Addio a James Salter

James_Salter_p_1_550Il 19 giugno 2015 se n’è andato all’età di 90 anni, lo scrittore statunitense, nato a New York City, James Horowitz, noto con lo pseudonimo di James Salter.

Nota di Giandomenico Vaccari

[…] Il paesaggio era bellissimo, ma passivo. Il vuoto delle cose si innalzava come un canto corale, rendendo il cielo ancora più azzurro e vasto.” […] Continua a leggere

Addio a Günter Grass

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Aveva 87 anni. Nel 1999 il riconoscimento, il Nobel per la letteratura. 

E’ morto a Lubeccaper un’infezione. Lo ha annunciato la casa editrice Steidl.

Nato nel 1927 a Danzica – oggi città della Polonia – lo scrittore e poeta tedesco era stato tra i rappresentanti del Gruppo 47, movimento che contribuì alla rinascita della in Germania dopo l’era buia del nazismo. Il suo successo internazionale arrivò nel 1959 con “Il tamburo di latta”, primo romanzo della trilogia di Danzica che comprende “Gatto e Topo” e “Anni di cani”. L’ultimo romanzo, del 2002, è “Il passo del gambero”.

Le memorie di Grass sono raccolte in tre testi degli ultimi anni: “Sbucciando la cipolla” (2006), “Camera oscura” (2008) e “Grimms Worter” (2010). Continua a leggere

Addio a Herberto Hélder de Oliveira

okE’ morto  a 84 anni nella sua casa di Lisbona, lo scrittore Herberto Hélder, considerato uno dei più grandi poeti contemporanei del Portogallo, in Italia poco conosciuto e tradotto.

Herberto Hélder de Oliveira era nato il 23 novembre 1930 a Funchal, nell’arcipelago di Madera, nell’oceano Atlantico. Negli ultimi trent’anni non ha quasi mai rilasciato interviste.

Nel 1994 ha rifiutato il premio Pessoa, uno dei maggiori riconoscimenti portoghesi nel campo letterario e della scienza. Continua a leggere

Addio a Philip Levine

 

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E’ morto il 14 febbraio 2015 il poeta statunitense Philip Levine. Era nato il 10 gennaio 1928, a Detroit, ed era una delle principali voci poetiche della sua  generazione.

Figlio di immigrati russi ebrei, Levine è cresciuto a Detroit, dove ha iniziato a lavorare nelle fabbriche di auto a quattordici anni. Era solo un ragazzo quando ci fu la Grande Depressione, nel 1930. I suoi eroi non erano solo le persone che hanno lottato contro il fascismo, ma anche persone comuni che hanno lavorato in posti di lavoro senza speranza, semplicemente per non diventare poveri. Interessato alla realtà del lavoro operaio e dei lavoratori, Levine ha prestato la sua voce “a chi non aveva voce”. Continua a leggere