Elena Salibra, “Dalla parte dei vivi”

ESTRATTO DALLA PREFAZIONE DI MARCO SANTAGATA

Lette in successione, le cinque sillogi raccolte in questo libro mostrano una impressionante maturazione: in quel bruciare i tempi viene progressivamente incenerito ciò, che, pur essendo significativo, non è essenziale. Emerge con nettezza un percorso che dalla sincerità approda alla verità, percorso non a caso speculare, e quindi in apparente contraddizione, a quello che dalla focalizzazione linguistico-espressiva approda alla apparente facilità comunicativa.

Non è una conquista di autenticità, è l’effetto di un fenomeno più profondo, che quasi con violenza ha imposto al soggetto di rivedere le proprie gerarchie di valore e, nello stesso tempo, lo ha costretto a denudarsi. Questo qualcosa è la malattia.

Da qui parte la seconda stagione poetica di Elena Salibra, caratterizzata da un impietoso cadere di veli, di schermi e di alibi. Il nucleo è la rinuncia, forse più imposta che voluta, alla pretestuosa distinzione fra l’io lirico e l’io biografico, dunque al pudore e alla vergogna.

Chi è consapevole di non avere un futuro, non trova più consolazione nel passato: nutre la sola imperiosa esigenza di comunicare questo suo presente, questa sua condizione, l’unica che riesce a concepire. Lo schermo dell’io letterario cade. La voce di Elena si accampa sola. Sola e straordinariamente limpida, ferma, consapevole, ferocemente sincera, e spudorata.

Da “NORDICHE” (2014)

LEGGENDO STEVENS

calpestavamo la gramigna estiva
dietro la casa mentre esplodevano
nuovi germogli oltre la barriera d’alloro.

il sole era alto già quando la piccola
elena di anni due s’accostò alla panchina
per chiedermi cos’era quel tondo di fuoco
in mezzo al cielo. risposi che serviva
per riscaldare la terra ma lei

non era convinta e m’incalzò
con nuove domande. poi d’un tratto
si mise a inseguire la flottiglia
di colorati velieri dentro la vasca

colma col suo sguardo di seta liscio
come una marina di luglio Continua a leggere

“Nella punta là in alto dei Climiti”

elena_salibra_w6001-204x300-2La Fondazione Il fiore ha pubblicato nel 2016 “Nella punta là in alto dei Climiti”, studi su Elena Salibra con Nove poesie inedite.

La poetessa e il critico: la poesia nel suo farsi

di Marco Santagata

Come molti dei presenti in questa sala ho avuto il privilegio di godere dell’amicizia di Elena Salibra. Una amicizia vera, di quelle confidenti e profonde. Credo però di essere, se non il solo, uno dei pochi ad avere avuto il privilegio di intrecciare un dialogo, non è eccessivo dire quotidiano, con Elena poeta. Non posso dire di aver visto nascere un poeta, ma di aver seguito passo passo la sua maturazione, fino alla conquista di una cifra espressiva originale, questo lo posso dire. Continua a leggere

Filosofia, Poesia e l’Arte di Porre delle Domande

vasilis_politis

 

Intervista di Luigia Sorrentino Vasilis Politis sul suo nuovo libro su Platone : The Structure of Enquiry in Plato’s Early Dialogues, Cambridge University Press 2015.
(Roma, Centro Rai di Saxa Rubra, 15 gennaio 2016)

Perché parlare del suo libro sul grande filosofo Platone in un Blog sulla poesia?

“Bella domanda, Luigia. Platone è in realtà un grande poeta, oltre ad essere un filosofo eccezionale.

Il dialogo drammatico che Platone inscena tra il suo personaggio preferito, Socrate, e le persone che Socrate interroga – come Protagora nel dialogo Protagoras o Gorgia, Polo di Agrigento e Callicle nel dialogo Gorgias – è potente come quello di qualunque drammaturgo della portata di Sofocle, Shakespeare o Pirandello. Continua a leggere