Intermezzi musicali di Dolce & D’Orazio.
Redazione:
La Nuova Pesa Centro per l’Arte Contemporanea
_
19 marzo 2015 ore 18.00
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio, 3
Roma
Intermezzi musicali di Dolce & D’Orazio.
Redazione:
_
19 marzo 2015 ore 18.00
Casa delle Letterature
Piazza dell’Orologio, 3
Roma
Un poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino
___
“Ho scelto questa poesia di Antonella Anedda per l’atmosfera e le immagini che suscita. Nel contesto di audio / visivo, abbiamo voluto presentare la creazione di una nuova esperienza visionaria delle parole evocate dalla poesia.”
Rachel Slade
Se n’è andato, improvvisamente il 10 marzo 2015, a soli 21 anni, Luca Marchignoli, ex portiere del Bologna, deceduto in circostanze sulle quali la famiglia mantiene il massimo riserbo. Continua a leggere
A cura di
Luigia Sorrentino
–
“L’inverno mi allontana dalle cose. Rimane una scia di sottofondo che si trascina fra l’essere che vive e la mancanza di comunicazione, come se il gelo facesse suo il dire e il pensare. Per un paradosso però, i pensieri fermi nel freddo dell’inverno appaiono cristallizzati ma più chiari. Partendo da qui, questi testi parlano di un’empatia mancante e delle conseguenze dure che questa mancanza provoca. Osservando i panorami interiori attraverso la lente del distacco, ho ricostruito una sequenza di disequilibri difficilmente afferrabili altrimenti. Mettendo a fuoco le idiosincrasie, il vizio del non-ascolto, la mediocrità, ho unito i punti che creano un insieme di lacune quotidiane, mancanze tratteggiate dal dominio della diversità intellettuale ed emotiva. Ho focalizzato l’attenzione sull’indifferenza, generata da una sorta di egoismo (in)consapevole, e proiettato immagini mentali e percettive non corrispondenti, contrastanti. I rapporti umani sono un’impresa fra le più difficili”.
Federica Galetto Continua a leggere
Un poeta legge un poeta
a cura di
Luigia Sorrentino
___
“Volevo ragionare su un testo molto conosciuto, tra i pochi di cui forse c’è una reale percezione oggi in Italia nella poesia del secondo Novecento. Inoltre, mi piaceva l’idea di lavorare su una poesia d’amore come mi accade ormai da qualche mese, anche nella mia stessa scrittura. In fondo credo sia il momento giusto per approcciarmi a questo testo: ne ho avuto conferma quando Andrea Gioacchini, che ha lavorato al progetto con me, mi ha mostrato le prime riprese delle scarpe sporche di terra e fango. Subito ho pensato che quella potesse essere la poesia giusta: e così è stato.”
Matteo Fantuzzi