Francesco Benozzo

Francesco Benozzo

 

Un poema epico, iniziatico, mitologico, sulla parte selvaggia della nostra esistenza. Una celebrazione della solitudine come risorsa incondivisa ed eretica e una visione salvifica del poeta, scaraventato di continuo in luoghi preclusi dal naufragio e dai fallimenti della specie umana.

This is an esoteric, mythological epic poem about the wild side of our existence, a celebration of solitude as an unshared, heretical resource, and a salvifical vision of the poet, who is constantly being flung into prohibited places by the shipwreck and the failures of the human species.

Dal 2015, Francesco Benozzo, poeta, musicista e filologo, è candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Nel 2016, la giuria popolare del Premio, composta da scrittori, poeti, associazioni, riviste e operatori culturali provenienti da tutto il mondo, lo ha decretato vincitore ideale del Premio.

Di Francesco Benozzo Kolibris ha pubblicato i poemi Onirico geologico (2014),  Felci in Rivolta (2015) e  La capanna del naufrago (2017).

Francesco Benozzo has been a candidate for the Literature Nobel Prize since 2015. His poems Onirico geologico, Felci in Rivolta and La capanna del naufrago, were published by Kolibris in 2014, 2015 and 2017, respectively. 

Nel 2016 la giuria popolare del Premio Nobel per la Letteratura, composta da poeti, studiosi, critici, riviste, associazioni e operatori culturali da tutto il mondo ha decretato Francesco Benozzo vincitore ideale del Nobel.

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Pier Paolo Pasolini, “Supplica a mia madre”

Ph. Mario Dondero – Pier Paolo Pasolini – Da: “Poesia in forma di rosa” “Supplica a mia madre”

È difficile dire con parole di figlio
ciò a cui nel cuore ben poco assomiglio.

Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore.

Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere:
è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia.

Sei insostituibile. Per questo è dannata
alla solitudine la vita che mi hai data.

E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
d’amore, dell’amore di corpi senza anima.

Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù:

ho passato l’infanzia schiavo di questo senso
alto, irrimediabile, di un impegno immenso.

Era l’unico modo per sentire la vita,
l’unica tinta, l’unica forma: ora è finita.

Sopravviviamo: ed è la confusione
di una vita rinata fuori dalla ragione.

Ti supplico, ah, ti supplico: non voler morire.
Sono qui, solo, con te, in un futuro aprile…

Pier Paolo Pasolini
Da: POESIE SCELTE
Volume a cura di
Nico Naldini e Francesco Zambon
Guanda, 2017 Continua a leggere

Addio a Evgenij Evtushenko, il poeta amico dell’Italia

Yevgeny Yevtushenko (Cybersky/fonte Wikipedia)

Vanno le nevi bianche/ e anch’io me ne andrò/ non mi rammarico della morte/ e non aspetto l’immortalità“. L’autore di questi versi è il grande poeta russo, Evghenij Evtushenko, che si è spento il 2 aprile 2017 all’età di 84 anni in un ospedale degli Stati Uniti. Il poeta lascia oltre 150 opere e soprattutto la sua mai domata voglia di libertà e di lottare contro le ingiustizie. Continua a leggere