Antonella Anedda, “Salva con nome”

Nello scaffale “Salva con nome”, di Antonella Anedda
a cura (e di) Luigia Sorrentino
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Le poesie contenute nella nuova raccolta di versi di Antonella Anedda “Salva con nome” Mondadori 2012, (euro 16,00) provocano un’abrasione, una scottatura che brucia sulla pelle viva. Una materia umana – troppo umana – è contenuta nello spazio di questo libro, uno dei più intensi e maturi della sua produzione poetica.
Se qualcuno chiedesse a chi scrive di dare una definizione lapidaria a “Salva con nome” direi “questo è un libro sulla morte”, ma sarebbe una definizione sommaria, sbrigativa, detta per spaventare e togliermi di torno l’interlocutore e per rimanere sola con il segreto di questo libro. Perché quando la poesia raggiunge un livello di consapevolezza così alto, diventa materia pericolosa da gestire per i non addetti ai lavori. E allora provocherei volontariamente l’allontanamento del lettore comune dalla poesia di Antonella Anedda. Continua a leggere

Renzo Favaron, “Un de tri tri de un”

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Un de tri tri de un di Renzo Favaron,  recensione di Arnaldo Aderle

Accompagnato da una breve postfazione di Giovanni Tesio e da un saggio di Lorenzo Gobbi, questo nuovo libro, Un de tri tri de un (Atì Editore, 15 euro) di Renzo Favaron, uno dei maggiori poeti italiani in dialetto, riunisce le sue raccolte più significative a cominciare da Presenze e comparse (1991) fino a In cualche preghiera (2009). A fine libro compaiono anche le traduzioni in italiano eseguite dallo stesso autore. È dunque un´antologia della produzione in dialetto veneto (Favaron scrive anche in italiano), che è la lingua dalla quale emergono tutte le qualità del poeta, e soprattutto la sua forza espressiva nell´essenzialità che caratterizza la sua scrittura. Continua a leggere