Federica Giordano, (senza titolo)

Federica Giordano

Le nostre tante e piccole vite,
che stanno sul mondo come peli
di un puledro tremendo,
sono materia straniera
verso cui ho tanto e segreto amore.
Di tutte, la mia è certamente quella che meno comprendo, sospesa com’è
tra bisogno primario e desiderio di altezza,
quella che più profondamente riesce deludermi e ad esaltarmi.
Nessuno mi è più estraneo di me stessa
se mi immagino sul mondo.
Solo il suono puro, la corda sfregata sull’arco,
mi fa sentire davvero radicata a questa terra.

Federica Giordano, (senza titolo)

 

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Federica Giordano, “Utopia fuggiasca”

14658214_10209197701492386_603001642_nPrefazione di Bruno Galluccio

Un respiro ampio in profondità ed estensione anima questa raccolta poetica di Federica Giordano. Si può, anzi, parlare di una pluralità di respiri diversamente modulati, i quali producono interferenze e rivelano nessi, diventando sonde per scandagliare l’universo emotivo e conoscitivo dell’autrice, e fanno di questo lavoro un’opera articolata e complessa che sa guardare lontano nello spazio e nel tempo, mantenendo tuttavia una profonda unità.

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La poesia al Centro

panorama napoli di notteA Napoli, sabato 7 febbraio alle 20.30, al Centro Italiano Napoli – vico Santa Maria dell’aiuto, 17 (adiacenze Santa Maria La Nova) si terrà il primo appuntamento di LA POESIA AL CENTRO, Letture di poesia a Napoli.

Primo incontro: Giovani poeti napoletani.

Partecipano: Marco Aragno, Carmine De Falco, Bernardo De Luca, Carmen Gallo, Federica Giordano.

Coordinano: Bruno Galluccio, Gabriele Aprea.

I poeti partecipanti leggeranno testi propri e di altri poeti a loro scelta.

Ingresso libero, ma su prenotazione.
email : info@centroitaliano.it

“Ifigenia siamo noi”

Ifigenia cover[1]
“Non è stata semplice né serena la scelta di realizzare una raccolta antologica di sole autrici donne. Generalmente, l’idea di compartimentare, di suddividere e di raggruppare la poesia, di catalogarla e di racchiuderla in funzione e in riferimento del fine proposto, del sesso degli autori, delle loro convinzioni, credi e quant’altro possa servire a differenziare l’attività poetica, non è una cosa del tutto convincente, e credo che ciò sia condivisibile dalla maggior parte degli “addetti ai lavori”, e forse anche da parte dei lettori che amano seguire questa affascinante espressione artistica. E’ certo, dunque, e ne siamo tutti convinti, che la poesia, e parlo qui di quella autentica, quella veramente impegnata, non è prerogativa esclusiva dell’uomo o della donna, non è appannaggio di questo o di quello, di un gruppo, di un consesso, di un’area: può certamente avere origine in quei contesti, ma poi, una volta che si è “liberata” e “librata”, la poesia vive di forza propria, in completa e giusta autonomia; diventa patrimonio di tutti. Continua a leggere