Giovanni Agnoloni, “La casa degli anonimi”


la casa degli anonimi cover[1]“La casa degli anonimi” di Giovanni Agnoloni.

Presentazione  a Firenze giovedì 18 dicembre 2014 alle ore 18,00 alla Libreria-caffè letterario “La Cité” (in Borgo San Frediano 20 rosso).

Intervengono:  Vieri Tommasi Candidi, scrittore e Corrado Marsan, Storico dell’Arte.
Sarà presente l’autore.

Nota di Giorgio Galli

 

Il 26 marzo 2027 Kasper Van Der Maart, scrittore olandese, deve atterrare a Firenze, ma una perturbazione dirotta il suo volo verso Dresda. Kasper si trova gettato in una periferia disanimata e straniante; cerca di telefonare a sua moglie Hilde perché, sebbene il loro rapporto sia ormai poca cosa, lo rassicurerebbe sentire la sua voce. Ma al telefono sente solo dei fruscii. Non c’è linea. Le comunicazioni tra paese e paese sono diventate impossibili.

Alienazione e incomunicabilità sono il filo rosso de La casa degli anonimi, terzo capitolo -dopoSentieri di notte e Partita di anime- della riflessione di Giovanni Agnoloni sulla “fine di Internet”. Continua a leggere

Sette terribili ostriche e una perla


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“Canto  d’emergenza di pensieri /nato da un sentimento, /non molti, / spinoso,/ così incon­fondibile,”: Celan detta la situazione e la condizione della poesia di fine Novecento: è canto, né può essere diversamente malgrado l’appropriarsi della scena della poesia descrittiva; non esalta e non si esalta, rincorre e afferra rimasugli di vita, il dolore spalancato e quello soc­chiuso, la futilità  di ogni appiglio, la resistenza di ogni male.

Partire da Celan per riflettere sulle poesie di Maurizio Manzo può sembrare presuntuoso perché il primo è già consacrato fra i grandi, e il secondo appartiene ancora alla folta schiera che ha trovato nella poesia uno strumento per una comunicazione intrapersonale e sociale centripeta e salda. E’ la voce che definisce il poeta; la sua biografia è cosa di poco conto. In questa opera, perfettamente inclusa in una spirale di evocazioni e ri­flessioni, il battito e il ritmo non mutano: la stessa voce, la voce del poeta Manzo, si svela in una scrittura pulita, ben accordata su un tono rapsodico e melanconico, puntato su un obiettivo che  a poco a poco svela. Continua a leggere

Un poeta legge un poeta

rosselli1Cari amici di Poesia,

Per partecipare a “Un poeta legge un poeta“, dovete inviare a luigia.sorrentino@rai.it dei vostri video in mp4 in cui leggete una poesia di autore italiano noto, vivente o non più vivente, del secondo Novecento.

Il video deve avere questa struttura

1. non deve superare la durata di 3 minuti;
2. la vostra voce deve essere sempre fuori campo coperta da immagini a vostra scelta;
3. le immagini devono avere un senso rispetto al contenuto della poesia:
4. i video devono essere rigorosamente senza musica, ma possono contenere effetti sonori. Continua a leggere

Fabio Ciriachi, “Uomini che si voltano”

 

uominiA Roma, sabato 13 dicembre 2014, presentazione del romanzo di Fabio CiriachiUomini che si voltano” (Coazinzola Press, 2014). Intervengono all’appuntamento presso Empiria (Via Baccina, 79), Massimo Barone e l’autore.

SINOSSI
Un lungo viaggio nella storia degli ultimi decenni attraverso le avventure di Diego, Harry, Silvia, il Maestro, Paola,  Ivan, la regina, che furono giovani sul finire degli anni Sessanta e scelsero modi non convenzionali per affrontare una realtà che sempre più si mostrava contraria alle utopie. Sfumati i confini tra fallimento e riuscita le loro esistenze, come fossero le “risultanti” di forze contrapposte e nemiche, incedono nella Storia eccentriche e sofferte declinando amore, figli, lavori improbabili dove ciò che resta della “fantasia al potere” assume le caratteristiche di una capacità di sopravvivenza cui non fanno difetto lati tragicomici. L’uso abile del registro meta-letterario e la continua alternanza dei punti di vista – per cui i testimoni a volte raccontano dicendo “io”, a volte attraverso le più ampie possibilità del “narratore onnisciente” –  danno alla formula insolita del “romanzo a racconti” un carattere polifonico che trova sempre, sia nel picaresco che nel drammatico, la voce più giusta per arrivare alle orecchie e all’intelligenza emotiva del lettore. Continua a leggere