Seamus Heany, Catena Umana

Human Chain è la nuova raccolta di Seamus Heaney, premio Nobel nel 1995, apparsa in lingua originale da Faber&Faber, e ora tradotta in eccellenti versi italiani da Luca Guerneri con la nuova grafica della collana dello Specchio Mondadori (€ 15,00).
Continuando al più alto livello la sua ricerca, caratterizzata dalla grande ampiezza del respiro e dall’energia dell’espressione, oltre che dal fortissimo legame con la propria terra, Seamus Heaney ragiona liricamente in questo libro sulla continuità e solidarietà nei rapporti interpersonali, tra marito e moglie, figli e genitori, sulla trasmissione del sapere nel tempo, producendo nuove immagini quotidiane e suggestive, che ne confermano il posto di assoluto rilievo nella poesia mondiale del nostro tempo.

“E’ un libro animato da un’urgenza estrema, quanto mai vivida, perchè arrivata a intaccare il corpo fino a ottunderlo.” (dalla quarta di copertina)

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Carlo Carabba, Canti dell’abbandono

Lo Specchio Mondadori dedica un nuovo spazio ai giovani poeti emergenti pubblicando quattro delle voci più giovani della poesia contemporanea: Fabrizio Bernini, con L’apprendimento elementare, Carlo Carabba con Canti dell’abbandono, Alberto Pellegatta con L’ombra della salute e Andrea Ponso con I ferri del mestiere.
Dopo Fabrizio Bernini è la volta di Carlo Carabba.

“Carlo Carabba offre un quadro di lucida e complessa meditazione lirica, per certi aspetti di impronta classica, mossa in particolare dal turbamento dovuto al mutare dei paradigmi conoscitivi. Tema centrale – realizzato nell’equilibrio di una pronuncia composta e organizzata sulla base di un verso fortemente legato alla nostra migliore tradizione – si può individuare nell’idea paradossale dell’io inteso al tempo stesso come prigione da cui è impossibile sfuggire e come centro unificatore misterioso. Il viaggio, i percorsi della memoria e l’ossessione della mortalità sono tra le articolazioni più vive e frequenti di questa inquieta poesia riflessiva.”
                                                                         (dalla quarta di copertina) Continua a leggere

Opere Inedite, Giuseppe Vetromile

Giuseppe Vetromile mi ha scritto che vive la poesia intensamente e, a volte, con sofferenza, quando non riesce a trovare i termini adatti e le giuste strutture poetiche per esprimere il suo sentire profondo.

“Ogni poesia scritta è per me, da una parte, l’atto conclusivo di una certa ricerca interiore, più o meno indovinata, dopo un tempo più o meno lungo di decantazione durante il quale effettuo, su quanto scritto, il necessario lavoro di revisione e aggiustamento; dall’altra, è un punto di partenza per scandagliare ulteriormente il mondo, per sentire nuove vibrazioni e per proporre nuove esperienze. C’è bisogno di un lavoro continuo sulla parola e sullo stile, perché sempre di più la poesia aderisca alla verità ed alla luce che ciascuno di noi ha dentro di sé.

di Giuseppe Vetromile
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Anteprima-video, Derek Walcott legge “Moon-Child”

La sala Aurelia dell’Accademia Americana a Villa Aurelia a Roma lunedi 4 aprile alle 21,00  si trasformerà in uno spazio teatrale per vivere l’atmosfera di canti e musiche caraibiche, con il Premio Nobel Derek Walcott e un cast di attori tra i quali Wendell Manwarren, Giovanna Bozzolo e Dean Atta che leggeranno in anteprima mondiale dalla nuova opera Moon-Child di Derek Walcott, ancora inedita in Italia (con un concerto di Ti Jean).
Derek Walcott – Premio Nobel nel 1992 – è nato a Santa Lucia un’isola dei caraibi, ed è vissuto lì per gran parte della sua vita, viaggiando spesso e insegnando all’estero, anche negli Stati Uniti (dove ha insegnato nell’Università di Boston fino al 2007). Oltre ad essere l’autore di sedici libri di poesie, Walcott è anche un regista teatrale e un commediografo e ha fondato il Trinidad Theater Workshop nel 1959, e il Boston Playwright’s Theater nel 1981.
Ha scritto molte opere teatrali e i testi per il musical di Paul Simon, The Cape Man

Luigia Sorrentino ha realizzato un’intervista con Derek Walcott (di cui vi diamo qui una brevissima anticipazione) in occasione delle due serate romane per ricordare l’opera di poeta e prosatore di Iosif Brodskij (del 17-18 marzo scorsi alla  John Cabot University e a Villa Aurelia, sede dell’Accademia Americana a Roma) . 

Derek Walcott, il più grande poeta delle Indie Occidentali, esprime nelle sue opere il conflitto tra l’eredità della cultutra europea e quella delle sue origini, Santa Lucia e i Caraibi.
Walcott ci ha anche parlato della sua attività di pittore e di illustratore, specificando però che le due attività sono da lui tenute ben distinte l’una dall’altra.

http://www.rainews24.rai.it/ran24/clips/2011/03/walcott_31032011.flv

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Opere inedite, Loredana Magazzeni

Loredana Magazzeni è insegnante e poeta. In lei è ben presente una genealogia femminile che l’accompagna e la guida. Loredana sente e ribadisce un compito di armonizzazione e di mediazione che crea senso nel suo lavoro con la parola. Insegnante da quando aveva 28 anni, prima, per tre anni ha lavorato in agenzie pubblicitarie a Bologna. Le interessava già allora l’aspetto creativo della lingua, per creare scrittura.  

Loredana ha iniziato a scrivere a 40 anni con un gruppo di donne, il Gruppo ’98, che crede nell’importanza e nella diffusione della scrittura delle donne, e nella pratica delle relazioni fra donne e dell’ascolto. Per relazionarsi con altre donne nel 2004 ha dato il via a un progetto chiamato “Patchwork” che consiste nell’abilità delle donne di mettere insieme frammenti, anche della propria vita (e dei tanti ruoli che vi sono chiamate a svolgere con uguale intensità, e qui sta il primo enorme dispendio di energie creative che non è ancora stato riconosciuto alle donne) per costruire arte, bellezza.

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