Nicola Gardini, “Lacuna”

 

lacuna_fbLacuna” di Nicola Gardini (Einaudi, 2014) è un saggio sul non detto,  un aspetto fin qui, poco esplorato della cultura letteraria mondiale. 

Ma perché “Lacuna”?

Per Gardini una buona narrazione tralascia sempre qualcosa, ed è proprio “la parte che sembra mancare”, perché si inabissa nel non detto – il lettore deve cercarla –  il “quid”, che dà identità e definizione a  ogni grande opera letteraria.

Nella sezione che ha per titolo “La realtà”, leggiamo qualcosa di molto importante: “Il realismo non consiste in un semplice rispecchiamento tra letteratura e vita. In un romanzo, come avverte Vladimir Nabokov, non c’è altra realtà che la mente dello scrittore. Quale vita sarebbe poi rispecchiata in quelle pagine che leggiamo con gli occhi? Quella del tempo in cui vive lo scrittore? Lo stesso Dostoevskij, con tutta la sua pretesa di ancorarsi alla contemporaneità, (la “realtà attuale”, la “realtà concreta”), negava che il realismo fosse solo una questione di fatti: la realtà sta nel significato che sta dietro ai fatti; e il compito principale dello scrittore consiste nella comprensione più che nella semplice rappresentazione.” […] Continua a leggere

Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

leopardiLa città di Recanati celebra anche quest’anno l’anniversario della nascita di Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798). E, per ricordare questa ricorrenza, Casa Leopardi resterà aperta anche per tutto il mese di agosto 2015, ad orario continuato, dalle 9.00 alle 19.00.

Per partecipare alle celebrazioni vi proponiamo la lettura di Luigia Sorrentino, del canto XXIII – CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA, che Leopardi scrive nel 1829 . Continua a leggere

“Olimpia”, di Luigia Sorrentino

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Luigia Sorrentino legge da Olimpia, “Giovane monte in mezzo all’ignoto”


Nota di Diego Caiazzo

Colpisce molto la lettura di Olimpia, di Luigia Sorrentino (Interlinea, 2013). Si tratta di un testo d’impatto molto forte, non facile, come dice Mario Benedetti nella postfazione e lontano dal tipo di poesia che si può leggere nella contemporaneità. Continua a leggere

Julie Otsuka, “Quando l’imperatore era un dio”

quando-limperatore-era-un-dio-cover[1]Letture

Nota di Claudia Leonardi

Quando l’imperatore era un dio” di Julie Otsuka racconta una pagina poco nota della storia americana: la deportazione, a pochi mesi dall’attacco di Pearl Harbor e dell’entrata in guerra degli Stati Uniti, dei cittadini americani di origine giapponese nei campi di lavoro nel deserto dello Utah. Quando per le vie della tranquilla cittadina californiana di Berkeley compare un avviso che invita tutti i cittadini giapponesi a radunarsi in punti di ritrovo prestabiliti, una madre e i suoi due bambini (di cui non sapremo mai il nome per scelta stilistica dell’autrice) si vedono costretti a lasciare la loro bella casa dipinta di bianco e a mettersi in viaggio verso l’ignoto. Un viaggio lungo e faticoso che li porterà nel deserto dello Utah dove il tempo non passa mai e la sabbia ferisce i polpacci. Continua a leggere

Valeria Rossella, “La città di Kitež”

Nello scaffale: Valeria Rossella
a cura di Luigia Sorrentino

Il soggetto della poesia che ha per titolo Kitež ( della quale qui sotto offriamo un frammento) si riferisce alla leggenda russa secondo la quale la città sarebbe collocata sulle rive del lago Svetlojar, che per sfuggire all’invasione dei Tartari si era resa invisibile, e appariva solo in immagine, capovolta nell’acqua. Molti pellegrini partivano alla ricerca della città miracolosa, sperando di vedere il suo riflesso sul fondo del lago o di sentire il suono delle sue campane. Si diceva che taluni vi avessero soggiornato, che circolavano delle lettere, e che mettendosi in viaggio il pellegrino non avrebbe mai dovuto svelare la sua meta.  Continua a leggere