Marco Sonzogni

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La foto di Marco Sonzogni è di Giuseppe Balsamo

ALLA STAZIONE DI WELLINGTON

Chiama l’altoparlante nomi
di partenze e forse anche di arrivi;
pochi i binari e i treni tutti uguali,
corti e tozzi come bruchi,
poca gente che va o viene;
eppure io penso
alla Stazione Centrale di Milano:
in qualsiasi stagione a qualsiasi ora
del giorno o della notte
persino nei suoi pochi momenti
di nulla di fatto—in mano
un long black bollente
rispedisce al mittente questa strana
nostalgia. Davanti a me piccona
paziente una gang di piccioni
gonfi di freddo e quasi tutti zoppi:
s’avvicinano col piede buono,
l’altro corroso dai loro stessi escrementi
s’amputerà presto.
È una domenica mattina
in pieno inverno in fondo al mondo,
cerco casa. Continua a leggere

Mia Lecomte, “Al museo delle relazioni interrotte”

Foto di Dino Ignani

Foto di Dino Ignani

APPUNTI PER UN AUGURIO
di Carlo Bordini

Questo libro è un percorso, da elementi di crisi arriva al dramma. È un crescendo.
Una crisi famigliare, la crisi dell’amore.
Nello stesso tempo questo libro è una serie di invenzioni che partono da una scarnificazione di sé.
Non è, come certi altri, un libro rivolto a una persona, o meglio lo è anche, ma qualcosa lo distingue da quei libri che usano troppo il tu: non è un libro di recriminazioni.
Osserva il dramma. Come se fosse inevitabile. Crea un elenco di sintomi.
L’autrice è dentro se stessa. Quindi da un lato è il libro di una persona, di una persona che parla di sé e di quelli che ama.
Nello stesso tempo questo è un libro in cui non c’è l’io. Continua a leggere

Didier Ben Loulou, “Chroniques de Jerusalem et d’ailleurs”

gerusalemmeLe note di Didier Ben Loulou ci trascinano da un’isola delle Cicladi alla città vecchia di Gerusalemme. Si tratta sia della sua pratica fotografica, sia delle sue meditazioni sulla memoria ebraica, dei rapporti complessi tra la letteratura e le immagini o del dialogo con la natura, o ancora della sua esperienza con la violenza, delle relazioni letali che legano la religione e il fanatismo. Continua a leggere

Nadia Agustoni, “Lettere della fine”

lettere-della-fine-15.05.2015-3-785x589Nota di Fabrizio Fantoni

E’ un libro sorprendente “Lettere della fine” di Nadia Agustoni, una raccolta che si segnala per profondità e unitarietà, tutta incentrata su un’idea di “fine” reiterata e declinata nelle varie sezioni del libro in cui si delinea un percorso che gradatamente si forma man mano che si procede nella lettura.
La prima parte del libro è dominata dalla figura della fanciullezza. Il bambino, felice e inconsapevole, gode della scoperta del mondo ma istintivamente avverte che le gioie della giovinezza presto scompariranno lasciando il posto ad un senso di precarietà dell’esistere “ avremo le rondini per pochi anni: andranno nel breve di un’ala e nell’azzurro. Un paesaggio vivo arriva nel grigio dei fiumi: saremo un atterraggio di vento.” Continua a leggere

Paolo Febbraro

paolo_febbraroLa foto di Paolo Febbraro è di Dino Ignani

AUTORITRATTO
da un’idea di Luigia Sorrentino
a cura di Fabrizio Fantoni

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Autoritratto (olio su tela, febbraio-aprile 2016)

Sono nato il 29 gennaio 1965, a mezzogiorno, più di venti giorni dopo la scadenza naturale della gravidanza. Non volevo uscire all’aperto: una suora ha dovuto far forza con le braccia sulla pancia di mia madre e quando sono emerso avevo una clavicola lussata. Diciamo pure che sono nato grazie alla violenta intercessione mondana della Chiesa.

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