Giorgio Gaber, Il teatro del pensiero

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Nota di Nadia Agustoni

Mauro Germani. “Giorgio Gaber. Il teatro del pensiero”, Zona Edizioni, 2013, euro 15,00

Un libro per temi e un libro per Giorgio Gaber questo di Mauro Germani. I temi sono quelli del percorso artistico di Gaber, e ci portano a quel suo essere stato uomo e artista, filosofo che non sa e voce su un palcoscenico. Dalla TV al teatro canzone, dal teatro d’evocazione all’anti-ideologia, che non è disimpegno, fino ai suoi riferimenti letterari dove spiccano i nomi di Sartre, Pasolini, Louis Ferdinand Céline, seguiamo Gaber nel suo ragionare su corpo e amore, sentimenti e società e sul potere, la morte e Dio. Continua a leggere

Quadernario, ventisette poeti d’oggi


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Letture

E’ in libreria il “Quadernario” Ventisette poeti d’oggi e un omaggio a Giuseppe Piccoli, a cura di Maurizio Cucchi (Almanacco di Poesia) LietoColle 2013 (euro 20,00).

“Indifferente alla poca attenzione dei media e al trionfo dei surrogati, la poesia continua imperterrita, fortunatamente, a dare i suoi frutti, che anche oggi si impongono come il momento più alto della ricerca letteraria. Questo sguardo sui lavori in corso, e dunque su quanto è in atto, nell’opera di autori già ben noti e apprezzati, alcuni dei quali compresi nella seconda sezione di questo almanacco) e nelle proposte più interessanti dei giovani, a cui va il merito di alimentare in modo consistente il presente della nostra poesia, gettando già un ponte di sicurezza sul futuro. ”
Dalla Prefazione di Maurizio Cucchi Continua a leggere

Lucetta Frisa, “Sonetti dolenti e balordi”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

Recensione di Nadia Agustoni

Il titolo “Sonetti dolenti e balordi” CFR Edizioni 2013, prefazione di Francesco Marotta, induce già a una riflessione e ci viene incontro quasi subito Marotta quando parla di: “modalità balorde, sottilmente e deliberatamente sovversive, refrattarie all’imperativo di poetiche organizzate unicamente in funzione della trasparenza…” (p.6). Libro coraggioso, va subito detto, questo di Lucetta Frisa, in cui il dolore è presenza costante ma mai nemica. C’è nei sonetti di Frisa tutto il mistero del dolore, ferita che nel suo farsi crepa, ci dà sguardo da dentro e mostra non il nostro dolere, ma “l’immenso dolore di ogni cosa che scuote l’aria”. (p.11) Nemmeno il Cristo è salvato da questa infermità, la croce portata fino all’abisso, ci dice il suo amore, la sua “follia d’amare” e ce la indica come umana, così umana che trascina con sé la morte, ma in questo doppio di amore/morte in questo “squilibrio” apparente c’è il segreto durare del mondo, la sua forza. Continua a leggere

Herman Melville, “Viaggi e balene”

Letture
a cura di Luigia Sorrentino

Herman Melville. “Viaggi e balene. Scritti inediti”

di Nadia Agustoni

Le Edizioni Clichy pubblicano alcuni scritti inediti di Herman Melville di grande interesse per chi ama lo scrittore americano. Un Melville di cui scopriamo la vena satirica negli “Autentici aneddoti del vecchio Zack”, usciti all’epoca sulla rivista “Yankee Doodle”, dove veniva preso di mira il generale Taylor (impegnato in una guerra imperialista contro il Messico e poi futuro presidente degli Stati Uniti d’America) descritto in alcuni bozzetti che farebbero l’invidia dei nostri scrittori più versati nel genere. Le simpatie e le antipatie di Melville sono evidenti anche negli altri scritti di questo piccolo libro, prezioso nel restituire la visione umana dello scrittore di “Moby Dick” e di “Bartleby lo scrivano”. La sua acutezza gli permise di prevedere lo scempio a cui un incivilirsi nell’ottica di “Mammona” avrebbe portato, e chiara è la sua denuncia del male fatto a popoli indifesi a cui si imponevano asservimento e distruzione. Continua a leggere

In ricordo di Valter Binaghi

Valter Binaghi, qualche parola

di Nadia Agustoni

Poco prima di Natale ho letto il romanzo di Valter Binaghi “Melissa, la donna che cambiò la storia” (1) di cui ho fatto una segnalazione proprio su questo blog. Con Valter Binaghi l’amicizia era recente, un parlarsi a lungo rimandato, poi ci fu un incontro perché avevo conosciuto Roberta Borsani, sua moglie, con cui simpatizzai subito per quelle affinità che non sempre ci si aspetta in persone con un vissuto lontano dal nostro. Siamo tutti, quasi tutti, poco attenti agli altri, troppo di corsa, anche quando diciamo di volerci fermare. “Internet”, mi disse una volta un amico, “non si ferma e se ti fermi ti scavalca”. Scelsi allora di fermarmi, pubblicando sui “Lit-blog” ogni tanto alcune delle mie letture, saggi brevi e recensioni, ma senza ansie di seguire per forza ogni giorno dei post, prendendo tempo invece per altro. Continua a leggere