Alessandro Anil, (senza titolo)

Oggi, il frutto dell’inverno è caduto, ho sentito all’alba
il suo tuffo sordo e tanto preciso, quasi dormivo.
Ravvivo ora l’ascendere di un qualche ricordo,
stranamente verticale, e mi dispiacerà penso,
non trovare la brina sui vetri, il fumo dei corpi
nell’aprirsi della bocca…
Ritiro il fuoco dalle case, a poco a poco, la solitudine
dai letti, dalle antiche scale di un albergo semivuoto
dove tu scendi a passi lenti ed io…

Mi affaccio di rado sai, sempre più di rado,
sul condominio di questi corpi che si aggirano
nelle contrade di una metropoli o un’altra, penso
a tutti noi oggi, alla luce che apre l’alba alla sera,
al treno che porta da Padova a Mira, a te
che ti farai nei secoli minerale e all’acqua che ti compone,
silenziosa… come se, in uno specchio
si raggelassero le nostre forme:
tutta la gioventù e l’infanzia, l’apnea rossa di primavera
e la già presente attesa, ora, che l’inverno
entra nella sua manovra, i primi fiori tra l’erba
e il ciglio della strada e la frenetica e frenante idea
di essere nella natura, ma di non osare.

Alessandro Anil, (Senza Titolo)

Continua a leggere

Giuseppe Conte

giuseppe-conte

 

AUTORITRATTO

Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni

Qualche anno fa, incontrai per la prima volta Umberto Eco di persona, dopo averlo tanto letto e discusso sui libri. Mi prese a braccetto e mi disse, con la sua proverbiale ironia, che per me aveva anche un familiare retroterra piemontese: “Ma tu Conte, che hai scritto un libro come La metafora barocca, com’è che ti sei ridotto così?”. Risposi che era per il mio folle amore per la poesia. E in effetti è per la mia fede nella missione della poesia che mi sento tutt’ora esiliato, insultato, vilipeso dalla società. Come un arabo capitato in un quartiere di razzisti. Continua a leggere

Michael Krüger, “Spostare l’ora”

spostare-l-ora_originalI nuovi percorsi della poesia di Michael Krüger si realizzano, in questo ampio e articolatissimo libro, Spostare l’ora, nel segno di un costante e problematico rapporto con il tempo, e dunque con il senso del tempo stesso nel presente e nella storia. Storia alla quale il poeta dichiara di sentirsi del tutto accidentale o in qualche modo decisamente estraneo, come appare dalla disincantata saggezza di molti suoi versi, per esempio questi: «Io alla storia non occorro. / Lei procede insonne inciampando / fra Kitsch e Gloria». Ma in contrasto con il goffo cammino della storia, e dunque, in fin dei conti, ben più rassicurante, o quanto meno più attendibile, è pur sempre la natura, rispetto alla quale Krüger conferma di avere un rapporto speciale, un colloquio quotidiano, pur nella varietà estrema dei luoghi in cui si trova a vivere, o a soggiornare anche brevemente, e dunque dalla propria terra ai più vari punti di un mondo divenuto ormai piccolissimo. Continua a leggere

Pier Paolo Pasolini, “Carne e cielo”

 

pasolini_salaniLa casa editrice Salani (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) pubblica Carne e cielo, una selezione di poesie di Pier Paolo Pasolini per giovani con un’introduzione di Valerio Magrelli.

Per questa speciale occasione, l’immagine della collana economica di poesia per giovani di Salani viene rinnovata utilizzando il tratto particolare e di immediato impatto dell’illustratrice Olimpia Zagnoli.

___

Dall’ Introduzione di Valerio Magrelli

PPP: POLITICA, PELLICOLA, POESIA

“Uno scaffale. Se dovessi riassumere la lenta e inarrestabile crescita dell’eredità lasciata da Pasolini forse non potrei farlo meglio che con questa semplice immagine. Infatti i contributi critici sul suo lavoro (versi, narrativa, saggistica, teatro cinema) occupano un metro lineare della mia libreria – la libreria di un lettore che non è né un italianista né un ‘pasolinologo’. Mentre scrittori forse altrettanto grandi sono fatti oggetto di pochi, magari ottimi ma sporadici studi (da Moravia a Parise, dalla Ortese alla Morante, per non parlare dei nostri poeti), Pasolini, insieme al suo fraello rivale Calvino, conosce ormai un successo planetario. Con un particolare non indifferente: se l’autore di “Marcovaldo” esiste solo in forza della sua scrittura, PPP si è andato trasformando in profeta, martire, corsaro, visionario, politico e credente. Quanto all’estero, poi, si pensi che paesi distanti fra loro come la Francia e l’India tributano alla sua memoria un vero e proprio culto. Continua a leggere