Impressioni Marine è un giro del mondo attraverso il mare, raccontato con la passione del viaggiatore e del fotografo insieme. Sono porzioni di mondo fermate in una sensazione, più che in uno scatto. Sono colori e spiragli di luce che illuminano angoli nascosti, paesaggi che sembrano rivelarsi soltanto all’obiettivo del fotografo, la cui capacità sta nel saperceli mostrare, nel saperci risvegliare dal torpore, rimuovendo i veli che impediscono di ri-vedere il bello di un universo che pre-re-esiste. E’ un libro dedicato al mare, all’elemento che è l’inizio e la fine di tutto, che più di ogni altro, e sempre, affascinerà l’uomo libero, come canta il poeta Charles Baudelaire: perché è lo specchio della nostra anima, l’abisso infinito in cui fondersi, nella quiete come nella tempesta. Continua a leggere
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Umberto Piersanti
La foto di Umberto Piersanti è di Dino Ignani
AUTORITRATTO
Da un’idea di Luigia Sorrentino
A cura di Fabrizio Fantoni
Sono nato il 26 febbraio del 1941: a Urbino c’era il nevone o così è stato tramandato. Mio padre era in Jugolavia dove infuriava la guerriglia partigiana. Mia madre mi ha sempre raccontato che per nascere non ho aspettato l’ ospedale, ma sono sceso al mondo nella lettiga dove era trasportata giu’ per via Raffaello. A me piace pensare d’ essere nato davanti alla porta del mio piu’ grande concittadino, ma le probabilita’ sono scarse. La mia famiglia, mio padre, mia madre, io e due sorelle una di sette anni e l’ altra di quattordici più grandi di me, stava a villa Gloria situata a pochi metri dalle mura: una casa con vari appartamenti, abbastanza bella, abitata da professori universitari, dirigenti, insomma da una borghesia medio-alta. Il nostro pero’, era un piccolo appartamento situato nel sottoscala: mio padre lavorava alla fornace di Volponi, sicuramente eravamo i più poveri del palazzo. L’orto attorno alla villa nel mio ricordo e’ grande e bellissimo: e quando era a casa, mio padre faceva l’ortolano. Continua a leggere
Umberto Piersanti, “Nel folto dei sentieri”
UMBERTO PIERSANTI E LE SELVATICHE VISIONI
di Alessandro Moscè
“Tra i sassi bianchi / corrono i folletti, / solo chi è destinato / li può vedere / e poi li trova sempre / nella sua strada”. Sono questi alcuni versi contenuti nella raccolta poetica Nel folto dei sentieri (Marcos y Marcos 2015) di Umberto Piersanti. Un viaggio terreno, esistenziale, con punte di magia e visionarietà, contraddistingue l’ultima fatica editoriale dell’urbinate: oggi il maggior poeta naturalistico italiano. Piersanti ci ha abituati ad una dimensione immaginativa che richiama una matrice di colline e monti appenninici, una terra ben delimitata, un po’ fatata, sulla scia della migliore tradizione novecentesca dove tra ombre di ricordi, paesaggio e natura, si intravede ciò che Franco Loi definisce “la tradizione dell’Italia che è all’origine della nostra parlata nazionale”.
Rizzoli pubblica il romanzo di Carmen Totaro
Appuntamento
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Sarà Rizzoli a pubblicare il romanzo di Carmen Totaro, finalista al XXVI Premio Calvino con il titolo “Le piene di grazia”. L’uscita è prevista per la primavera 2014.
La trama
Foggia, 1980. Il processo per omicidio a Palma Castrocappone schiude lo scenario di una faida, una serie di delitti efferati che si rincorrono nel nome della vendetta.
Non ci sono enigmi, i colpevoli sono tutti noti fin dall’inizio, e calcano una scena dove l'”osceno” viene esibito senza pudore e descritto con una sicurezza di tratto impressionante. Continua a leggere
Seamus Heaney, “Il mio legame antropologico con Pascoli”
Un legame ‘antropologico’. Fatto di rime esistenziali e – soprattutto – paesaggistiche. Con gli stessi aratri dell’infanzia tirati in Irlanda dai cavalli e in Romagna dai buoi. Con le stesse nebbie, la stessa allodola “che dal suo nido si libra nell’aria del mattino”. E’ stata una lunga e appassionata commemorazione quella del premio Nobel Seamus Heaney per Giovanni Pascoli in occasione del centenario della morte nell’aula gremita dello Stabat Mater dell’Archiginnasio, a Bologna.
“Mi sento un po’ un intruso nel suo territorio – ha detto riferendosi a Giovanni Pascoli quello che è senza dubbio uno dei massimi poeti di tutti i tempi.” Heaney ha poi aggiunto che “per alcune importanti somiglianze, tra il suo territorio natio e il mio, sento nello stesso tempo certe affinità”. Continua a leggere