Alberto Toni, “Vivo così”

 

alberto-toni-vivo-cosc3ac-1Dalla Prefazione di Mario Santagostini

“Se mai esistesse ancora, un lettore ossequioso della divisione tra i generi letterari sosterrebbe che con questo libro di poesia Alberto Toni è rimasto fedele alla sua fondamentale, alta vena lirica ma l’ha, una volta per tutte, ramificata, contaminata, forse semistritolata fino a mascherarla e stravolgerla. Poi aggiungerebbe: Toni si è fermato un po’ prima d’arrivare nel terreno saldo dell’epos, è rimasto in una sorta di sua terra incognita. E noterebbe che nel viaggio si è servito di tutto: dai momenti verbali testati dalle storie letterarie fino ai topoi logori dal loro girare nella lingua viva.

La tesi troverebbe appoggi nelle serie di stilemi ripescati dalle grammatiche ermetiche che compaiono nel testo: per esempio negli inizi fastici nominali, o nelle anteposizioni dell’oggetto sul verbo. O nei puntuali e (io credo) studiati arcaismi, tra i quali un pascoliano “aree parole” mi pare essere il picco più evidente. Ma il richiamo alla tradizione e a un passo novecentesco o protonovecentesco è, in verità, soltanto uno tra i tanti componenti d’una matrice verbale primaria semisepolta nella memoria dell’autore e che, talvolta, riaffiora e offre frantumi, relitti lessicali riciclati, frammenti riusati. Tracce, insomma, di una sorta di lingua-sostrato che fa da supporto a una lingua di superficie anomala e generatrice di anomalie. Lingua dove coesistono momenti d’alta ricercatezza sintattica quale … ma anche a un passo il gelsomino/ tutto per te è fiorito/ e prelievi diretti del palato come: … Uno di passaggio che gli rivela qualche/ verità momentanea, tanto per dire/… ” […]
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Marinella Cossu

segretipoesiaA cura di
Luigia Sorrentino

Nata a Venezia, Marinella Cossu vive a Sagrado.
In poesia ha pubblicato: “L’anima lo sa” (Empoli, 2006), “Galassie” (Empoli, 2007), “L’estate dei cardi” (Empoli 2008), “Imago” (Empoli 2010), “Segreti” (Marco del Bucchia Editore 2014).
Tra i diversi riconoscimenti ottenuti in ambito letterario si ricorda, in particolare, il Primo Premio conseguito nel 2008 al Concorso Internazionale “Anna Achmatova” di San Pietroburgo. Sue liriche sono presenti in antologie, alcune delle quali bilingue, che le propongono anche tradotte in russo e tedesco. Continua a leggere

Paolo Febbraro, “Fuori per l’inverno”

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Molti i temi e le soluzioni formali: le cinque sezioni affrontano la Storia, la Natura e l’Io nelle loro varie forme, evocando personaggi e miti del passato o affrontando decisamente il qui e ora.

Febbraro convoca più aspetti del mondo sulla propria pagina sonora e spesso tagliente, spaziando fra il monologo narrativo, la nuda scena e l’elegia, ma sempre riconducendo alla propria cifra stilistica personale, come un regista di teatro, le diverse figure che si presentano alla sua immaginazione.

Dalla quarta di copertina

I versi di Paolo Febbraro hanno da sempre un timbro ben riconoscibile, un elemento costruttivo razionale, un recitativo che si afferma nella forte suggestione ritmica dei suoi accenti. La sua è una vocazione teatrale, in qualche caso romanzesca, che contrastano con gli ideali che attraversano le poetiche del secolo scorso, che miravano a investire liricamente la realtà, o a fondarla nella parola. Continua a leggere

Franco Buffoni vince la Prima Edizione del Premio Poesia Città di Fiumicino

 

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La giuria tecnica composta da Brunella AntomariniMilo De AngelisFabrizio FantoniLuigia Sorrentino e Emanuele Trevi, coadiuvata dal Comitato d’onore, composto da Tommaso Cerno e Vittorio Sgarbi, ha conferito il Primo Premio Poesia Città di Fiumicino 2015, al poeta Franco Buffoni e alla sua opera:  “Jucci” (Mondadori, 2014).

Al secondo posto, Silvia Bre, con: “La fine di quest’arte”, (Einaudi, 2015). Terzo posto a Roberto Deidier, con “Solstizio”, (Mondadori, 2014). Quarto, Tommaso Di Dio, il più giovane dei poeti che hanno partecipato al premio, con “Tua e di tutti”,  (LietoColle, Pordenonelegge, 2014), risultato il più gradito “per acclamazione” dal pubblico che però non ha avuto diritto di voto.  Al quinto posto, Vladimir D’amora, con la sua opera prima “pornogrammia”, pubblicata da uno dei più famosi galleristi d’Italia, Emilio Mazzoli, (Edizioni Galleria Mazzoli, 2015).

Il Premio alla Carriera è stato consegnato al poeta Valentino Zeichen.

 

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