.
L’attrazione per la sua poetica, nasce dalle cose semplici delle quali il poeta ci ha parlato: natura, (come l’odore dei limoni, il volo degli uccelli che si disperde nell’ aria, le viuzze , i ciuffi d’erba , i ciglioni e che si accostano in maniera quasi coincidente con quelli della mia terra di origine), punti di partenza verso cui proiettare tematiche universali, interiori alla ricerca del libero volo. Il  giallo dei limoni è una apertura alla vita, tanto da disfare il gelo dei nostri cuori  e ricominciare dal suono della speranza, nella più alta espressione di gioia e felicità che un animo possa offrire e custodire.”

Nino Morena

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Patrizia Giovannoni, “Visione al fuoco di un’architettura”

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Dalla Prefazione di Roberto Mussapi

“…leggendo questo libro viene in mente la versione fotografica di “messa a fuoco”. La poesia da cui il libro prende il titolo, poi, rappresenta una visione ispirata da un’architettura, che però appare come ossificata: contrario del pieno, del tornito, l’architettura qui è “un arco” che “sospende l’occhio a mezz’aria / tra il veggente e l’accecato”, l’occhio cade sui serramenti, una colonna bianca all’inizio, solitaria, mentre le fondamenta sono amalgama “collante la prossima rovina”. La visione è anche, quindi, la messa a fuoco di un’architettura, un edificio crollante, arco, colonna, serramenti: una visione spettrale. E l’ossessione ottica organizza questo libro complesso, irto, teso, fondato su un primigenio contrasto luce buio, con rapinose apparizioni di squarci di bianco, un racconto in bianco e nero fortemente contrastato.” Continua a leggere

Rachel Slade & Antonella Anedda

 

 

notti-di-pace-occidentaleUn poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino

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“Ho scelto questa poesia di Antonella Anedda per l’atmosfera e le immagini che suscita. Nel contesto di audio / visivo, abbiamo voluto presentare la creazione di una nuova esperienza visionaria delle parole evocate dalla poesia.”

Rachel Slade

 

 

 

 

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Matteo Fantuzzi & Eugenio Montale

satura_eugenio_montaleUn poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino
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“Volevo ragionare su un testo molto conosciuto, tra i pochi di cui forse c’è una reale percezione oggi in Italia nella poesia del secondo Novecento. Inoltre, mi piaceva l’idea di lavorare su una poesia d’amore come mi accade ormai da qualche mese, anche nella mia stessa scrittura. In fondo credo sia il momento giusto per approcciarmi a questo testo: ne ho avuto conferma quando Andrea Gioacchini, che ha lavorato al progetto con me, mi ha mostrato le prime riprese delle scarpe sporche di terra e fango. Subito ho pensato che quella potesse essere la poesia giusta: e così è stato.”

Matteo Fantuzzi

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