Gabriele D’Annunzio e Alessandra Starabba di Rudinì

Alessandra Starabba di Rudinì . D’Annunzio la definì un’amazzone. Terminò la sua vita nel convento delle carmelitane di Firenze con il nome di suor Maria di Gesù.

“Perdonami, cara amica Alessandra. Brucio due lettere folli che vi avevo scritte, le brucio con due granelli d’incenso. La stanchezza dopo uno sforzo cerebrale durato molti mesi, la natività di un sentimento così nuovo, la malinconia del tempo, la serenità della solitudine pongono il mio spirito in uno stato indicibile d’ebrezza tormentosa. E non voglio troppo turbarvi. Brucio le parole: fiamma nella fiamma. Perdonatemi”. Continua a leggere

Festivaletteratura, La forma materna del pensiero

Festivaletteratura 2001
A cura di Luigia Sorrentino

Festivaletteratura di Mantova 2011, (dal 7 all’11 settembre) LA FORMA MATERNA DEL PENSIERO con Francesca Rigotti (nella foto) e Anna Maria Crispino, che si terrà domenica 11 settembre alle 14:30, al Conservatorio di musica Lucio Campiani – Chiostro, (€ 4,50).

Spesso dimentichiamo come una delle più potenti metafore della creatività del pensiero, il “partorire un’idea”, tragga origine dal parto naturale. In questo senso la nostra cultura ha operato da sempre una divaricazione netta di ruoli tra chi è dedito a concepire e far crescere figli (le donne) e chi invece può dedicare tempo all’attività intellettuale e dunque a concepire idee (gli uomini). Continua a leggere

Rainer Maria Rilke, Le rose

Nello scaffale
a cura di Luigia Sorrentino

Les roses di Rainer Maria Rilke con l’introduzione dell’aprile del 1926 di Paul Valery (Passigli, 2010 €9,90) nelle traduzioni di Sabrina Mori Carmignani, sono “uno stupire, un cedere, un essere travolti”. Ed è proprio con queste parole che Rilke definiva la sua passione per la lingua francese, il sentire estetico che in lui, poeta di lingua tedesca, ma anche fine traduttore di poesie francesi, non poteva non spingere verso la creazione personale. La Francia è per Rilke la Parigi di Malte Laurids Brigge e di Rodin, la Provenza di Cézanne, la lingua di Louis Labé, di Mallarmé, di Valery – tutti tradotti da Rilke – e insieme la lingua del suo ‘eremo’ svizzero di Muzot e del sanatori di Valmont, dove il 29 novembre del 1926 si compirà il suo destino terreno. Les Roses è composto da ventiquattro poesie tutte dedicate al tema della rosa, e scritto in un brevissimo arco di tempo, dal 7 al 16 dicembre 1924, con l’unica eccezione di due poesie aggiunte nello stesso anno della morte. Continua a leggere

Adonis, Storia lacerata nel corpo di una donna

Vi ripropongo l’intervista ad Adonis, pseudonimo di Ali’ Ahmad Said Esber, nato a Kassabin, in Siria, nel 1930, che per scelta, considera la sua vera patria il Libano. Attualmente Adonis vive a Parigi. E’ uno dei maggiori poeti nel mondo. La bellezza dei suoi versi è tutta nella meraviglia delle immagini, nell’intreccio di metafore, nelle “metamorfosi”, autentiche “migrazioni” nella storia del mondo arabo e islamico. L’intervista è stata realizzata in Italia in occasione dell’uscita del poema Storia lacerata nel corpo di una donna – nell’eccellente traduzione di Fawzi Al Delmi – pubblicato da Guanda. Temi centrali dell’intervista: la donnal’uguaglianza, la libertà di stampa. 

Sotto il video dell’intervista (maggio,  2009)

 
http://www.rainews24.it/ran24/clips/2009/06/adonis_12092009.flv

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