Luciano Benini Sforza

 

nel_fondoDalla Prefazione di Gianfranco Lauretano

«Una tonalità dolorosa attraversa questa raccolta di Luciano Benini Sforza, la quinta dopo Spazi e colloqui (1991), “Le stanze di Penelope” (1995), Viaggio senza scompartimento (1998) e “Padri a nord-ovest” (2004). Una vena che viene dalla percezione di vivere in un luogo-non-luogo, quello del mondo di oggi, in una nota costante di questo poeta, già presentita ad esempio nel titolo stesso di una precedente raccolta, “Viaggio senza scompartimento”. Viviamo in una tolkeniana “Terra di mezzo” e anche qui, come nel grande narratore inglese, la definizione si attaglia pienamente alla condizione umana. La struttura stessa di questo libro che non è strutturato, ricalca la definizione: niente sezioni, niente divisione o capitoli, solo un campo aperto, spazioso, tendenzialmente illimitato, in cui i confini sono stati cancellati o ignorati fin dall’inizio e appositamente.  Tutto concorre alla percezione di un’apertura; ma, mentre di solito siamo abituati a considerare l’apertura come una condizione positiva, un presupposto di libertà di pensiero, non è detto che in questo caso sia così.»

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Eliza Macadan, “Anestesia delle nevi”

 

anestesia-delle-nevi-251395Non sappiamo da questo libro Anestesia delle nevi come era la vita in Europa quando inesplosa. Sappiamo che l’autrice europea e poliglotta ha adottato la terapia del freddo ed alzato le difese. Questo non si è risolto in debolezza, ma ha acuito sensibilità, reattività, riflessione e senso etico.
All’instabilità atmosferica, il libro aggiunge anche quella storica e morale, nonché una relativa calma emotiva, un tempo interiore con qualche eco di burrasca, ciò nonostante alcune dichiarazioni che echeggiano la finis Austriae, o una calma e decettiva apocalisse.
È questa della Macadan una poesia di energheia, di intonazioni e di virate del respiro. L’io poetico sa dire io con tutte le oscillazioni e le rifrazioni del caso.
Enunciazione, eloquio, immagini, cose, obbediscono a una interiore misura ritmica, a un fluire magmatico “fiume interiore” che li trascina verso la cadenza finale. Ogni sequenza è plurima e stipata di oggetti, aperti su più lati e prospettive. È una poesia di moto, un “andante con moto” inesorabile come il fluire dei tempi in un gorgo.

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Paolo Logli, “Dura pioggia cadrà”

durapioggia-2_Layout-1Nella Roma dei nostri giorni – notturna e avvolta in misteri antichi come il Tempo – vive nascosto il druido Merlino. Come Artù, Lancelot e Parsifal, il mago è sopravvissuto alla caduta di Camelot, quando il sogno di fondare una nuova era di pace si era infranto sotto l’attacco dei tradimenti e della brama di potere. Il compito dei quattro eroi è proteggere Excalibur, la spada magica che può cambiare il corso della Storia, in attesa di trovare qualcuno degno d’impugnarla di nuovo. Condannati alla vita eterna, costretti a confrontarsi con le proprie debolezze, i quattro eroi però si sono persi: alcuni hanno lottato su fronti opposti, altri hanno dimenticato il senso della loro missione. Ma dopo sedici secoli una nuova minaccia incombe sul pianeta, e Merlino deve ritrovare i tre compagni per un’ultima, disperata impresa. Continua a leggere

Retrospection

Giuseppe Capitano, Senza titolo, 2015, iuta e ferro, dimensioni variabili. Courtesy A100 Gallery, GalatinaGiuseppe Capitano – Eva Caridi – Davide Coltro – Daniele D’Acquisto

a cura di Lorenzo Madaro

Castello Carlo V di Lecce

Fino al 6 settembre 2015

La mostra Retrospection, ospitata nella Sala d’Enghien del Castello Carlo V e negli ambienti limitrofi, propone opere, soprattutto inedite e site-specific, di tre artisti contemporanei che per la prima volta espongono in città all’interno di un progetto espositivo così complesso, grazie al sostegno di Theutra, Oasimed e Novamusa e il patrocinio del Comune di Lecce. Continua a leggere

Colomba Di Pasquale

MioDeltacoverwA cura di
Luigia Sorrentino


Colomba Di Pasquale è nata nel 1968 a Lilla, in Francia. Di origini abruzzesi, insegna diritto ed economia in due istituti tecnici di Ravenna. Risiede a Recanati. Con Del Monte Editore ha pubblicato Viaggio tra le parole nel 2006 e con Nicola Calabria Editore Una vita altrove nel 2007. Nel 2010 con Genesi Editore ha pubblicato Dulcamara sempre con prefazione di Vivian Lamarque.
Da: “Il mio Delta e dintorni” di Colomba Di Pasquale, Prefazione di Vivian Lamarque (FaraEditore, 2014) € 10,00

 

 

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